di PUBLIREDAZIONALE

Perché EA ha cancellato Gaia dopo averlo sviluppato per 6 anni?
Electronic Arts ha cancellato Gaia, un gioco che lo studio Motive, branca della gigante casa di produzione, stava sviluppando da quasi sei anni.

Nome in codice Gaia

Il gioco è stato presentato per la prima volta nel 2015, ma in realtà non c’è mai stata una data di uscita né un nome ufficiale. EA ha sempre e comunque fatto grande pubblicità al progetto, condividendo anno dopo anno teaser e anteprime su quello che veniva descritto come un franchise nuovo di zecca che avrebbe rivoluzionato il settore.

L’anno scorso EA aveva mostrato alcuni video di Gaia in anteprima, insieme ad altri demo dei suoi giochi di prossima uscita. In quel frangente lo aveva descritto come un gioco altamente promettente e innovativo. Date le premesse, tutti pensavano che il progetto avrebbe avuto successo e il team di Motive era pronto a sfidare le sorti del mercato e a vincere la concorrenza, proprio come si fa davanti alla leva di una scintillante slot con jackpot e un enorme montepremi. Ma questa volta lo studio non ha avuto fortuna.

Le ragioni della cancellazione

Per spiegare le ragioni della cancellazione dobbiamo tornare indietro al 2015. Gaia è stata presentata quando EA ha assunto la famosa produttrice di videogiochi Jade Raymond, che ha poi contribuito a fondare lo studio Motive a Montreal. Raymond veniva da anni di successo a Ubisoft ed era molto nota nell’ambiente per aver diretto le serie di Assassin's Creed e Watch Dogs. Il suo compito all’interno di EA era quello di realizzare giochi simili di azione, sandbox e avventura open world. Gaia doveva essere proprio uno di questi, cosa che ha fatto crescere ancora di più l’attesa per la sua uscita.


Negli anni che seguirono, Motive ha attraversato una serie infinita di problemi. La cancellazione di Gaia arriva come conseguenza di una grossa riorganizzazione interna di EA, la stessa che ha fatto annullare anche i piani per rielaborare Anthem, un altro gioco mal ricevuto. Lo studio assorbì, infatti, personale di un altro ufficio di proprietà di EA, BioWare, che era stato chiuso nel 2017 dopo il fallimento del gioco di ruolo Mass Effect Andromeda.

Inoltre, al team di Gaia si unirono anche alcuni creativi del gioco d’azione Star Wars Battlefront II, sul quale Motive aveva collaborato qualche anno prima. I nuovi colleghi, però, si trovarono in contrasto e la cosa sfociò presto in alcuni “scontri culturali”. La tensione culminò con la partenza dei migliori produttori del gioco per Ubisoft, diretta concorrente. Gaia è stato quindi riavviato, come hanno confermato alcuni addetti ai lavori, e Raymond ha lasciato EA nell'autunno del 2018 per dirigere Google Stadia.

Lo sviluppo di Gaia è stato, quindi, turbolento fin dall’inizio e il reboot, che ha fatto perdere del tutto la bussola agli sviluppatori, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Da quel momento EA ha optato per uno spostamento delle risorse su altri progetti ritenuti più fruttuosi e meno problematici. 

I progetti più fruttuosi

Indipendentemente da tutto, lo studio Motive ha continuato a sviluppare alcuni titoli di incredibile successo come Star Wars: Squadrons. Si tratta di un simulatore di navi da combattimento uscito lo scorso autunno, che da allora è diventato un omaggio ai giochi di Star Wars della vecchia scuola e un gioco molto ben accolto dai fans.
 


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