di Francesco Sblendorio

Il tram di Santo Spirito: dopo 50 anni binari e stazione sono ancora lì
BARI - C’era una volta un tram che collegava Santo Spirito a Bitonto. Per decenni fu il simbolo della modernità, in un’epoca in cui le automobili non erano ancora diffuse come oggi. Consentiva ai bitontini di raggiungere la “loro” marina e permetteva agli abitanti di Santo Spirito di andare a Bitonto a fare la spesa, visto che il proprio paese allora non disponeva ancora di molti negozi. Partiva dalle vicinanze della villa comunale di Bitonto e giungeva sul lungomare di Santo Spirito, di fronte allo storico chiosco “Qui si gode”. Tutto ciò fino al 1963.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il 23 gennaio di quell’anno il tram fu protagonista di un pauroso incidente frontale nel centro del paese. L’episodio segnò la fine della sua storia e di lì a poco fu soppresso. Dell’antico mezzo di trasporto rimangono oggi molti ricordi nei racconti degli anziani. Ma purtroppo, non solo quelli.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A Bitonto, il piazzale che ospitava la vecchia stazione, dopo decenni di abbandono verrà riqualificato nella prospettiva di realizzare un servizio di park and ride. A Santo Spirito invece dopo 50 anni dall’ultima corsa, permangono ancora tante tracce ingombranti della vecchia tramvia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Percorrendo la strada provinciale 91 che oggi collega Bitonto e Santo Spirito, tra il quarto e il quinto chilometro, guardando sulla destra scorgiamo ancora reperti del passato che affiorano dal terreno (vedi foto galleria). Un breve tratto dei vecchi binari su cui correva lo storico tram è ben visibile all’incrocio tra la 91 e una stradina di campagna. Per immettersi in essa, le auto devono superare un dosso piuttosto scomodo, creato nel momento in cui si posò l’asfalto in questo punto senza rimuovere i binari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A pochi metri si trova una piccola pensilina ormai arrugginita, utilizzata forse dal personale viaggiante del tram come accesso di servizio al convoglio. Da qui, guardando in direzione di Santo Spirito, notiamo un lungo sentiero di pietre, largo circa un metro e mezzo, dritto. Proprio come un binario: è il percorso della tramvia ancora perfettamente individuabile. Sono stati rimossi solo i binari e i tralicci dell’elettricità. Alcuni di essi erano perfettamente visibili fino a un paio di anni fa. Le pietre invece ci sono tutte e a intervalli regolari si notano degli avvallamenti in corrispondenza dei punti in cui erano poste le traversine di legno dei binari. Molte di queste sono ancora lì, abbandonate, riunite in più punti. Ad alcune sono rimasti gli ingranaggi di ferro arrugginito che le saldavano ai binari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Qualcuno ha pensato bene di sfruttare questa zona per incenerire i rifiuti e il terreno bruciato è lì a testimoniare questa insana abitudine. Il sentiero in pietra, con la sterpaglia che gli cresce sopra selvaggiamente, prosegue per diverse decine di metri, prima di far perdere le sue tracce in corrispondenza di un cavalcavia che sovrasta la provinciale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Proseguiamo verso Santo Spirito alla ricerca di altre tracce del vecchio tram. Le troviamo nelle vicinanze della stazione ferroviaria che sorge su un’altura. Scendendo verso sinistra, in direzione di via Conte Mossa, notiamo un piazzale popolato solo da cocci di bottiglie, cartacce ed elettrodomestici abbandonati. Una piazza del degrado, buia, meta di chi vuole disfarsi del proprio mobilio abusivamente. Al centro dello spiazzo troneggia un tozzo edificio con finestre e porte murate, l’originale intonaco rosa appena visibile sulle pareti, “decorate” da graffiti di dubbio gusto. Sulla facciata esposta a nord si legge ancora una scritta blu: Santo Spirito. È la vecchia stazione del tram.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Davanti all’edificio è evidente un altro sentiero, questo di terriccio coperto in parte dall’erba. Si tratta di un altro tratto della tramvia che esce da un sottopassaggio, oggi completamente murato, che passa sotto la stazione ferroviaria. Dall’altra parte di essa, il sentiero, uscendo dal sottopassaggio, prosegue per qualche metro prima di perdersi, abbandonato, tra le sterpaglie. Se fosse riaperto e riadattato alla circolazione, potrebbe accorciare la strada da percorrere per chi da Santo Spirito voglia raggiungere il quartiere Catino.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ritorniamo dall’altra parte della stazione e proviamo a seguire l’antico percorso del tram. Più ci addentriamo in paese e meno tracce troviamo. Ma se fossimo passati da qui non più di 15 anni fa, avremmo visto molto di più. Ci vengono in aiuto Mariolina e Franco, due anziani coniugi che vivono in una villetta lungo il percorso della vecchia tramvia. «I binari sono stati rimossi solo a fine anni 90 – ci dicono – fino ad allora per entrare in casa dovevamo attraversarli ed era facile inciampare».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Oggi a Santo Spirito “centro” il tram sopravvive solo nei ricordi. Non così nelle zone periferiche o extraurbane, dove le tracce sono ancora lì a raccontare il glorioso passato della tramvia, che oggi però è una storia di incuria e abbandono.


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