di Federica Calabrese

Le possessioni? Sono solo costruzioni mentali: «Ma spesso fede e scienza si mischiano»
TARANTO – «La possessione si ha quando una persona è convinta di essere “abitata” da uno spirito. In realtà però si tratta solo di una costruzione mentale e culturale: la scienza infatti non ha mai accertato un caso concreto». Sono le parole di Armando De Vincentiis, psicoterapeuta tarantino che da più di vent’anni si occupa di psicologia dei fenomeni religiosi per conto del Cicap (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze) Puglia, di cui è anche coordinatore. Parliamo dell’istituto che, fondato da Piero Angela nel 1989, cerca di scardinare le credenze legate al cosiddetto “paranormale”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tra queste c’è la “possessione”, ovvero la certezza di essere guidati da una presenza estranea che conduce a prendere decisioni sbagliate. Un qualcosa che la Chiesa continua ad assecondare, visto che in ogni diocesi del mondo è sempre presente un esorcista, ovvero un sacerdote specializzato nello scacciare Satana dal corpo di “indemoniati”. Prete che spesso è accompagnato nel suo lavoro da uno psicoterapeuta cattolico, andando così a creare una commistione tra fede e medicina.  

E non solo. In giro per l’Italia ci sono numerosi religiosi che praticano le cosiddette “messe di guarigione”, combattendo la presenza del diavolo attraverso formule e rituali collettivi. È il caso ad esempio di don Michele Bianco e di don Mario Cavalera, che operava ad Acquaviva delle Fonti.   

Per indagare su questi fenomeni abbiamo intervistato De Vincentiis.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Cos’è una “possessione”?

Si tratta della convinzione di essere controllati da uno “spirito”. Queste entità soprannaturali possono essere sia positive che negative e cambiano in base all’ambiente culturale in cui si vive. Nelle tribù indigene, per esempio, ci sono gli sciamani che vengono guidati da entità buone delle montagne e degli alberi. In Giappone la possessione è indotta da esseri dalle fattezze animali o dagli antenati, come una sorta di ammonimento di cattiva condotta. Nella cultura cristiana invece la “presenza” si riconduce direttamente al diavolo e comporta manifestazioni che variano dalla depressione ad attacchi improvvisi di isteria con conseguenti svenimenti, urla e oggetti scagliati in aria.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La Chiesa combatte le possessioni con un esorcista: in quali casi interviene questa figura?

Viene effettuata una diagnosi basandosi su quattro criteri principali: l’avversione al sacro, la tendenza a parlare lingue sconosciute, la manifestazione di fenomeni paranormali e la presenza di una forza fisica superiore al normale. In realtà tutti questi elementi possono essere spiegati scientificamente.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Partiamo dal primo criterio.

È come un “gioco di ruolo”. Se provengo da una cultura cristiana e penso che la mia mente e il mio corpo siano abitati dal male, è ovvio che il primo pensiero sarà rivolto a tutti i comportamenti peccaminosi che si possono scontrare con la fede, come disprezzare il crocifisso o ingiuriare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


E il parlare lingue sconosciute?

Può spiegarsi in medicina con la criptomnesia, anche detta amnesia della fonte. Da bambini leggiamo delle frasi, le impariamo ma poi le dimentichiamo. E capita che il nostro inconscio le faccia riemergere spesso in modo sconnesso, a causa magari di uno stato acuto di ansia o isteria. Da qui l’idea di una presenza interiore che usa un linguaggio sconosciuto per manifestarsi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Poi ci sono i fenomeni paranormali…

Tutte le storie che si sentono su persone che, ad esempio, camminano sui muri, non sono state mai supportate da uno stralcio di prova come un video. Si tratta sempre e solo di testimonianze orali. L’indemoniato esagera i comportamenti e i presenti enfatizzano ciò che vedono perché spaventati. Ed è anche ciò che avviene per il quarto criterio, quello della forza sovraumana. Ho avuto modo di visionare diversi filmati di esorcismi collettivi: in quei momenti si crea uno stato d’ansia così elevato da generare isteria e quindi modi di fare atipici.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

I posseduti sono coscienti durante le manifestazioni?

Capita di trovarsi davanti a persone in stato di semicoscienza, di “sonnambulismo”, ma spesso la possessione è lucida. Ad esempio ho assistito a scene in cui alcuni giovani sbavavano durante la benedizione dell’esorcista, ma nel momento in cui le loro madri pulivano loro la bocca, questi spostavano la lingua. Se fossero stati realmente “presi” da una qualche entità, non avrebbero potuto avere il controllo di sé stessi. Ricordo anche una ragazza che si era buttata a terra contorcendosi, ma sempre mantenendosi la gonna per non rimanere scoperta durante i movimenti. Entrambi i casi sono sintomi di consapevolezza e di “esasperazione” dovuta alla situazione circostante.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Uno psicoterapeuta può curare una presunta possessione?

Non è semplice, perché andrebbe scardinata la convinzione culturale e religiosa. Mi sono trovato dinnanzi ad intere famiglie “possedute”: usavano il demonio come capro espiatorio per sottrarsi ad impegni quotidiani o per scrollare da sé colpe da cui non riuscivano a liberarsi. Spesso dialogo con persone che credono di essere controllate da Satana attribuendo a lui la responsabilità del non essere in grado di studiare o lavorare. In questi casi bisogna creare un rapporto di fiducia con il paziente per cominciare ad aiutarlo a “convivere” col suo demone. Solo allora si potrà procedere col mettere in discussione la presenza interiore dell’entità “soprannaturale”. Certo, a volte il problema è così radicato da sfociare in una patologia psichiatrica.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In un articolo parlammo di alcuni suoi colleghi che svolgono il ruolo di “psicologi dell’esorcista”. Quindi anche all’interno del mondo medico sussiste una confusione tra fede e scienza.

Sì, d’altronde in Italia esiste anche un’associazione cattolica di psichiatri. Se il professionista è credente, quando non riesce a riconoscere la patologia del paziente, può arrivare anche a “diagnosticare” una presunta presenza maligna, consigliando così la consulenza di un sacerdote. Anche in questi casi, purtroppo, si è di fronte a una pericolosa costruzione culturale che si va in più a mischiare con la scienza.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 


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