di Eloisa Diomede

Allergie, passare l'infanzia con un animale diminuisce la possibilitą di contrarle
BARI – Trascorrere i primi anni di vita a contatto con cani e gatti riduce il rischio di contrarre allergie. È quanto emerso da una serie di studi effettuati particolarmente in Svezia e Germania e presentati a Bari lo scorso settembre in Ateneo durante la "Notte dei ricercatori".Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Per gli esperti l'esposizione ai batteri degli animali domestici fungerebbe da "vaccino naturale" contro le malattie del sistema immunitario, regalando ai bambini durante la loro infanzia microrganismi probiotici, utili cioè alla salute.

«Avere a che fare con le bestiole diminuisce il pericolo di sviluppare tutti i tipi di allergia – ci spiega Luigi Macchia, allergologo presso l’Università di Bari -. Calano dunque le possibilità di incappare in patologie come la rinite stagionale e l'asma pediatrico e di avere reazioni avverse ai pollini e agli acari, i principali allergeni respiratori per i più piccoli».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Nello specifico - prosegue il medico - le probabilità si abbassano del 40% per chi cresce in compagnia di un cane e del 22% nel caso dei gatti. Avere un felino poi limita del 32% la minaccia di dover fare i conti con l'allergia alla polvere. Ma attenzione: sono discorsi validi solo per quelle "convivenze" che cominciano sin dalla tenera età. Non si registrano effetti benefici se la coabitazione comincia dai 3 anni in su».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Eppure ci sono genitori che continuano a pensare che il contatto con gli animali possa risultare poco “salutare”. «Macchè – risponde deciso l’allergologo Danilo Di Bona -. Oggi viviamo con l'ansia di bandire i batteri dal mondo intero. I bambini sono "troppo" puliti ed è come se crescessero in una campana di vetro: invece dovrebbero "mangiare" di più lo sporco, hanno bisogno di microbi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il che non vuol dire trascurarne l'igiene. «Un tempo - chiarisce Macchia - ci si lavava molto meno e di conseguenza vi era un'elevata mortalità infantile per malattie come il tifo e la difterite, poi debellate grazie ad appositi vaccini. Insomma la pulizia personale non va accantonata, ma è necessario restituire ai più piccoli il rapporto con la natura: microrganismi come quelli che vivono sulle mucche funzionano come "informazioni" per lo sviluppo del sistema immunitario».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Perché oltre a gatti e cani anche altre specie aiuterebbero nella prevenzione delle allergie. «Alcune indagini epidemiologiche - spiega Di Bona - hanno dimostrato che passare l'infanzia in una fattoria ha una funzione protettiva. Efficacissimo è il contatto con il bestiame e il suo foraggio, oltre al consumo di latte di vacca non lavorato: offrono un'esposizione a un'intensa flora microbica che stimola il corretto funzionamento del sistema immunitario».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Insomma, non solo pet therapy, salvataggi in mare e guide per non vedenti: gli animali oltre a curare i mali dell'uomo possono anche a prevenirli.


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