Alcoolismo, giovani e donne i più a rischio. La salvezza: prevenire
Letto: 4645 volte
martedì 16 ottobre 2012
Letto: 4645 volte
di Federica Addabbo
Dottoressa, vent'anni fa i superalcolici erano fuori dalla portata dei più giovani, oggi invece anche i 13enni bevono drink...
Sono cambiate le abitudini. Da un lato c'è un modello di bere ispirato ai paesi nordici: i ragazzi si ubriacano prima ancora di uscire o di andare nei pub o alle feste, acquistando superalcolici nei supermercati, dove costano meno che nei locali. Dall'altro c'è un modello mediterraneo che consiste nel bere vino e birra lontano dai pasti. La fascia più a rischio è quella compresa fra 14-15 e i 25 anni. Le ragazze bevono quanto i loro coetanei maschi, non sapendo che i rischi per loro sono maggiori (hanno un quarto in meno degli enzimi in grado di metabolizzare l'alcol).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
L'assunzione di alcool è più pericolosa nei giovani che negli adulti...
Sì, il fegato dei ragazzi non è ancora del tutto sviluppato e non è in grado di produrre a sufficienza l'enzima adatto alla metabolizzazione dell'alcol, come invece accade nell'organismo di una persona adulta, per cui i danni sono maggiori. Inoltre un ragazzo che a 13 anni beve regolarmente è più esposto a rischi di patologia legati all'alcool in futuro rispetto a un suo coetaneo astemio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Come prevenire?
Noi svolgiamo un progetto che consiste nello scegliere nelle classi gli “opinion leaders”, gli studenti più socievoli e seguiti dai loro compagni. Sono loro ad essere informati sull'alcolismo e i suoi rischi, con corsi interattivi, alla fine dei quali espongono alla classe i risultati e la loro idea. Il vantaggio di questo metodo di informazione è che i ragazzi apprendono il problema in maniera molto più recettiva.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Quali scuole dovrebbe interessare?
Tutte, compreso le elementari. Esporre il tema dell'alcoolismo già nelle medie è stata un'innovazione ma oggi non basta più: per prevenire il problema e sensibilizzare i bambini bisogna partire da prima. Alle superiori è già troppo tardi, i ragazzi hanno già avuto le loro prime esperienze di ubriacature, la loro percezione del rischio è molto bassa e l'informazione non li tange più, ormai.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sul territorio chi si occupa del problema?
Dal punto di vista scientifico c'è la sezione appulo-lucano della SIA, che è attiva nella ricerca e si occupa di progetti di formazione. L'approccio portato avanti invece dal volontariato può svolgersi attraverso due vie: i club alcologici, attivi nelle iniziative e fondati dai parenti delle vittime del bere e l'associazione degli "alcolisti anonimi", che si limita a fornire le testimonianze dei diretti interessati. Poi a Bari c'è un Sert (un servizio territoriale tossicodipendenti) che, con la sua équipe multidisciplinare, si occupa del recupero dei casi più gravi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ci sono storie che le sono rimaste più impresse?
Quella di una ragazza, brava e brillante, alla quale però piaceva bere più degli altri... E' caduta in questo circolo vizioso, ma è riuscita a salvarsi. In genere mi colpiscono più le donne: dietro l'alcol si nasconde la loro sofferenza. Sono le casalinghe, spesso, le vittime: il bicchiere in più le fa evadere o le fa tacere, togliendo loro la forza di reagire. Per gli uomini il bere è invece una cattiva abitudine che può portarli alla depressione, alla perdita del lavoro, della famiglia e della casa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La pagina internet della SIA appulo-lucana: http://sia.dfc.unifi.it/regioni/apulolucania.htm
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Scritto da
Federica Addabbo
Federica Addabbo
I commenti
- Francesco - Le leggi per evitare questo grave problema esistono, dovrebbero essere applicate. I gestori di bar e locali dovrebbero sapere che non possono vendere super alcolici o alcolici ai minori di 16 anni: per i trasgressori sono previste pene salate e anche la chiusura dei locali in caso di recidiva. Ma in tutti questi anni non ho mai sentito parlare di gestori multati o locali chiusi. Eppure si vedono tanti infrasedicenni che siedono tranquillamente nei locali con in mano un bel superalcolico...