di Federica Addabbo

Scuola: il libro ''misto'' sconvolge i piani di mamme e alunni
BARI- Con l'inizio della scuola i genitori degli alunni devono sobbarcarsi il costo dei libri di testo e a nulla serve iscrivere i ragazzi nelle stesse sezioni frequentate dai fratelli maggiori, perchè i programmi scolastici per legge devono prevedere testi diversi, con una parte "multimediale".Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«E' stato inutile inserire Paola nella stessa classe frequentata da sua sorella più grande: nella "F" tutti i libri sono cambiati», afferma sconsolata una mamma, che ha iscritto la figlia a un liceo classico barese. Considerando che il prezzo dei libri di testo del primo anno di un liceo (acquistati nuovi), ammonta quasi a 400 euro, i genitori non hanno tutti i torti a lamentarsi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Le scuole iscrivono automaticamente i nuovi alunni nelle stesse sezioni frequentate dai fratelli maggiori, visto che per legge i docenti dovrebbero conservare lo stesso libro di testo per 6 anni. Lo scopo è proprio quello di far risparmiare euro alla famiglia. Ma se i testi invece cambiano, l'iniziativa delle scuole appare inutile.  

La risposta al problema risiede nelle “indicazioni operative di adozione dei libri di testo per  l'anno scolastico 2012/2013”, con le quali il ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ha imposto da quest'anno come novità di “assoluto rilievo” che i libri siano pubblicati in forma mista: in parte cartacea e in parte in formato digitale, con un cd allegato. In alternativa si deve dare priorità a libri scaricabili interamente da internet.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Lo scopo puo' essere anche "nobile" (passare a una digitalizzazione della scuola pubblica), ma l'introduzione a scuola del libro misto o scaricabile online doveva rappresentare la fase finale di una “progressiva transizione”della durata di tre anni, annunciata per la prima volta in una circolare ministeriale del 2009/2010. Questo graduale passaggio invece non c'è stato e il ministero quest'anno, con le "indicazioni" predette ha imposto l'uso di libri "multimediali".Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Con buona pace di chi, anche quest'anno, ha cercato di recuperare qualche euro con la vendita dei propri libri usati. «Sono riuscita a mollare solo 3 libri su 20 e il testo più vecchio risaliva a soli 3 anni fa», ci dice afflitta la 14enne Valeria, che invano ha cercato di sbarazzarsi dei suoi libri di terza media.  


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