di Nicola Paparella

Bitonto, il giallo delle basole antiche: «Stanno distruggendo il pavimento»
BITONTO – «Quelle basole fanno parte del patrimonio di Bitonto fin dal 1500 e chi si sta occupando dei lavori non si sta minimamente sforzando di salvaguardarle». Sono le parole di Gino Ancona, anarchico bitontino noto per le sue battaglie in difesa del patrimonio artistico della sua città.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Gino punta il dito sull’antica pavimentazione di Largo Teatro a Bitonto, che attualmente è oggetto di un lavoro di restauro (vedi foto galleria). Di fatto la Sovrintendenza ai Beni Culturali ha deciso di sostituire con altro materiale le basole in pietra più rovinate,  aggiungendo lastre nuove dove le basole mancavano. Mentre quelle da salvare sono state rimosse per poi essere riposizionate. Una cosa però che ad Ancona non va proprio giù, tanto da aver messo su un comizio qualche giorno fa, denunciando la presunta “barbarie” in atto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Di fatto stanno distruggendo il pavimento – afferma Gino Ancona -. Molte basole sono state rovinate definitivamente nel momento in cui sono state divelte. Altre invece sono state ammassate senza cura e ci sono macchine che continuano a passarci sopra. Sto vedendo le antiche strade dove sono cresciuto scomparire, non possiamo starcene con le mani in mano».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Ma il sindaco di Bitonto, Michele Abbaticchio, non accetta le accuse di Gino. «Le basole sono state preservate e andranno riposizionate – afferma - Alcune sono state distrutte perché erano già compromesse. Erano talmente vecchie che si sono sgretolate perché usurate dal tempo, e non c’era molta scelta. E comunque il numero di basole danneggiate è davvero basso, meno di quanto si pensi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A Gino Ancona non piace però neanche la scelta di sostituire parte dell’antico pavimento con lastre nuove. «In un’operazione di restauro – sottolinea -  va integrato quello che c'è con materiale dello stesso tipo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«E’ la Sovrintendenza ha disposto di fare un “mosaico” – risponde il sindaco -. Abbiamo quindi per la tessitura, lasciando quelle vecchie dove potevamo e sostituendo quelle usurate con lastre nuove»

E Nicola, tecnico addetto ai lavori, dà ragione al sindaco. «Intanto dubito che quelle basole risalgano al 1500, Saranno presenti al massimo dal 1700 – afferma -. E comunque visto che mancavano in alcuni punti, ne andavano messe di nuove. C’era poco da fare».


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  • Gino Ancona - la pavimentazione antica era quasi totalmente presente, c'erano solo delle lacune dovute a scellerati interventi precedenti sempre con responsabilità delle varie amm. comunali. lacune facilmente ricomponibili con materiale in tipo che era stato reso disponibile da un privato all'amministrazione già prima dell'inizio dei lavori e successivamente quando i lavori sono stati bloccati. la pavimentazione antica rimossa senza alcun lavoro di catalogazione e ammucchiata a casaccio, è stata sostituita con materiale di nuova fabbricazione. il giorno del mio intervento che poi portò al primo blocco dei lavori, davanti alla chiesa di San Gaetano era stato parcheggiato, per lo scarico, un grosso camion, un 4 assi colmo di pedane colme della nuova pavimentazione che lor signori avevano intenzione di utilizzare. se il mio intervento non fosse stato fondato dubito fortemente che a i lavori si sarebbero fermati e per ben due volte. è evidente che solo successivamente hanno tentato di riparare al disastro fatto, ma anche questo con un pessimo risultato e ancora un pezzo della nostra Storia brutalizzato. - Gino Ancona


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