di Eva Signorile

Topi in pieno giorno, allarme in Lama Picone. Residenti e Rom: «Liberateci»
BARI – Delle lame e degli ipogei e della loro importanza geologica, storica e culturale abbiamo parlato più di una volta. Abbiamo anche trattato lo stato di degrado in cui versano e dell’assoluta noncuranza nei loro confronti da parte delle Istituzioni. Ma spesso le parole se le porta il vento, quindi a volte è meglio chiarire il concetto con delle “prove”: ad esempio quella dei topi, che continuano a proliferare in Lama Picone, al confine tra Poggiofranco e Carbonara.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«C'erano topi che correvano dappertutto e in pieno giorno, la sorpresa è stata tale da farmi paralizzare per alcuni istanti ». Gianfranco Algieri, presidente del circolo Legambiente Area Metropolitana ricorda così il suo sopralluogo all'ipogeo Torre Tresca, avvenuto nell'autunno scorso. Stiamo parlando di una zona che si trova vicinissima al centro abitato, nei pressi del ponte di via Camillo Rosalba.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In linea d'aria, l'ipogeo Torre Tresca dista circa 500 metri dall'ipogeo La Caravella, anch'esso situato lungo Lama Picone: lo si raggiunge facilmente da via Generale Dalla Chiesa, una traversa di via Giulio Petroni che accoglie numerosi condomini. Anche qui i topi dominano la zona. «Il 29 settembre scorso, giorno in cui si è tenuta la manifestazione "Puliamo il buio", diversi abitanti della zona ci hanno fermato chiedendoci se fossimo venuti in zona per i ratti  - afferma il presidente di Legambiente -. Alcuni ci hanno detto che ormai i roditori scorrazzano impunemente anche nei giardini condominiali e c'è chi ha persino paura a portare fuori il cane di sera».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


La dimensione del problema ci è data da alcuni nomadi che vivono in un campo all'interno di un uliveto che si trova proprio nella stessa area, nei pressi dell'ipogeo (vedi foto galleria). «Quando siamo arrivati - raccontano Algieri e lo speleologo Marco Petruzzelli - ci sono venute incontro alcune donne Rom, con i loro figli. Anche loro ci chiedevano se fossimo venuti finalmente a liberarli dal problema dei topi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La moltiplicazione dei ratti va chiaramente di pari passo con il proliferare dei rifiuti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Questi roditori vanno dove sanno di trovare cibo - spiega il presidente - i rifiuti urbani accatastati e abbandonati al loro destino da molti cittadini sono una sorta di paradiso per i roditori che così hanno l'opportunità di cibarsi e centuplicarsi».


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