di Nicola Paparella

Fantasmi e leggende: viaggio nei castelli ''infestati'' in terra di Bari
BARI – Spettri, fantasmi e spiriti che si aggirano per castelli e dimore antiche. Non c’è posto del mondo che non conservi leggende di questo tipo, storie chiaramente inventate, ma che spesso riescono a regalare a un certo luogo mistero e fascino. Bari e la sua provincia non sono da meno. Anche qui aleggiano racconti che parlano di “strane presenze”, come nel caso di Torre Ricchizzi a Palese e del convento di via delle Murge a Bari, di “spiriti di bambini mai nati” come per l’ex ospedaletto del rione Libertà del capoluogo pugliese e di “case infestate”, vedi la palazzina a Ruvo di Puglia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Leggende dicevamo, che però affondano le proprie radici nei secoli e spesso diventano “patrimonio” popolare. Per capire quali sono le più belle e terrificanti storie di “presenze” nel barese (vedi foto galleria), abbiamo chiesto aiuto a Mario Contino, presidente dell’Associazione italiana ricercatori del mistero, autore del libro “Puglia misteri e leggende” e capogruppo dei “Ghost hunter”, i cacciatori di fantasmi, di cui abbiamo già parlato in un altro articolo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il castello Carlo V di Monopoli - La leggenda di questo castello, situato sul promontorio Punta Penna, narra dello spettro di una dama che continua da secoli a suonare un tamburo per indicare la via del ritorno al marito disperso in mare. Alcuni abitanti, soprattutto pescatori, affermano di udire il suono di un tamburo dal balconcino dell’edificio che si affaccia sul mare. Altri invece sostengono che il fantasma si aggiri sul Molo Margherita, posto frequentato di solito da coppiette in cerca di intimità: in questo caso la donna col tamburo si manifesterebbe per preservare la castità delle ragazze.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Il “suono del tamburo” potrebbe essere dato da un effetto acustico dovuto alle infiltrazioni del mare sotto le fondamenta del castello», sottolinea Contino, che però avverte: «In questo maniero sono state rilevate diverse anomalie, tra cui campi elettromagnetici fuori dal comune. E durante un’indagine ho avvertito un forte bruciore e mi sono comparsi degli evidenti graffi sulla schiena».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Donato Raspatelli fondatore della Paranormal society investigation di Bari (che studia appunto gli “strani fenomeni”), conferma: «Il castello di Monopoli presenta una consistente attività paranormale. Nel corso di un'indagine a marzo una videocamera ha smesso di funzionare all’improvviso, nonostante fosse qualche minuto prima perfettamente funzionante».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Sono convinto che alla base di ogni leggenda ci sia sempre un fondo di verità – affferma invece Cosimo Lamanna, insegnante e guida turistica -. Il castello di Monopoli, possiede un'energia direttamente collegata a chi ha vissuto esperienze di vita o di morte in quel posto, che ha ospitato ad esempio tanti reclusi al tempo delle rivolte antispagnole e oppositori del regime napoleonico. Non dimentichiamo che nel castello c'è la "fossa dei dannati", recentemente scoperta, ove venivano buttati coloro che erano condannati a morte».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il castello di Sannicandro di Bari - Il maniero circondato dall’antico fossato, emblema del paese a sud di Bari, sarebbe infestato dallo spettro di Mencia, una giovane donna innamoratasi di un ufficiale spagnolo. I due decisero di partire per una nuova vita insieme, ma erano poveri. Così Mencia sottrasse del denaro a un nobile del luogo, finendo per divenire una ricercata. «I due amanti furono catturati e l'uomo fu impiccato - dice Contino -. Mencia poi fu costretta a un matrimonio di convenienza e si avvelenò per il troppo dolore».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Il suo spettro vagherebbe ancora nelle varie stanze del castello, sempre accompagnato da lamenti e suoni strazianti. E c’è chi dice di averla addirittura vista: avrebbe dei chiari lineamenti ma i bulbi oculari vuoti. «Alcuni dicono che compaia assieme allo spettro dell’ufficiale – conclude Contino -. Lui reca sul collo ancora i segni della corda con cui fu impiccato».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Il castello di Gioia del Colle – Questo edificio si trova su un collina situata nel centro storico di Gioia e sarebbe “abitato” da Bianca Lancia, moglie di Federico II di Svevia. «Bianca sembra essere molto popolare nella tradizione folkloristica legata a presunte apparizioni spiritiche - afferma Contino -. “Apparirebbe” in molti manieri italiani, ad esempio il suo spettro sarebbe solito frequentare il castello di Monte Sant'Angelo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Bianca Lancia venne rinchiusa in una delle torri per volere di Federico II, che era molto geloso e sospettoso e credeva che il figlio che la donna portava in grembo fosse il frutto di una relazione illegittima. Proprio in questo castello la donna avrebbe dato alla luce Manfredi, per poi tagliarsi i seni e lasciarsi morire dissanguata. Il suo spettro comparirebbe lungo le mura del castello, dinanzi a una pietra in cui vi è una strana forma incisa che si dice sia quella lasciata dai seni dell'imperatrice.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il castello di Trani -  Questo castello sul mare, che si trova vicino alla Cattedrale di Trani, porta con sè la leggenda di una dama vestita di bianco, Armida, uccisa dal marito per via di una sua “tresca” con un cavaliere. Fu rinchiusa in una cella del castello dove morì di fame e di sete. «Il suo fantasma - afferma Contino - vaga ancora per il castello e appare più spesso nelle notti di luna piena, in cui è possibile udire il suo pianto disperato. Pare che non scompaia subito se qualcuno avverte la sua presenza, anzi, si lascerebbe addirittura sfiorare».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

L'Istituto Vittorio Emanuele II di Giovinazzo – E veniamo a questo ex convento risalente al 700, che si trova nel centro storico di Giovinazzo, accanto alla chiesa di San Domenico. Ne abbiamo già parlato nell’articolo sui “ghost hunters”: è qui che Mario Contino fece il suo incontro con il fantasma di un bambino morto nell’edificio. «Alla mia domanda “Quanti anni hai?” – ricorda il cacciatore di spettri -  la risposta fu un netto: ”Nove” ».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Sicuramente essendo un ex convento con chiesa annessa, con tanto di labirinti sotterranei, è evidente che l’istituto sia un luogo che richiama misteri e susciti strane sensazioni – sottolinea il sindaco di Giovinazzo, Tommaso de Palma -. È un luogo che ha visto passare tante "vite difficili" e sono certo che qualche "strana storia" si sia perpetrata all'interno di quelle mura. L'attuale aspetto di gigante dormiente non toglie nulla al suo mistero e al suo fascino, anzi il suo silenzio accresce la voglia di capire cosa si annidi veramente al suo interno».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E conclude Contino: «Noi abbiamo avvertito una tristezza immensa in quel posto, un senso di solitudine che non ci apparteneva. E' veramente uno dei luoghi più misteriosi della Puglia».


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