di Mina Barcone

Comprare il vino nei supermercati? «Solo se non supera l'anno d'età»
BARI  - Comprare una bottiglia di buon vino? Non è per niente facile. Certi, se ci rivolge ad esperti o a enoteche serie, la probabilità di non avere “fregature” si riduce,  ma normalmente il “compratore medio” acquista il vino in ipermercati e supermercati, trovandosi davanti a scaffali con decine e decine di marche ed etichette che dicono tutto e niente. 

Abbiamo quindi chiesto all’enologo Leonardo Palumbo, direttore tecnico dell’azienda vinicola Rivera di Andria, di fornirci qualche dritta per orientarci nel vasto mondo del mercato dei vini.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Partiamo dall’etichetta. Alcuni vini sono imbottigliati da un’azienda diversa da quella produttrice. Può essere un segnale di scarsa qualità?

C'è da tener presente che il costo d'imbottigliamento è abbastanza alto, per questo, in particolar modo le piccole aziende, fanno ricorso a impianti dedicati esclusivamente all'imbottigliamento. Ma questo non è certo un fattore determinante per la qualità del prodotto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E invece l’annata?

Quella sì. In un supermercato non si dovrebbero mai acquistare vini che superino l’anno di età. Lì i vini non vengono conservati bene. Un esempio: le bottiglie devono essere sempre essere poste in posizione orizzontale per garantirne la buona conservazione, mentre nei discount i vini sono tutti venduti “in piedi”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E in casa invece? I vini possono invecchiare o perlomeno non “guastarsi”?

Basta non lasciare le bottiglie al caldo o soggette a continui sbalzi di umidità. In un luogo dove la temperatura è costante e non troppo alta, il vino può indubbiamente continuare ad invecchiare.  E’ chiaro che il vino bianco, essendo più delicato, ha bisogno di un’attenzione ancora maggiore.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


A proposito del vino bianco. Perché a molti fa venire mal di testa?

In realtà non esiste uno studio alcuno che conferma che l'assunzione di vino bianco, rispetto al rosso, possa provocare mal di testa. Si tratta di una sorta di “leggenda metropolitana”. E’ vero anche però che il bianco contiene più solfiti rispetto al rosso e se lo si abbina con cibi che a loro volta contengono molti conservanti, si rischia di innescare delle reazioni all'interno del proprio organismo che poi magari possono portare al mal di testa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Su tutte le bottiglie è infatti scritto che il vino “contiene solfiti” ...

Il vino produce naturalmente durante la fermentazione un certo numero di solfiti, che non sono altro che gas incolori e dall’odore pungente, che servono a facilitarne la conservazione. La legge ne stabilisce i limiti massimi e li fa rispettare, è ovvio che poi in base al vino che si sceglie ci si potrà imbattere in una quantità di solfiti differenti. Ad esempio il vino bianco contiene un numero maggiore di solfiti rispetto al rosso.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il vino in cartone è sconsigliabile?

Esistono teorie diverse a riguardo. C’è chi pensa che il “tetra pak” riesca a mantenere intatte tutte le proprietà del prodotto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Infine, in libreria si moltiplicano le “guide ai vini più buoni”. Quanto sono affidabili?

Le guide non sono molto credibili: personalmente penso che non ci sia una guida più affidabile delle altre. Questo perché questi libri vengono scritti da giornalisti che basano il giudizio esclusivamente sul proprio gusto, senza tener conto di altri fattori molto importanti quali le caratteristiche fisiche del vino.


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