di Mina Barcone

Animali e accoppiamento, ma esiste l'omosessualità tra i cani?
BARI - «Non c'è stato nulla da fare, ho provato a far accoppiare il mio cane ripetutamente, ma ha sempre rifiutato il rapporto. La cagnolina gli si avvicinava, ma lui nulla, l'annusava e poi andava via. Ho paura che il mio Rex sia omosessuale». Questa è la storia di Viviana, un racconto comune a tanti proprietari di cani che non sempre riescono a far accoppiare al primo colpo il proprio amico a quattro zampe. Ma il dubbio della ragazza può essere confermato? Esiste l’omosessualità anche nei cani? Abbiamo chiesto questo e altro al dottor Alessandro Frate, della “Clinica veterinaria citta' di Bari”, specialista in disturbi comportamentali degli animali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Dottore è possibile che al cane della nostra amica non piacciano le femmine?

Direi di no. L’istinto di sopravvivenza e di riproduzione negli animali è troppo forte. Di conseguenza nel momento in cui si trova di fronte una cagnolina in calore, il maschio prima o poi si accoppierà. Anche se è vero che molti cani possono provare una particolare “simpatia” per lo stesso sesso. Ma ciò non esclude l’accoppiamento con le femmine.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quindi non esistono cani omosessuali, ma ci sono quelli bisessuali…

Sì. La bisessualità nel mondo animale è molto diffusa: oltre che nei cani e nei gatti la si riscontra maggiormente (tra gli animali domestici) nelle tartarughine sia di acqua che di terra. Ma non sempre è una questione di preferenze sessuali, a volte si tratta di ostentazione del potere. Per esempio la pratica della monta fra cani dello stesso sesso è una pratica abituale, che serve a dimostrare chi comanda, chi è più forte.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Fin qui tutto chiaro, ma come mai il cane di Viviana non riesce ad accoppiarsi?

Bisogna considerare che oltre a eventuali problemi fisici, che potrebbero impedire l'atto, ci sono dei veri e propri errori "manageriali" commessi dai padroni. Si tende spesso a sbagliare strategia, come ad esempio dare al cane una sola possibilità: lo si fa incontrare con la cagnetta e se l'atto non avviene non ci si riprova più. Nulla di più sbagliato. Proprio come avviene per gli esseri umani, i cani devono incontrarsi un paio di volte per conoscersi e può capitare anche di non piacersi. Può anche avvenire che i cagnolini possano trovarsi così simpatici da voler restare insieme anche dopo l'accoppiamento. In altri casi possiamo trovarci di fronte a femmine troppo dominanti, e ovviamente, come avviene negli esseri umani il maschietto può sentirsi intimidito e quindi rifiutare la cagnolina.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


E’ necessario creare un ambiente adatto? Il padrone ad esempio deve essere presente?

Assolutamente. Ci sono dei piccoli particolari da tenere in considerazione. L’atto deve avvenire a casa del maschio o in un ambiente neutro. In quest’ultimo caso il maschio deve arrivare per primo e si deve ambientare. Ci sono poi cani che preferiscono che sia presente il padrone, perchè infonde loro sicurezza, ma altri cani che hanno un proprietario estremamente dominante, possono anche decidere di allontanarsi volontariamente dalla cagnolina al momento dell’atto, per “far posto” al proprio padrone.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In definitiva cosa consiglia a chi decide di far accoppiare il proprio cane?

Ogni cane è diverso, quindi bisogna osservare nel dettaglio i comportamenti del proprio amico a quattro zampe. Poi, è necessario far incontrare i due "innamorati" a giorni alterni per farli conoscere: se si nota tra i due un certo feeling, l'accoppiamento ci sarà. Se invece ci sono dei comportamenti anomali, si può cambiare partner o rivolgersi a un esperto. Ma state certi che alla fine il cane si accoppierà: è la natura.


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