di Sabrina Raeli

Feeding Knowledge: Bari ed Expo uniti per la sicurezza alimentare
BARI -  Si chiama Feeding Knowledge (FK) ed è una piattaforma scientifica online ideata per creare una rete di cooperazione internazionale atta a favorire la ricerca per la sicurezza alimentare. L’istituto Agronomico Mediterraneo di Bari (IAMB), in collaborazione con EXPO 2015, ne curerà i contenuti, mentre la progettazione tecnica è stata affidata al Politecnico di Milano. Per saperne di più ci siamo rivolti a Cosimo Lacirignola, direttore generale dello IAMB, a Laura Scivetti, esperta di comunicazione e a Damiano Petruzzella, uno dei coordinatori interni del progetto. 
 
Com’è nato e che cos’è Feeding Knowledge?
 
FK è un progetto che ha come obbiettivo fondamentale quello di promuovere la cooperazione in materia di ricerca e innovazione per la sicurezza alimentare, attraverso la condivisione e lo sviluppo delle conoscenze, al fine di proporre soluzioni concrete che possano realmente soddisfare le esigenze dei paesi in via di sviluppo. Si è partiti dalla considerazione che il nuovo secolo, a differenza di quello passato, sarà caratterizzato dalla scarsità di risorse. La grande sfida sarà dunque quella di produrre quanto più possibile dimezzandone l’uso e, per vincere, è necessario appellarsi all’unica risorsa inesauribile: la conoscenza. Il nostro è il secolo della conoscenza e Internet ne è il principale veicolo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Quindi è una sorta di grande “forum di confronto”. 
 
Si è un “forum”, che però produce e mette a disposizione tutti gli esempi di progetti di successo che, magari, adattati a un territorio con caratteristiche simili possono portare a uno sviluppo dello stesso.  Un confronto costante che produce “buone pratiche” e favorisce il progresso. Quello che sta facendo il Politecnico è di individuare e progettare gli strumenti informatici adatti a divulgare queste conoscenze. Sta creando, anzi ha già creato, la piattaforma. Lo IAMB si sta occupando dei contenuti. 
 
Questo progetto è un’idea vostra? E chi lo finanzia?
 
Il progetto è nostro. Noi lo abbiamo proposto a EXPO per cercare idee progettuali da mettere in cantiere per il 2015. Insieme ad EXPO abbiamo trovato un partner che potesse occuparsi della progettazione della piattaforma, il Politecnico di Milano. Successivamente il progetto è stato preso in considerazione dal Bureau Internationale des Exposition come "buona pratica", ovvero come un esempio positivo di cooperazione internazionale per la risoluzione di problemi comuni.   Attualmente è finanziato da Expo, dal Bureau International des l’Exposition e, in caso di necessità, sarà proposto a Bruxelles e potrà essere ulteriormente finanziato. 

 
FK vuole andare a costituire la cosiddetta "eredità permanente" di Expo…
 
Si, se il progetto risponderà in pieno alle aspettative di Expo ne costituirà l’eredità permanente. In tutte le grandi esposizioni del passato Expo ha lasciato un eredità, l’esempio più famoso è quello della Tour Eiffel. Se il nostro progetto sarà approvato noi, pur mantenendone la paternità, “passeremo il testimone” a dei terzi ancora ignoti che permetteranno a questo progetto di crescere ed evolversi sempre di più. 
 
Per quanto riguarda i contenuti di questa grande piattaforma, sono stati concordati con Expo? 
 
I contenuti sono scelti da un comitato che abbiamo costituito e che si riunisce periodicamente, formato da esperti rappresentanti 13 Stati (Italia inclusa) del bacino del Mediterraneo con cui cooperiamo.  Attraverso il lavoro del comitato individueremo alcuni Paesi dove stabilire degli uffici periferici che opereranno sulle macro aree mediterranee.  Tutti i contenuti sono conformi a quelle che sono le cinque “priorità” di FK: gestione sostenibile delle risorse naturali, valorizzazione quantitativa e qualitativa dei prodotti vegetali, dinamiche socioeconomiche e mercati globali, sviluppo sostenibile delle piccole comunità rurali in aree marginali, modelli di consumo alimentare: dieta, ambiente, società, economia e salute.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
 
Ma, nello specifico, cosa producono questi incontri? 
 
Da questi incontri scaturiscono sia dei webinar, seminari online di carattere maggiormente divulgativo, sia dei documenti tecnici: i “white paper”. Il white paper è un documento strategico che riassume le problematiche e le soluzioni a esse proposte. Noi creiamo una versione di base, poi la sottoponiamo a esperti internazionali che la migliorano e infine viene creato un documento generale. Questo documento viene caricato nel network della piattaforma dove tutti lo possono commentare e consultare. C’è un white paper per ogni priorità.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
In conclusione, quali potranno essere i benefici reali di questo progetto?
 
Viviamo in un mondo in piena espansione demografica, che richiede cibo accessibile a tutti e dove la sicurezza alimentare si pone come una la principale sfida del futuro. Il progetto FK, attraverso una diffusione capillare e accessibile a tutta la comunità, sarà il luogo d’incontro dove potranno confrontarsi “domande“ ed “offerte” di conoscenza e pertanto potrà essere un utile strumento per sviluppare in maniera sostenibile il settore primario del nostro pianeta.


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