Bari, una volpe tra i palazzi di Poggiofranco: «In cerca del cibo che in campagna scarseggia»
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martedì 1 febbraio 2022
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di Eloisa Diomede
L’inaspettato incontro è avvenuto martedì scorso attorno alle 22, nei pressi dell’incrocio tra via Orfeo Mazzitelli e via Domenico Cotugno: una zona tutt’altro che rurale, caratterizzata da alti e moderni edifici finiti di realizzare alla fine del 2014.
La volpe stava percorrendo tranquillamente la pista ciclabile quando abbiamo provato ad avvicinarla. Non si è però spaventata né intimidita, limitandosi a mantenere una certa distanza, per poi muoversi apparentemente senza meta fra cespugli, marciapiedi e strada asfaltata. Infine si è dileguata verso la vicina campagna. (Vedi video)
Ma che ci fa un animale selvatico, di solito cauto e diffidente, tra i palazzi di Bari? «Questi mammiferi popolano un gran numero di habitat: praterie, boschi, foreste, montagne, ma anche zone agricole urbanizzate – ci spiega Pesce –. Il fatto che vengano a procacciarsi cibo in città è dovuto al fatto che il loro ecosistema è messo a repentaglio dall’espansione dei centri urbani».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Già, perché la nostra piccola “amica” cercava a Poggiofranco solo qualcosa da mangiare. «Gli spazi in cui cacciare e vivere sono sempre più ridotti, di conseguenza gli animali giungono da noi per spirito di sopravvivenza – prosegue l’esperto –. Accade con falchi, gabbiani, fenicotteri, ma anche con i lupi e cinghiali».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La tappa prediletta delle volpi sono i cassonetti. «In quanto canidi, rovistano nel pattume seguendo il fiuto – dice l’esperto –. Per giunta sono onnivori: amano molto la frutta ma mangiano anche bacche e uova, grossi insetti, piccoli uccelli, mammiferi, galline, persino carogne».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma da dove sarà arrivato il quadrupede? «Probabilmente da una lama a fitta vegetazione, ad esempio Lama Picone – ipotizza l’esperto naturalista Anthony Green –. Dalle immagini sembra d’altronde un soggetto giovane, forse di sei mesi, in ottime condizioni e con il pelo folto. Le piccole volpi vanno infatti alla ricerca di nuovi territori non appena raggiungono l’autonomia».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Secondo Green, Bari sarebbe un approdo naturale per il mammifero: «Ci sono nuovi cibi dai fantastici odori, senza contare il clima più mite in inverno e una minore presenza di pesticidi e agenti chimici rispetto all’odierna campagna».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Parole che non rappresentano per noi una novità assoluta. Vi abbiamo infatti già parlato della migrazione nel capoluogo pugliese di uccelli selvatici come gheppi, ghiandaie e barbagianni, che tendono sempre più ad abbandonare le campagne inquinate e fredde.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Resta da capire come mai l’animale non sia apparso intimorito dalla nostra presenza. «Può aver capito che l’uomo non è pericoloso – risponde Anthony – o, per via della tenera età, è possibile che non abbia ancora avuto esperienze negative con i cittadini. Certamente dopo il primo spavento apparirà meno tranquillo, soprattutto se dovesse incontrare nel suo percorso delle auto».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Tutto questo nella speranza che non faccia la fine di Ninett, investita da una macchina a Poggiorsini, paese che la aveva accolta facendo di lei la sua mascotte.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nel video, il nostro incontro con la volpe a Poggiofranco:
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