di Gaia Agnelli

Bari, i negozi di elettronica: «Noi pionieri resistiamo al potere delle catene multinazionali»
BARI – Che sia per portarsi a casa un pc, un tablet, un cellulare o una smart tv, ormai la stragrande maggioranza degli acquisti nel settore dell’elettronica avviene all’interno delle catene multinazionali. Mediaworld, Euronics, Unieuro, Expert, Trony: sono questi i nomi degli enormi negozi che hanno monopolizzato il mercato negli ultimi vent’anni. I loro punti di forza sono la vasta offerta di prodotti venduti, la martellante pubblicità, la possibilità di effettuare grossi sconti e l’essere spesso situati all’interno dei frequentatissimi centri commerciali. Ma non è stato sempre così.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Negli anni 70, 80 e 90 del secolo scorso, agli albori dell’elettronica di consumo, nacquero infatti svariati e piccoli esercizi commerciali che per primi proposero ai baresi prodotti per l’intrattenimento, la comunicazione e il lavoro di ufficio. In molti ricordano ad esempio Artel, Sabino Paulicelli e Nacci: locali che non sono riusciti a resistere nel tempo allo strapotere delle multinazionali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nel capoluogo pugliese però qualche coraggioso negoziante è sopravvissuto. Si tratta di rivenditori che nel corso degli anni hanno puntato tutto su assistenza e competenza, riuscendo così a mantenersi a galla in un settore altamente concorrenziale. Tra questi ci sono Gbc, Calabrese Elettronica ed Elettrotecnica Service: siamo andati a trovarli (vedi foto galleria).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il nostro viaggio comincia in via Giulio Petroni, ad angolo con via Ricchioni, dove si staglia l’insegna di Calabrese Elettronica, presente in città dal 1984. In vetrina notiamo telescopi, orologi digitali, decoder, modem, router e sistemi di videosorveglianza.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A venirci incontro è il fondatore dell’attività: Emanuele Calabrese, classe 1962. «Aprii l’esercizio quando avevo 22 anni, spinto dalla passione per l’elettronica – ci racconta –. Con la prima sede di via Sagarriga Visconti vissi l’alba dell’audio-video: dalle valvole e televisori transistor in bianco e nero alla tv condor. Essendo un tecnico mi cimentavo anche nella riparazione di apparecchi. Poi nel 2001 mi sono trasferito qui, trattando, ancora oggi, soprattutto televisori: credo sia inutile imbarcarsi nella vendita di pc e cellulari, data l’estrema concorrenza che c’è in giro. Naturalmente per sopravvivere ho ampliato l’offerta ad antenne, parabole, decoder, modem e agli abbonamenti delle pay tv, oltre che a telecamere e sistemi di allarme che noi stessi installiamo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tutti prodotti che in realtà è possibile trovare anche all’interno della grandi catene, magari anche a prezzo più basso. «Sì ma c’è una notevole differenza – specifica Emanuele –. Lì una volta acquistata la merce il cliente viene “abbandonato”: se la dovrà vedere poi con la casa-madre per eventuali rogne, dubbi o difficoltà. Noi invece “ci mettiamo la faccia” aiutando l’acquirente e accogliendo le sue lamentele se il dispositivo non lo soddisfa. È la stessa cosa che avviene con gli acquisti online: prezzi più bassi ma completa mancanza di assistenza. E poi vengono da noi a chiedere come far funzionare gli apparecchi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il problema secondo Calabrese è anche l’assenza di competenza. «Prima eravamo tantissimi a svolgere questo lavoro, ora siamo come mosche bianche – sottolinea -. Sono sempre meno infatti i giovani appassionati che abbracciano questa “fede”. I nativi digitali avendo tutto a portata di “app” non hanno più quella curiosità di scoprire con le proprie mani, mentre ci sarebbe un grande bisogno di nuovi “artigiani tecnologici”».

Ci spostiamo ora nel quartiere Libertà, in via Crispi, dove nei pressi del Tribunale si fa spazio l’insegna blu di Elettrotecnica Service, negozio nato nel 1991. Le vetrine sfoggiano smartphone, orologi digitali, televisori, computer, cuffie, modem e router. All’interno troviamo lo staff  al completo: il proprietario Alessandro Caporusso, sua moglie Imma Fanelli e il cognato Domenico Fanelli. È proprio quest’ultimo, classe 1983, a venirci incontro mentre è alle prese con l’impostazione di un tablet.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


«Fu mio padre Antonio a fondare l’attività in via Indipendenza – spiega –. Era un locale piccolo ma ben fornito, che aveva il suo deposito nella nostra sede attuale, quella in cui ci siamo trasferiti nel 2009. Le nostre radici risalgono però agli anni 80, quando i miei genitori aprirono un negozietto di elettronica praticamente all’interno di casa nostra, nel rione San Paolo. Ci chiamavano “il negozio dei tre scalini” perché si accedeva scendendo una scala».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Qui a differenza di Calabrese si vende di tutto: cellulari e pc compresi. «La concorrenza è tanta – ammette Domenico –, ma noi fondiamo tutto sul rapporto con il cliente, che da noi avrà sempre il giusto consiglio. In questo mestiere ci vogliono passione, competenza e soprattutto pazienza: la formula magica per resistere alle offerte dei grandi magazzini».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il rischio nei centri commerciali è infatti quello di perdersi davanti ai tanti prodotti esposti. «Qui invece siamo noi a mostrare la merce al cliente: gliela facciamo provare, insegnandogli a farla funzionare al meglio – sottolinea Fanelli –. E poi non vendiamo mille marchi e mille prodotti: ci adoperiamo invece per selezionare e investire nei dispositivi più richiesti, scegliendo sempre i migliori per fascia economica. Abbiamo quindi meno merce rispetto alle grandi catene, ma scelta con cura e criterio».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il nostro viaggio termina con Gbc, pioniere dell’elettronica in città. Diversamente dai primi due non si tratta di un marchio locale, ma milanese, anche se in realtà il negozio è ormai gestito senza vincoli di esclusività con la casa-madre dal baresissimo 54enne Donato Tambone. «Approfitto dell’importanza del nome ma porto avanti l’esercizio in maniera indipendente e libera», afferma il proprietario accogliendoci nella sede posta ad angolo tra via Capruzzi e via Devitofrancesco, segnalata da un’insegna ovale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Qui troviamo schermi, telefoni, telecamere e modem e numerosi scaffali pieni di cavi, caricatori, cuffie e mouse. «Ho rilevato il negozio tre anni fa, dopo aver lavorato qui come tecnico per diverso tempo  - ci dice Donato -. La Gbc è però presente a Bari dal lontano 1965. All’epoca si trovava in via Dante, poi negli anni 70 aprì la sede storica in un garage sotterraneo di via Capruzzi, di fronte alla Stazione Centrale. Solo una decina d’anni fa c’è stato il trasferimento nell’attuale locale».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un legame, quello tra Donato e Gbc, nato durante la sua adolescenza. «Ero un patito dell’elettronica  - afferma - e questo negozio rappresentava il massimo in città. Forse è proprio frequentandolo che ho deciso di diventare un perito elettronico».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Anche la Gbc barese sta risentendo della forte concorrenza delle grandi catene. «Il loro arrivo ha causato una notevole riduzione degli affari – ammette –. L’unica possibilità per noi piccoli rivenditori è quella di specializzarsi, vendendo prodotti di qualità che possono attrarre gli appassionati del settore. Ad esempio qui non abbiamo computer già finiti, ma proponiamo singoli componenti come tastiere, monitor e webcam che poi il cliente, grazie anche ai nostri consigli, può assemblare per creare il proprio computer personale».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tambone ci mostra una scheda Arduino, fatta da una serie di componenti elettroniche dotate di un microcontrollore. Circuiti che servono a far muovere numerosi oggetti robotici, come una sofisticata “macchinina” in grado di captare gli incendi presente nel negozio. «Questo è un gioiellino – conclude con orgoglio il negoziante –. Provate ad andare in tutti i centri commerciali di Bari: non lo troverete mai».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)


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Gaia Agnelli
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  • Carmine Panella - C'è ancora un'altro negozietto GBC in via Dante Alighieri 235.


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