di Gabriella Mola

La mensa dei poveri chiude ma Amedeo non si ferma: «Consegno il cibo dal mio balcone»
MODUGNO – «Ho dovuto chiudere per il Covid e nel frattempo ho perso anche la mia valida collaboratrice, ma tutto questo non mi ha impedito di continuare a impegnarmi per gli altri».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sono le parole di Amedeo Padovano, il 74enne che dal 2012, per otto anni, ha gestito una mensa sociale a Modugno, in provincia di Bari. Un’opera caritatevole, portata avanti solo con le proprie forze, che però il 6 marzo di quest’anno si è dovuta arrendere all’emergenza sanitaria del coronavirus. Ma Amedeo nonostante il lockdown ha deciso di non fermarsi, inaugurando da subito una nuova forma di aiuto che prevede la consegna dal proprio balcone di casa di buste contenenti svariati generi alimentari. (Vedi foto galleria)

Raggiungiamo il signore proprio nella sua abitazione, situata in via Di Monaco a Modugno. Una volta entrati ci mostra la stanza allestita con una serie di scaffali pieni di cibo da donare: pasta, pelati, latte, farina e olio soprattutto. «Se ci sono bambini piccoli in famiglia aggiungo però merendine, biscotti e succhi di frutta», ci spiega.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nel locale sono presenti numerosi quadri raffiguranti immagini religiose, a testimonianza della fede che accompagna Padovano. Del resto l’idea di aprire una mensa per i poveri nacque proprio da un sogno che lui fece: gli apparve infatti la Madonna che lo invitava a prendersi cura del prossimo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Su un tavolo notiamo diversi sacchetti colmi di alimenti, quelli che l’uomo consegnerà oggi a chi ne farà richiesta. In genere si tratta di una trentina di famiglie in stato di indigenza che si avvicendano durante la settimana.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Li incontro sul mio balcone che si eleva da terra solo per pochi metri – ci spiega -. Il mio appartamento al piano rialzato è stata la mia fortuna. I miei due figli erano infatti preoccupati per me: sapevano che non potevo vivere senza aiutare i disagiati ma volevano che mi cautelassi. Questa soluzione ha permesso a loro di stare tranquilli, poiché non entro in contatto fisico con nessuno».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


E proprio mentre stiamo parlando suona il citofono. Amedeo si affaccia sul terrazzino per salutare due persone: un signore sulla sessantina e uno più giovane sui 45. A quel punto rientra in casa, prende delle buste di colore blu e le porge ai bisognosi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Noi ci avviciniamo al più anziano di loro. «Prima svolgevo lavori saltuari soprattutto nelle pizzerie – ci spiega - poi a causa del lockdown queste attività ne hanno risentito e mi sono ritrovato così completamente senza occupazione. Io e Amedeo non ci conoscevamo. E’ stato lui a sapere che mi trovavo in grosse difficoltà, con una famiglia da mantenere e una figlia malata. Così mi ha cercato, invitandomi a passare da casa sua per prendere qualcosa che potesse aiutarmi. Non so come ringraziare il mio benefattore: le istituzioni mi hanno lasciato solo ed è lui ora a prendersi cura di me».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Amedeo tra l’altro nell’agosto scorso ha dovuto anche fare a meno di uno dei suoi “angeli”, ovvero la 70enne Giuseppina Corriero, che per anni aveva amorevolmente preparato i pasti per la mensa assieme alla collega Angela. «Ci ha lasciato inaspettatamente – racconta commosso l’uomo -. Ora, anche se dovesse finire l’emergenza sanitaria, sarebbe impossibile riaprire senza di lei».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

C’è però chi gli dà sempre una mano. Come la 39enne Marianna o la “new entry” Enza Lopraino, di 50 anni. «Ho incontrato questo gruppo a giugno – ci dice quest’ultima -: quando ho saputo ciò che facevano ho dato la mia disponibilità per aiutare gli altri».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sono queste donne spesso a comprare i viveri e a portarli a casa del signor Padovano, oltre ad andare in giro nel quartiere per raccogliere offerte e beni di prima necessità tra i cittadini. Un contributo necessario visto il gravoso impegno di beneficenza. Ogni busta consegnata infatti ha un valore di circa 15 euro e Amedeo, così come per la mensa, continua a non essere appoggiato dalle istituzioni, contando unicamente sulle sue forze economiche.  

Ma lui sembra non badarci: «Proseguirò nel donare tutto ciò che potrò, nella speranza di poter tornare ad abbracciare tutte queste persone che ora posso confortare solo con lo sguardo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)


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Gabriella Mola
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  • I.L. - Buonasera, vorrei fare una donazione, potreste darmi informazioni?


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