Aeroporto, la ''torre d'inferno'': «Lì torturavano gli antifascisti»
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martedì 10 giugno 2014
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di Mina Barcone
Ma perché la torre è chiamata “d’inferno”? Secondo storie che si tramandano da decenni, in quel posto, in epoca fascista, venivano torturati gli oppositori al Regime. «Mio nonno me lo raccontava sempre – dice il palesino Lorenzo -. Quando mi portava nei pressi dell’aeroporto per vedere gli aerei che decollavano, mi indicava quella torre dicendomi che al suo interno venivano portati coloro che osteggiavano il fascismo: era lì che venivano torturati».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La torre era di proprietà di Mercurio Maiorano Leonardo Lovergine, podestà di Palese, che i più anziani ricordano per i suoi modi “poco gentili” nei confronti di chi non onorava o mancava di rispetto al fascio. «Ricordo di aver visto spesso il podestà picchiare ragazzi per strada per non aver alzato la mano in segno di saluto – dice l’80enne Franco – e a molti veniva somministrato l'olio di ricino se venivano colti nel dire o fare qualcosa contrario al dettame di Mussolini».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Da qui la nascita di questa storia, di cui non si hanno prove, ma che tutti a Palese conoscono. «Anche io sono a conoscenza delle presunte violenze che avvenivano all'interno della torre “d’inferno” - sottolinea il signor Pino- ma francamente credo che si tratti solo di una leggenda popolare, non sembrano infatti esserci riscontri storici a riguardo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sarà solo una leggenda certo, ma guardare questa torre così isolata e dal nome non proprio rassicurante, crea un certo disagio. Anche se, è bene dirlo, “voce di popolo” non sempre è sinonimo di “voce di dio”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
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Mina Barcone
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