di Gianmarco Di Carlo

Paura dei ladri e niente panni stesi: quando il balcone a Bari si trova al piano terra
BARI – «Ma la signora come fa a stendere?». Sono le parole di una bambina, pronunciate davanti a una delle palazzine che caratterizzano la parte di Bari adiacente Parco 2 Giugno. In quell’area infatti, così come nel vicino quartiere San Marcello e nella zona del Carcere, ci sono edifici che presentano balconi situati a non più di un metro di distanza da terra: così bassi quasi da toccare il marciapiede sottostante. (Vedi foto galleria)

Naturalmente ciò comporta numerosi disagi a chi abita quegli appartamenti, anche se i residenti paiono averci fatto quasi l’abitudine, un po’ come avviene per coloro che a Madonnella e Japigia vivono in stabili che confinano con i binari della ferrovia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Già dalle stradine che collegano corso Alcide de Gasperi a via della Costituente è possibile assistere a questo strano “fenomeno”, frutto di un esagerato desiderio da parte dei costruttori degli anni 70/80 di non sprecare spazi. Qui siamo a Carrassi, nell’ex contrada Padreterno, a due passi dal Carcere. In via Gabrieli, ma soprattutto in via Pessina, si trovano alcuni esempi di balconi “poco cresciuti”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Attenzione però, non si tratta però di edifici dell’edilizia popolare: per quanto datati, presentano anche graziose rifiniture. Come quello al civico 23 di via Pessina caratterizzato da mattoncini grigi. Il condominio presenta due balconcini a “L” al piano terra, le cui finestre risultano protette da robuste inferriate. Questo naturalmente per evitare che qualsiasi ladro o malintenzionato possa intrufolarsi in casa con un solo salto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La situazione appena descritta la si trova circumnavigando il Parco 2 Giugno per raggiungere strade quali viale Jacini o via Palmieri. Su quest’ultima, al civico 53, si trova una delicata palazzina rossa e marrone: data anche l’invidiabile posizione potremmo definirla un’abitazione signorile, se non fosse per le seppur ampie terrazzine che anche qui sfiorano il suolo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Poco più avanti, su viale Jacini, nei pressi di un’edicola dei giornali, ecco un altro fabbricato che presenta due balconi “nani”. Si tratta di un edificio color rosa questa volta visibilmente di natura popolare. Sul lato opposto, ad angolo con via Pavoncelli, si staglia poi uno stabile con sei piccolissimi terrazzi quasi “appoggiati” al marciapiede.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Qui riusciamo a parlare con alcune delle signore che risiedono in queste case. «Vivo qui da più di trent’anni - ci dice Anna -. È una zona ben servita e due passi dal parco. Quando ho preso l’appartamento avevo paura di subire furti, così ho deciso di installare le cancellate. Per fortuna però sia io che i miei vicini non abbiamo mai avuto problemi da questo punto di vista».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


«Questo è vero, però con queste inferriate un po’ ci sembra di stare in prigione - sottolinea la signora Grazia -. Ma d’altronde è lo scotto da pagare per avere un appartamento a Bari città a un prezzo basso: perché naturalmente abitare al piano terra costa molto meno».

A parte i ladri vivere in questo modo presenta però numerosi problemi. «Un paio di anni alcuni ragazzi incivili ci avevano preso di mira: passavano e gettavano cartacce e lattine dentro – afferma Annamaria -. Così come è capitato che dei giovani venissero a imbrattare la facciata del palazzo con delle bombolette spray, proprio vicino alle nostre finestre. I segni del vandalismo sono ancora ben evidenti».

«Si sentono poi tutti i rumori provenienti dalla strada e il pavimento si sporca facilmente – incalza Anna -. Far asciugare i panni, infine, è impossibile: siamo costretti a usare degli stendini. Ci sono però anche dei lati positivi. Ad esempio per parlare con degli amici che abitano in zona basta che io mi affacci: riesco così a far due chiacchiere senza dover per forza ospitare in casa».

Altra area con i balconi bassi è quella del vicino e popolare quartiere di San Marcello. Tra via Omodeo e via Salvemini sono presenti numerosi caseggiati con terrazzini poco ampi a poche decine di centimetri dal suolo. Di fronte all’ex Hotel Ambasciatori ce ne sono quattro situati praticamente sul marciapiede.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Riusciamo parlare con la signora Federica, che risiede in uno di questi appartamenti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«I cancelli per fortuna erano già presenti quando sono venuta ad abitare qui – afferma la donna -, ma il problema non sono tanto i ladri quanto il fatto di vivere praticamente per strada, convivendo con il traffico di un’arteria ad alta percorrenza come via Omodeo. In più la privacy è azzerata: ci è impossibile anche solo scostare le tende, visto che ogni passante potrebbe vedere ciò che facciamo in casa. Ovviamente l’affitto costa molto meno rispetto ai piani più alti, però quanto mi piacerebbe per una volta stendere i panni dal balcone senza dover occupare tutto lo spazio con gli scomodi stendini».


(Vedi galleria fotografica)


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  • xaxaxax - Macchè graziose, in genere sono palazzacci di cemento pessimo costruiti da speculatori senza scrupoli e acquistati da gente ben contenta di vedere rasi al suolo bei palazzi liberty per far posto a orrori veri e propri. Questo è il frutto della voracità malata che caratterizza questa città. Bari è da radere al suolo.
  • xaxaxax - Macchè graziose, in genere sono palazzacci di cemento pessimo costruiti da speculatori senza scrupoli e acquistati da gente ben contenta di vedere rasi al suolo bei palazzi liberty per far posto a orrori veri e propri. Questo è il frutto della voracità malata che caratterizza questa città. Bari è da radere al suolo.
  • Francesco Quarto - Condividuo totalmente il commento del misterioso ax...! invito il nostro bravo autore a recarsi in via G. De NInno angolo via De Drago (alle spalle della chiesa di Goldrake), per ammirare un altro esempio della lucida e intenzionale capacità dei nostri urbanisti (o chi per loro) di provvedere non solo a deturpare le strade baresi, ma pure a provarci ad attentare alla vità del pedone inconsapevole che percorra quel tratto di strada ... una "craniata" al bordo del "balcone" è assicurata ... no non è vero anni fa (chissà?! dopo che al prontosoccorso avevano ricoverato trecento ignari cittadini con lesioni cerebrali, sono stati posizionati due sbarramenti con tubazioni metalliche che impediscon al malcapitato di sbattere la "coccia" ... ciao francesco quarto


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