di Anna Maggio

Si chiama Boris, ha 3 anni e va all'asilo con gli altri bimbi: ma è un cane
BOLOGNA – Si chiama Boris, ha tre anni e va all’asilo. Non stiamo parlando di un bambino, ma di un cane, un golden retriever, che dal 26 aprile è entrato nelle classi del nido “Graziella Fava” del quartiere Reno a Bologna per giocare con i “suoi coetanei”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Questa idea originale fa parte di un progetto di pet education e cioè di quell’insieme di attività ludiche ed educative che vedono protagonisti gli animali e che da un po’ di tempo sono state introdotte nelle scuole per l’infanzia, soprattutto in Emilia Romagna. (Vedi foto galleria)

La presenza in classe di un animale aggiunge nuovi stimoli, accende curiosità e immaginazione e permette di stabilire delle regole di convivenza: i bambini si rapportano a un essere vivente che ha esigenze diverse dalle loro e imparano così a comunicare con lui e a curarlo, sentendosi così un po’ più responsabili.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

I 40 bambini del nido incontrano il cane un’ora al giorno, durante la quale i piccoli si avvicinano singolarmente e in gruppo all’animale, imparano ad accarezzarlo (mai sopra la testa, ma sotto il mento e sul dorso, dove il cane ha più piacere), gli danno da mangiare, giocano, si sdraiano su di lui e lo abbracciano, creando così  un rapporto di fiducia.  


Durante gli incontri sono presenti due insegnanti, aiutate da Vanessa De Angelis, operatrice di pet therapy ed esperta di pet education, nonché proprietaria del cane. «La scelta di Boris non è casuale – spiega -. I golden retriever sono molto miti, socievoli, addestrabili e giocosi. E’ la razza più indicata per interagire con i bambini».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«E il progetto pare funzionare – conclude la pedagogista del “Fava”, Sara Di Fabrizio - . I bimbi inizialmente paurosi e timidi si stanno sempre più avvicinando al cane, mentre i più agitati si calmano perché riconoscono le esigenze dell’animale. Insomma è un percorso educativo importante: è incredibile quante cose possano scoprire i piccoli semplicemente giocando con un animale».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)


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