di Raffaella Ceci

Balù, Aisha, Ares: i cani da salvataggio, ''angeli del mare'' di Bari
BARI – Si chiamano Balù, Aisha, Ares, Fonzy e sono alcuni dei cani di salvataggio dell’associazione “Angeli del mare”, attiva da tre anni a Bari e unica in Puglia ad essere riconosciuta dalla Sics, la Scuola italiana cani salvataggio (vedi foto galleria). Abbiamo incontrato Roberto D’Amato, istruttore nazionale e coordinatore regionale Sics sulla spiaggia barese di Pane e pomodoro, durante un incontro con alcuni volontari di “Angeli del mare”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Chi fa parte di “Angeli del mare”?

I cani e i padroni che oltre a fare passeggiate nei parchi con il proprio animale vogliono fare qualcosa di utile per la società. Per noi questa è un’esperienza straordinaria che richiede passione e dedizione. I nostri cani sono i nostri amici, viviamo in perfetta sintonia e affiatamento con loro. E vorrei sottolineare come il nostro impegno sia completamente gratuito e tutte le attività a cui ci dedichiamo esclusivamente autofinanziate.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quanti siete e dove agite?

Attualmente abbiamo 10 unità cinofila brevettata (cane più padrone), più altre 20 che si stanno formando. Il brevetto Sics è riconosciuto dal ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture e dal comando generale delle Capitanerie di porto e prevede la possibilità di agire su tutte le spiagge italiane. In Puglia monitoriamo tutto il litorale interagendo con Capitaneria e Vigili del fuoco. Siamo chiaramente presenti in modo itinerante, concordando le modalità con gli enti locali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Come si ottiene il brevetto?

Sono necessari tra i sei e i sette mesi di formazione e poi ci sono diverse prove di esame, ma in media passano un paio d’anni prima di ottenerlo. Ha scadenza annuale e ogni anno occorre rinnovarlo sottoponendosi ad altre prove. Oltre alla capacità di avere un buon rapporto con il proprio cane e di essere in grado di “recuperare” una persona dall’acqua, bisogna conoscere le ordinanze di balneazione, avere competenze nautiche, in ambito cinofilo e di primo soccorso.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quali sono le razze più indicate per il soccorso?

Ci sono tre razze elettive: il Labrador, il Terranova, e il Golden Retriver. Sono cani con caratteristiche particolari per quanto riguarda le capacità natatorie e il lavoro in acqua. In particolare il Labrador e il Golden Retriver sono “cani da riporto”, hanno cioè un’attitudine innata a recuperare la “preda”. Il Terranova è invece una razza selezionata per il salvataggio. Ma possono partecipare anche altri cani di media o grossa taglia, meticci compresi. Il loro peso deve comunque raggiungere i 30 chili per assicurare la forza e la resistenza necessaria al trasporto di più persone. Inoltre, l’animale deve essere in relazione ottimale con il padrone, deve obbedirgli oltre a saper stare tra la gente e considerare l’acqua un elemento positivo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Dove vi esercitate?

Tutte le domeniche da ottobre ad aprile ci incontriamo sulla spiaggia barese di Pane e pomodoro e poi a Brindisi, a Taranto e Monopoli. Ci esercitiamo anche con condizioni meteo - marine avverse, perché il nostro soccorso un giorno potrebbe essere necessario proprio in condizioni meteo pessime, come durante un temporale improvviso o con il mare agitato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

È il cane a dare l’allarme quando c’è pericolo?

Si, il cane si posiziona sulla spiaggia e ha lo sguardo fisso e attento verso il mare, avverte il pericolo per natura. In condizione di caldo cerchiamo sempre di bagnarlo e tenerlo all’ombra. Può resistere un’intera giornata sulla spiaggia, ma di solito favoriamo un ricambio dopo circa 6 ore. Quando avverte la situazione di pericolo, si lancia senza esitazione e nulla può fermarlo. Il proprietario ha comunque il dovere di tuffarsi con lui. Inoltre le unità cinofile più esperte hanno la possibilità di specializzarsi in interventi di elisoccorso per recuperare la persona in pericolo, tuffandosi in acqua da un'altezza di circa tre metri.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In questi tre anni ci sono stati episodi di salvataggio?

Si, a maggio del 2012 sulla spiaggia di Pane e Pomodoro a Bari. Balù, il mio terranova femmina di sei anni ha salvato un atleta, colto da un improvviso malore durante la prova di nuoto della nona edizione del Triathlon del Levante. Ci trovavamo a bordo gommone degli Operatori emergenza radio Bari e lei si tuffò immediatamente in mare. Ci dirigemmo velocemente verso malcapitato, ormai privo di sensi, per trasportarlo immediatamente verso l’imbarcazione di soccorso. E poi, nel 2010, due unità cinofile formate a Milano erano in vacanza in Salento e hanno salvato due persone in difficoltà.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
E i salvataggi mancati?

Per fortuna ad oggi nessuno. Nel 2010 le due unità cinofile in Salento in realtà salvarono dall’acqua tre persone ma la terza nonostante i tentativi di rianimazione, andò in arresto cardiaco. Nonostante la tragica fine, comunque, riuscì ad essere condotta a riva.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Qui il sito della Scuola cani salvataggio


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