di Cassandra Capriati

Il ''Majorana'' all'Expo: premiata la birra prodotta dagli studenti baresi
BARI - «Stavo preparando il pranzo, quando mi è arrivata la telefonata della scuola: mi chiedevano se fossi libero per il 1° maggio. Eravamo stati chiamati per l’inaugurazione dell’Expo». A raccontare è Giuseppe Buonamico, 19 anni, studente dell’Istituto alberghiero "Ettore Majorana" del quartiere San Paolo di Bari. L’Istituto è stato infatti uno dei vincitori del concorso “Together in Expo" indetto dal Miur e dall'organizzazione di Expo Milano 2015, che invitava gli studenti a gemellarsi con un team proveniente da un Paese diverso dal proprio, per realizzare insieme una “narrazione multimediale” sul tema dell’alimentazione sostenibile, solidale ed equa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il Majorana è stato anche eletto “Ambasciatore d’Italia Expo 2015” per il vivaio scuole, guadagnandosi così l’invito alla cerimonia inaugurale della manifestazione del 1° maggio (vedi foto galleria). «Siamo stati l’unica scuola italiana ad essere ricevuti dal ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini», dichiara orgogliosa la professoressa Giovanna De Gennaro, coordinatrice del lavoro. «E’ stato fantastico, sembrava di essere al centro del mondo fra i padiglioni con tutta quella gente straniera», aggiunge Giuseppe.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
A permettere agli alunni di vivere questa esperienza è stata la vittoria ottenuta grazie alla video-presentazione del progetto “Beer with you”, svolto da un gruppo di studenti del Majorana in collaborazione con una delegazione di ragazzi provenienti da una scuola polacca e da una belga, ospitati dagli studenti dell’istituto. I giovani hanno lavorato per settimane per la creazione di un piano di comunicazione per la promozione della birra biologica “Majorana” che è prodotta dalla scuola ed è anche distribuita presso il circuito Coop dal 2013. A lavoro concluso hanno inviato all’Expo il loro racconto multimediale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«È stata un’esperienza che ci ha dato tantissimo e ci ha formati, anche se le gaffe sono state tante visto che dovevamo esprimerci in una lingua non nostra», racconta ancora Luca, ricordando il periodo vissuto assieme agli ospiti stranieri. Il team era composto da 20 studenti e non era variegato solo dal punto di vista della nazionalità, visto che comprendeva ragazzi che provenivano dai diversi indirizzi della scuola. L’istituto infatti ha altre due sedi, una a Palese e l’altro in Via Rocca, nel rione Japigia di Bari, che comprendono indirizzi di studio quali il chimico-biologico, il fotografico, l’audiovisivo, l’elettrico, l’elettronico e l'ottico. C’era varietà anche per l’età degli studenti: si andava dai 16 ai 19 anni. La più piccola era la giovane Alessia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Durante l’esperienza condivisa sono stati organizzati anche un cooking show in cui ognuna delle scuole ha presentato i piatti tipici del proprio Paese e una campagna di sensibilizzazione all’utilizzo consapevole dell’alcool tra i giovani, un atto quasi dovuto se si pensa che il progetto è incentrato sulla birra prodotta proprio da ragazzi. È stato inoltre presentato un questionario per verificare il consumo di alcool tra i ragazzi che partecipavano al progetto. «Dal questionario è emerso che noi italiani siamo quasi astemi rispetto ai nostri partner stranieri», svela Luca. «Il partner di Luca - aggiunge la 19enne Francesca - poteva bere otto birre di seguito e rimanere lucido».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il Majorana quindi si conferma essere una scuola-azienda, visto che oltre alla già citata birra, l’istituto produce anche biscotti, tisane e marmellate che saranno presto immessi sul mercato e che verranno presentati all’Expo a settembre nell’ambito di un progetto sulle start up. Il ricavato dei prodotti commercializzati viene poi reinvestito nella formazione dei ragazzi. Ad esempio grazie ai guadagni ottenuti dalla vendita della birra è stato possibile promuovere progetti linguistici e esperienze all’estero per gli studenti, che con i normali fondi scolastici forse non sarebbero mai stati realizzati.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E queste sono solo le ultime iniziative promosse dal Majorana, che dal dicembre 2014 ha aperto il primo “albergo didattico” d’Italia. Il b&b, di proprietà della Provincia di Bari, è situato a Palese in uno dei plessi dell’istituto riconvertito per l’occasione. Nella struttura sono gli studenti a fare tutto e anche in questo caso i ricavi servono per formare e aiutare i giovani a inserirsi nel mondo del lavoro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nel video il “racconto multimediale” con il quale il Majorana ha vinto il concorso “Together with you” per Expo 2015:



 


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