di Mina Barcone

''Cercasi laureato'', ma per vendere: la farsa degli annunci di lavoro
BARI – “Si ricercano laureati da avviare alla professione di consulente energetico”, "importante azienda seleziona manager commerciali: si richiede laurea in indirizzo umanistico", “cercasi con urgenza neo laureati da inserire nel proprio organico per mansioni avanzate”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Questi sono solo alcuni dei tanti annunci di lavoro pubblicati su giornali e siti internet. A leggerli sembrano allettanti: vengono offerti posti importanti e con carriera assicurata. Mica male. Purtroppo però questi annunci sono un vero e proprio specchio per le allodole: dietro alle fumose parole si nasconde la realtà, che è quella della vendita. Le aziende cercano venditori, giovani da buttare in strada per il “porta a porta”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nulla di negativo, certo. Il venditore, il rappresentante, l’agente, è un mestiere importante e duro. Ma la domanda è: perché non dirlo subito? Perché non pubblicare un annuncio “cerchiamo venditori”, invece di far perdere tempo a giovani che non sono interessati a questo tipo di carriera.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La risposta è semplice: le aziende ci “provano”. Provano ad arruolare ragazzi in cerca di lavoro, senza offrire un fisso mensile, nella speranza che riescano in quello che è difficile per tutti: vendere un prodotto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ascoltiamo Francesco, neo laureato in lingue e neo disoccupato. «La stragrande maggioranza di offerte di lavoro si presentano “bene” – ci dice -. Promettono diversi ruoli importanti per lavoratori qualificati. Ma una volta in sede di colloquio la realtà che ci viene posta davanti è sempre la stessa: la vendita. Ma questa attività viene chiamata in modi “diversi”, tipo consulente o addetto alla clientela. Ti parlano di guadagni, di “primo step” verso una carriera folgorante, che potrebbe portarti a diventare  “capo zona” o “tutor”. E c’è chi ci crede».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Chi ha creduto è Giulia, 26enne laureata in biologia. «Mi è purtroppo capitato di rispondere ad un annuncio del genere – ci confida la ragazza -. Durante il colloquio mi è stato riferito che prima di rivestire il ruolo da biologa sarebbe stato necessario “partire dal basso”:  bisognava aiutare l'azienda a fornire nominativi di parenti e amici ai quali proporre la vendita del prodotto che la società sponsorizza. Ero convinta di dover aver a che fare con provette e laboratori e mi son ritrovata a dover vendere un apparecchio improponibile e soprattutto doverlo rifilare ai miei cari».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Stesso identico copione per Umberto, 27enne e una laurea in Economia: «Ho risposto a diversi annunci nei quali si richiedeva come titolo di studio una laurea in economia o marketing. La storia però era sempre la stessa: volevano venditori, promoter e una volta addirittura un “procacciatore d'affari”».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A questo punto ci siamo andati noi a un colloquio: cercavano “un neo laureato per prestigiosa mansione da ricoprire all'interno del proprio organico”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Siamo davanti a una 30enne, bruna, con gli occhiali, che ci chiede: «Che ruolo ti piacerebbe rivestire all'interno dell'azienda?», «descriviti utilizzando tre aggettivi»,«come ti vedi da qui a dieci anni?». Poi ecco che la signorina ci riferisce che siamo assolutamente adatti per svolgere la mansione di direzione/consulenza commerciale e dopo circa 25 minuti finalmente entra nello specifico: «Inizialmente il suo compito sarà quello di affiancare un nostro tutor durante i suoi giri». Da qui la domanda: «Ma si tratta di vendita porta a porta?». Risposta: «Assolutamente no, la figura da rivestire è quella del consulente commerciale, si tratta di proporre al cliente le soluzioni migliori per la telefonia mobile in base ai suoi consumi e alle sue esigenze, si lavora su appuntamenti prefissati».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Va bene, abbiamo capito: si tratta di vendita. A quel punto la domanda la facciamo: «Perchè non dire sin dall'inizio che è l’agente di vendita ciò che cercate?».  Risposta: «Si tratta di strategie aziendali e che io sono qui solo per fare colloqui».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Le chiamano strategie aziendali, quindi.


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