Tiny non ce l'ha fatta: morta la tartaruga neonata ritrovata su una spiaggia di Capitolo
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martedì 18 settembre 2018
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di Antonio Bizzarro
Il fatto è avvenuto domenica scorsa. La sfortunata protagonista è una piccola caretta caretta (nella foto), la cui presenza era stata segnalata dalla Capitaneria. «Ci hanno chiamati e siamo corsi subito lì – racconta il 34enne Fabrizio Stagnani, volontario del Centro recupero tartarughe di Molfetta -. Quando siamo arrivati abbiamo trovato il cucciolo adagiato in un secchio: era parecchio ammaccato e in fin di vita. È purtroppo spirato prima di ricevere le cure».
L’animale probabilmente una volta nato sull’arenile non è riuscito a prendere il largo, visto che il mare quel giorno era parecchio agitato e una volta esaurite le forze non ha trovato di meglio che poggiarsi su uno scoglio. Ma quando è stato scoperto era ormai troppo tardi.
La vicenda però a questo punto si tinge di giallo. Gli attivisti infatti non sono riusciti a trovare i gusci da cui sono usciti Tiny e gli altri suoi “fratellini”. «Non abbiamo nemmeno rinvenuto le tracce delle zampate che la mamma normalmente lascia per sotterrare le uova nelle buche profonde 30 centimetri - dichiara il dirigente del centro, Pasquale Salvemini -. Probabilmente gli addetti del lido non avendole riconosciute le hanno spianate».
Ma resta il mistero dei gusci. «Consideriamo che normalmente vengono deposte tante uova, circa un centinaio – ribadisce Stagnani -. Purtroppo l’ipotesi più probabile è che il nido sia stato distrutto, ad esempio dagli ombrelloni piantati nella sabbia dai bagnanti ignari».
La speranza è che non sia così, che al contrario le altre tartarughine siano riuscite ad arrivare, libere, fino al mare. «Anche perché questo evento ha del “miracoloso” - sottolinea Salvemini -: sono quarant’anni che non risultavano nascite di caretta caretta sulle spiagge baresi. Di solito infatti i cuccioli vengono alla luce in Salento o nella zona di Policoro, su una costa più sabbiosa e non molto erosa».
Di certo c’è che la vita per le tartarughe sta diventando sempre più difficile. Spesso uccise da ami, reti ed eliche, ora rischiano la pelle anche sulle spiagge, ancor prima di nascere, ancor prima di vedere il mare.
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Scritto da
Antonio Bizzarro
Antonio Bizzarro
I commenti
- LUIGI PICINNI - Veramente un bel racconto. Complimenti!