di Antonella Nigro

Percorrere via Dante? Difficile per chiunque, impossibile per i disabili
BARI - Fare una passeggiata tra le vie del centro di Bari? Perché no. Ora che le aree pedonali sono diventate addirittura due, una capatina in via Melo o in via Sparano non può che rappresentare un piacere. I marciapiedi sono ampi e ben tenuti e sono presenti anche gli scivoli che permettono ai diversamente abili di muoversi agevolmente e autonomamente.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma se dal centro cominciamo a spostarci di qualche metro verso il quartiere Libertà,  la situazione cambia radicalmente.  

Via Principe Amedeo e via Quintino Sella non presentano problemi gravissimi. Se non fosse per i soliti “maestri del parcheggio”, che forti del fatto che “a Bari non ci sono posti auto”  si sentono in dovere di sistemare le proprie vetture ovunque, anche in concomitanza degli scivoli che dovrebbero permettere la discesa/salita ai diversamente abili.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma è su via Dante Alighieri che si comprende di essere entrati un altro quartiere, ben diverso dal lussuoso Murat.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La strada in questione si presenta da subito stretta e inadatta anche al transito di due persone che si tengono per mano  o che camminano fianco a fianco. Il transito di una sedia a rotelle su una superficie cosi ristretta sarebbe a dir poco impossibile.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Anche perché proseguendo sull’arteria che collega il quartiere Libertà al centro cittadino, ci si accorge che lungo tutto il tragitto non si incontra la benché minima ombra di uno scivolo. Eccezioni sono presenti solo in corrispondenza di via Sparano, via Argiro e via Quintino Sella.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Consideriamo che si sta parlando di una strada lunga più di due chilometri e divisa in quasi venti isolati.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


A rendere ancora più difficile il cammino su via Dante ci pensano i numerosi pali semaforici e segnaletici che tranciano in due il marciapiede e le mattonelle disconnesse e scivolose spesso causa di brutte cadute per i passanti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In definitiva se si decide di percorrere via Dante a piedi, è meglio transitare sull’asfalto, cosa però impossibile per un disabile, visto il sistematico parcheggio delle auto in doppia fila.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«La questione di via Dante è risaputa – ammette Leonardo Tartarino, presidente della circoscrizione Libertà-Marconi-S.Girolamo-Fesca  -. Sono state suggerite delle proposte, come quella di allargare  il marciapiede più stretto consentendo però il parcheggio solo su uno dei due lati. In alternativa si è pensato di eliminare il  marciapiede posto sul lato destro del senso di marcia cosi da poter creare dei parcheggi a pettine e allargare il marciapiede sul lato opposto».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Solo proposte però.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Sì perché  – spiega Tartarino – la prima soluzione è stata bocciata in quanto il rione è molto popoloso e diminuire lo spazio riservato al parcheggio avrebbe creato non poche problematiche ai residenti. La seconda proposta è invece stata accettata, perché più concreta e attuabile, ma per mancanza di fondi non è mai andata in porto».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ahi, serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia ma bordello.  Dante Alighieri.


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