di Giancarlo Liuzzi

Quel curioso torrino che fa capolino su un palazzo di Bari Vecchia: che funzione aveva?
BARI – Un comignolo, una torre di vedetta o un semplice elemento decorativo? Su una palazzina di strada Santa Teresa dei Maschi, nel cuore di Bari Vecchia, fa capolino da secoli un particolarissimo quanto misterioso torrino. (Vedi foto galleria)

Non ce ne sono di simili nel centro storico: a una prima occhiata pare un misto tra un piccolo obelisco e un minareto. In più è quasi invisibile, osservabile unicamente da una determinata angolazione e solo se si alza notevolmente lo sguardo. 

Per scoprirlo, dando le spalle alla seicentesca chiesa di Santa Teresa dei Maschi, bisogna incamminarsi nella viuzza omonima che conduce in strada degli Orefici. Dopo qualche metro il pinnacolo apparirà sulla sinistra, adagiato su un terrazzino e circondato da panni stesi ad asciugare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Baciato dalla luce del sole, che accentua la tonalità calda della pietra, si mostra nella sua peculiare eleganza, che contrasta con la linearità degli edifici adiacenti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La sua forma è infatti curiosa. Di color ocra e composto di tufo, poggia su una colonna da cui svetta con una sagoma che presenta quattro lati sporgenti forati, per poi innalzarsi verso il cielo con un raffinato coronamento a cipolla.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma qual era la sua funzione? «La conformazione del coronamento barocco rende databile la costruzione tra il 600 e il 700 – ci dice l’architetto Simone De Bartolo-. Ma non saprei dire a che cosa servisse».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Potrebbe trattarsi di un comignolo, magari di un vecchio forno – prova a suggerire lo storico Nicola Cortone –. Anche se nell’elenco delle attività commerciali baresi di fine 800 non risultano panifici in strada Santa Teresa dei Maschi. Ce n’era invece uno nella vicina strada degli Orefici».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Proviamo a questo punto a parlare con chi convive da anni con questo elemento architettonico, ovvero il proprietario del panificio “Santa Teresa” che sorge al piano terra del palazzo dove svetta il torrino. «Io non credo appartenesse a un forno – afferma il signor Nicola Violante -. Al contrario, ciò che si racconta, è che fosse il camino di un convento di suore. Una cosa comunque è certa: nessuno qui lo ha mai visto attivo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Data la sua forma è in effetti più logico pensare che la struttura rappresentasse un elemento decorativo di un edificio importante.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Non è una tesi da escludere – sottolinea l’esperto di studi storici Pietro Mazzeo –. È infatti possibile che un tempo, attorno alla chiesa di Santa Teresa dei Maschi, ci fossero altri dimore religiose oltre all’omonimo monastero. Io però propenderei per un'altra ipotesi: e se il pinnacolo fosse una torre di vedetta o un piccolo faro di segnalazione del periodo rinascimentale? Perché è bene ricordare che in quegli anni il porto della città era il vicinissimo Molo Sant’Antonio».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Se così fosse il pinnacolo sarebbe quindi ancora più antico: risalirebbe al 500. E all’epoca sarebbe servito per segnalare la propria posizione ai naviganti o avvertire la popolazione dell’arrivo dei pirati. «Del resto – aggiunge Mazzeo  – il suo profilo sfiancato lo avvicina molto alle tante torri di avvistamento fatte costruire dagli Spagnoli sulla costa barese».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il mistero comunque resta. E così noi non possiamo far altro che lasciare in un curioso dubbio chi, passando da quella stradina, avrà voglia di alzare lo sguardo per ammirare questo antico e bizzarro torrino barese. 

(Vedi galleria fotografica)


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Giancarlo Liuzzi
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  • Carmine Panella - Certamente si tratta di un camino che presentava aperture inferiori e superiori per facilitare il tiraggio, come ce ne sono tanti nell'Italia meridionale e speciamente in Gargano. E' stato modificato chiudendo le aperture superiori con delle tegole probabilmente perchè non essendo più utilizzato come tale (vedi testimonianze) entrava acqua piovana. Potrei fornirti diverse foto di analoghi camini con un pinnacolo per lo più piramidale con un decoro (palle o animali) in punta.
  • Rossella Mauro - È un comignolo del Settecento, come tutto il palazzo di cui fa parte. Uno simile si può ammirare su una masseria che si trova su via Napoli prima dell'imbocco della circonvallazione.
  • Giacomo Spinelli - E' un camino "alla veneziana". Inutile spiegare perché lo si può trovare a Bari. Ha una intercapedine nella parte più larga ed il fumo fuoriesce dalle feritoie verso il basso. E' adatto a non creare faville e quindi a ridurre il rischio di incendi.


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