La compagnia teatrale "Vissi d'arte": «Raccogliamo passioni»
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martedì 28 gennaio 2014
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di Nicola De Mola
Per farci raccontare l’esperienza di questo gruppo di artisti con all’attivo già tre spettacoli originali (vedi foto galleria) e con un altro in arrivo, abbiamo intervistato uno dei suoi fondatori, il 34enne Biagio Resta.Notizia pubblicata sul portale barinedita.it e di sua proprietà.
Come è nata l’idea di dar vita alla vostra associazione?
Più che dalla voglia di mettere su una compagnia teatrale, “Vissi d’arte” è nata per la “necessità burocratica” di mettere in scena uno spettacolo. Detta così sembra una forzatura, ma in realtà non lo è.Notizia pubblicata sul portale barinedita.it e di sua proprietà.
Spiegaci meglio…
Per più di 10 anni ho lavorato come scenografo e aiuto regista in diversi spettacoli, ma quando ho deciso di studiarne uno tutto mio (“Amore e Psiche”), era necessario che creassi un’associazione per portarlo in scena, perché da privato cittadino non avrei potuto farlo. Così, il 12 dicembre 2011 io e gli altri tre soci fondatori (mio fratello Giuseppe, Francesco Paolo Pipoli e Pamela Giotta) abbiamo deciso di “metterla al mondo”.Notizia pubblicata sul portale barinedita.it e di sua proprietà.
Il vostro nome prende spunto dalla lirica, dalla Tosca in particolare, e non dal mondo del teatro: come mai?
Era il periodo in cui dovevamo sceglierci un nome quando, dopo tante ipotesi che non ci convincevano molto, fummo folgorati dall’opera di Giacomo Puccini e dal concetto di “vivere d’arte e per l’arte”.Notizia pubblicata sul portale barinedita.it e di sua proprietà.
Quanti siete in tutto?
Non siamo una compagnia o una scuola con un numero di persone prestabilito. Ovviamente c’è un nucleo di “fedelissimi”, ma la filosofia dell’associazione è quella di raccogliere passioni: chiunque voglia partecipare ai nostri spettacoli può farlo, senza necessariamente avere un curriculum da attore o ballerino professionista. L’importante è che abbia una caratteristica fondamentale: la voglia di fare spettacolo.Notizia pubblicata sul portale barinedita.it e di sua proprietà.
Quindi le vostre rappresentazioni hanno interpreti sempre diversi?
È così, per esigenze di copione o per altri motivi si ha sempre un ricambio. Una stima abbastanza attendibile di tutti coloro che hanno collaborato con noi dal primo spettacolo a oggi è di circa 100 persone (tra attori, ballerini, performer, truccatori e fotografi) di età compresa tra i 5 e i 60 anni.Notizia pubblicata sul portale barinedita.it e di sua proprietà.
Come riuscite a realizzare i vostri spettacoli, avete degli sponsor?
No, ci autofinanziamo: scenografie, oggetti di scena, costumi, maschere, trucchi, vengono interamente realizzati da noi. In questo modo siamo riusciti a portare in scena, con inaspettati e piacevoli riscontri da parte del pubblico, già tre spettacoli originali.Notizia pubblicata sul portale barinedita.it e di sua proprietà.
Raccontaceli un po’…
Il primo è stato “Amore e Psiche”, tratto da “Le metamorfosi” di Lucio Apuleio con adattamenti miei e di Francesco Paolo Pipoli, che è stato sicuramente il più emozionante. Ricordo ancora la prima nell’Anfiteatro Belvedere di Conversano, quando a vederci c’erano più di mille persone. Poi c’è “Lui, il brutto anatroccolo”, il più introspettivo, nel quale affrontiamo il delicato tema del “diverso” a 360 gradi (un diverso, fisico, sociale, religioso e sessuale), adattando la fiaba di Hans Christian Andersen a un contesto teatrale. L’ultimo è “Il sangue di Bacco”, presentato per la prima volta lo scorso novembre tra le mura megalitiche del monastero di San Benedetto, sempre a Conversano, con cui portiamo in scena gli antichi rituali dei Baccanali, coinvolgendo il pubblico tra allegria e tanta musica.Notizia pubblicata sul portale barinedita.it e di sua proprietà.
Ultimamente, però, avete deciso di proporre anche qualcosa che si discosta un po’ dal teatro…
Sì, è la cerimonia del tè che organizziamo almeno una volta al mese nella sede della nostra associazione. L’idea è nata all’inizio di quest’anno grazie a Mery Curci, una ragazza che si è affacciata da poco in associazione. Si tratta di un modo alternativo e disimpegnato, aperto a chiunque voglia prendervi parte, per conoscerci più da vicino partecipando a una piccola rappresentazione di un rito antichissimo, tutt'oggi praticato in Giappone, dietro al quale si nasconde una vera e propria filosofia di vita.Notizia pubblicata sul portale barinedita.it e di sua proprietà.
Dove vi esibite di solito?
I nostri spettacoli, che spesso sono connessi anche a concorsi fotografici che ne richiamano il tema, vengono messi in scena in teatri o all’aperto, in location anche non convenzionali che magari risaltano il patrimonio artistico e culturale di Conversano. Ci siamo limitati sinora al nostro paese, ma vogliamo esibirci anche fuori, magari proponendo alcune repliche.Notizia pubblicata sul portale barinedita.it e di sua proprietà.
Dopo “Il sangue di Bacco” che cosa state preparando?
Stiamo per partire con un nuovo grosso lavoro che dovrebbe andare in scena in estate. Il suo nome è ancora top secret, ma il cast è quasi al completo e da febbraio cominceremo con le prove. Come un bambino che muove i primi passi, abbiamo ancora tanto da imparare, ma anche tanta voglia di fare e di esplorare.Notizia pubblicata sul portale barinedita.it e di sua proprietà.
Qual è il messaggio che “Vissi d’arte” intende trasmettere al pubblico?
Se ci sono voglia e passione, tutto si può realizzare superando anche le difficoltà. Oggi è difficile trovare sponsor o qualcuno che ti supporti economicamente, ma questo non ci ferma perché vogliamo regalare bei momenti, spensieratezza e la nostra arte. Perché l’arte va condivisa.Notizia pubblicata sul portale barinedita.it e di sua proprietà.
Il trailer dello spettacolo "Il sangue di Bacco":
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Scritto da
Nicola De Mola
Nicola De Mola