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Decine di migliaia di disoccupati a Bari: come affrontare e risolvere questa crisi
Il sesto congresso della Cisl ha consentito di scoprire che ci sono circa 50mila persone disoccupate nell’Area metropolitana di Bari. Che cosa fare per rimediare e offrire lavoro Bari? La risoluzione delle crisi aziendali e il completamento delle infrastrutture strategiche sono due delle strade che possono essere percorse, anche per contrastare il lavoro povero e la chiusura sociale. Nel capoluogo pugliese e in provincia, insomma, la disoccupazione sembra imperversare senza soluzione di continuità: nel territorio metropolitano è di oltre il 52% il tasso di occupazione. Il contesto è molto preoccupante, e i dati che emergono dalla lettura del territorio parlano di un mercato del lavoro decisamente in crisi: il coronavirus sembra aver dato un colpo letale a un paziente che era già malato in maniera grave.

La differenza con il resto del Paese


Rispetto alle aree più ricche d’Italia, i dati sono allarmanti, con un divario che sfiora i 30 punti percentuali. Il fatto è che proprio nelle aree ricche del Paese finiscono i migliori cervelli baresi, che non possono fare altro che migrare. Una perdita ingente del capitale umano. Le donne e i giovani possono essere considerati quasi dei martiri in questo contesto, come dimostrano i tassi di occupazione più bassi addirittura di 10 punti in confronto alle medie provinciali. Le sole opportunità di occupazione riguardano il commercio, i servizi e il terziario. Per il resto si tratta di mini part time poco volontari e di impieghi a tempo determinato dalla durata molto breve. Per quel che riguarda le lavoratrici, il problema non è solo quello di una modesta occupazione; c’è da fare i conti anche con un mercato del lavoro inadeguato al territorio. Circa il 25% delle donne lasciano il lavoro dopo due anni dalla nascita del loro primo figlio, e questo è un dato a dir poco preoccupante.

Il lavoro povero


Rispetto al 2020, annus horribilis per i ben noti motivi, c’è stato senza dubbio un rimbalzo; e anche il Pil è cresciuto. Tuttavia questo non ha garantito vantaggi di alcun genere, ma al contrario ha fatto aumentare in maniera significativa e preoccupante il fenomeno del lavoro povero. Uno scenario che riguarda circa il 50% dei lavoratori part time e, in generale, 1 lavoratore su 4. Una vera e propria piaga, inoltre, è quella dell’inattività: ci riferiamo al fenomeno che riguarda le persone che non producono reddito da lavoro, anche se sono in età da lavoro. Ebbene, si tratta di una situazione che riguarda quasi 1 persona su 3, vale a dire circa 335mila persone in provincia di Bari e oltre 130mila persone nella provincia di Barletta Andria Trani.

I Neet



Fra gli inattivi, a preoccupare sono soprattutto i giovani Neet, pari più o meno al 25%. Si tratta di elementi sociali che vengono considerati preoccupanti, e tutto questo non fa che andare a vantaggio delle mafie del territorio, che si inseriscono nel contesto economico e trovano terreno fertile per proliferare nella possibilità di reclutare giovani che non hanno alcuna prospettiva a livello di futuro. Il vero paradosso, per altro, è che a fronte di un numero così elevato di disoccupati le aziende locali fanno fatica a trovare risorse; 1 posizione aperta su 3 è destinata a rimanere senza risposta, a dispetto della marea infinita di inattivi e di disoccupati. Il lavoro povero è una prigione, e quella del salario minimo è una trappola da cui è bene scappare. Serve, allora, una contrattazione territoriale, aziendale e decentrata, che riguardi in modo particolare le PMI.

Le soluzioni di Applavoro


Per trovare interessanti offerte di lavoro a Bari si può fare affidamento su Applavoro, un apprezzato portale che si propone come uno strumento innovativo per la ricerca di un impiego. Questo sito, infatti, offre una classifica dei migliori professionisti operativi sul territorio italiano, oltre a proporre numerosi annunci. Per esempio, si può scoprire la selezione in corso per una badante che si occupi dell’assistenza di una persona anziana a Bitonto, oppure quella per una cameriera al tavolo in una caffetteria, con esperienza anche minima. Sempre da Applavoro apprendiamo che un pastificio ricerca un addetto di produzione che si occupi della conduzione di impianti di pastificazione. Inoltre, è richiesto un docente di tecnologia Oracle PL-SQL che abbia una laurea nel settore informatico.


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