Siae sotto attacco hacker: solo l'ultimo di una lunga serie
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martedì 26 ottobre 2021
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di PUBBLIREDAZIONALE
La Siae ha subito un attacco hacker il giorno 18 ottobre: il sito web della società di gestione del diritto d’autore è stato violato da un ransomware e circa 60 gigabyte di dati sarebbero finiti nelle mani degli hacker.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Come ormai da copione, i malintenzionati hanno richiesto un corposo riscatto in bitcoin con la minaccia di pubblicare dati e documenti degli artisti nel dark web. Tuttavia, “la Siae non darà seguito alla richiesta di riscatto”, secondo quanto dichiarato all’Ansa dal dg Gaetano Blandini, ribadendo fermamente l’intenzione della società di non scendere a patti con i cybercriminali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ancora da quantificare l’entità del danno, mentre Garante della privacy e polizia postale sono già a lavoro per monitorare l’andamento della situazione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Violazioni informatiche, trend in crescita
L’insinuazione nel sito della società di tutela del diritto d’autore dimostra ancora una volta quanto sia fragile la sicurezza informatica, messa a dura prova da continue minacce di virus e malware, in continua evoluzione e sempre più difficili da bloccare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Non si tratta certamente di un caso isolato: l’attacco alla Siae è solo l’ultimo di una lunga serie di violazioni informatiche, un fenomeno ormai sempre più frequente che affonda le proprie radici nell’avvento di internet.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
I tentativi di violazione si sono moltiplicati negli ultimi anni e, solo nel 2020, secondo dati contenuti nel Rapporto Clusit 2021 sulla sicurezza cyber, sono aumentati del 29% rispetto all’anno precedente, provocando danni per molti milioni di dollari a consumatori, società e stati.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Tra i bersagli più colpiti trovano posto i settori “healthcare” e “research/education”, in netta crescita in epoca post-pandemica, in compagnia di pubbliche amministrazioni e istituzioni statali, senza dimenticare banche, casinò e siti di scommesse (tra cui Snai, Eurobet, Lottomatica e siti di slot gratis).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Attacchi hacker tra passato e presente
L’ultimo attacco hacker grave in Italia risale ad appena due mesi fa. In pieno agosto la Regione Lazio fu colpita dritta al cuore con un attacco definito dal governatore Zingaretti come il più grave mai subito dal Belpaese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sistema sanitario compromesso e sistema di prenotazione vaccini in tilt, sito istituzionale bloccato con gravi disagi per l’utenza e dati sensibili dei cittadini esposti: una violazione senza precedenti, organizzata nei minimi dettagli, tanto da recare disagi e malfunzionamenti ancora oggi, a distanza di due mesi dall’accaduto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
All’estero, lo scorso maggio un attacco ha messo in ginocchio l’oleodotto Colonial Pipeline negli Stati Uniti, bloccando l'approvvigionamento di carburante alla East Coast americana, mentre poche settimane fa il sistema sanitario irlandese è stato compromesso, con una richiesta di riscatto di 20 milioni di dollari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Facendo un passo indietro, hanno fatto scuola i casi di Google China e NASA. Nel 2009 i cybercriminali si insinuarono nei server Google, rubando informazioni sensibili degli utenti e compromettendo account Gmail di attivisti europei, americani e cinesi, mentre dieci anni prima, al tramonto del XX secolo, un ragazzino di 15 anni riuscì ad infiltrarsi nei server NASA e nei computer del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, accedendo a messaggi di impiegati governativi, documenti riservati e addirittura password di dispositivi militari.
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