Il gioco d'azzardo si combatte alzando le tasse
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lunedģ 1 settembre 2014
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di PUBBLIREDAZIONALE
La ludopatia ha servito sul piatto d'argento un argomento perfetto per le campagne elettorali, durante le quali il gioco patologico è stato usato e riciclato più vole al fine di guadagnare consensi dagli elettori, ma all'atto pratico si capisce che gli interessi sono molto differenti e a testimoniarlo sono gli emendamenti del patto di stabilità 2016, molto più orientati agli incassi dell'erario piuttosto che alla reale soluzione di un problema che ormai ha assunto dimensioni preoccupanti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Uno dei più grandi pericoli per il giocatore, al contrario di quanto si possa pensare, non arriva dai giochi a premi su Internet, bensì dai giochi da ricevitoria e dalle decine di migliaia di videoslot posizionate in ogni dove lungo tutto lo stivale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Basterebbe quindi limitarne il numero, imporre delle limitazioni ai luoghi nei quali è possibile ubicarle, abbassare payout e puntata massima e invece no: tutto resta come prima. Si alzano le tasse e si abbassa ulteriormente la percentuale di vincita per far cassa. Davvero bravi tutti!
Cosa comporta questa decisione? Semplicemente che i giocatori vinceranno ancora meno, di quanto già non accada e quindi perderanno ancora più soldi e molto più velocemente: una soluzione al problema davvero perfetta secondo qualcuno, ma non serve uno scienziato per farci rendere conto che nuovamente si punta a far incassare denaro ad uno stato che fa acqua da tutte le parti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A parlare nel dettaglio di tutte le novità inerenti la normativa sul gioco è Casinolegale in un articolo interamente dedicato all'argomento, dove si parla anche delle nuove imposizioni in merito alla pubblicità in tv e in radio che dovrebbe essere vietata per i giochi a premi dalle 7 alle 22, mentre per quanto riguarda le attività promozionali online nulla dovrebbe cambiare, come se chi fosse affetto da ludopatia avesse bisogno della pubblicità per trovare uno stimolo a giocare. Seguendo questa logica non dovrebbero esserci drogati nel nostro paese, visto che non è possibile reclamizzare sostanze stupefacenti: a voi l'ardua sentenza.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
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