di Luciana Neglia

BeMyEye, ecco l'app che ''spia'' i negozianti: polemiche
BARI – Si chiama BeMyEye (“essere il mio occhio”) ed è una nuova e particolare applicazione per iPhone: di fatto permette a una azienda di “spiare” i negozi che commercializzano i propri prodotti.  

Queste società (“buyer”) richiedono rilievi fotografici in una determinata zona, con l’obiettivo di venire a conoscenza di come il loro prodotto viene venduto e a che prezzo. Per questo assumono normali persone che, in cambio di qualche euro (e dopo aver scaricato l’app sul proprio cellulare), si tramutano in “eye” e partono alla ricerca delle “prove” richieste dalle aziende.  Il tutto segretamente, a completa insaputa del commerciante.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Non ero a conoscenza di questa applicazione. Non posso che provare disagio e disturbo. Prima vogliono liberalizzare i prezzi di vendita, poi  applicano questi sistema di controllo?», afferma sorpresa Lucia, che gestisce un minimarket a Bari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Oltre ai supermercati i negozi più spiati sono le farmacie. «Non capisco l’ efficacia di questa applicazione – sottolinea Antonio, farmacista -. Ci sono già Nielsen e Ims che monitorano i prezzi e la visibilità di un prodotto. Se mi accorgessi di qualcuno che  fotografa i miei articoli, chiamerei i carabinieri».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ha detto bene Antonio,  Nielsen e Ims effettuano gli stessi controlli, ma il loro servizio costa molto caro, mentre invece con “BeMyEye” le aziende spendono pochi euro. E in più hanno dati certi e sicuri, vista la segretezza con cui viene effettuata la “ricerca di mercato”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Rivolgersi alle forze dell’ordine poi, non servirebbe a molto, visto che il servizio è assolutamente legale. Nelle “istruzioni” della applicazione è infatti spiegato che in assenza di un espresso cartello di divieto esposto all’ingresso del negozio, non è necessario chiedere il permesso per fotografare i singoli prodotti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il problema (per i commercianti) è che in pochi sono a conoscenza di BeMyEye. La stessa Confcommercio Bari, per bocca di Leonardo Volpicella, riferisce di «non essere informata dell’esistenza di questa applicazione».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Se però da un lato abbiamo gli esercenti infastiditi dall’idea di poter essere vittime di una sorta di “grande fratello”, dall’altro ci sono tantissimi giovani a cui l’app fa proprio gola. Il servizio infatti offre la possibilità di ottenere facilmente piccoli compensi, rilevando la presenza e il prezzo di un prodotto in un negozio o testimoniando con un rilievo fotografico l’esatta collocazione di un articolo sullo scaffale. Con un “job” si può guadagnare dai 5 ai 15 euro. In tempi di crisi ci si adatta anche a fare la spia.


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  • Eye - Prima di scrivere un articolo consiglierei di informarsi, o magari provarla tale applicazione! Si crea un allarmismo infondato in quanto non si tratta di andare a controllare i prezzi dei prodotti, ma in generale l'azienda richiedente chiede di testimoniare la corretta esposizione del prodotto, o della promozione in atto... Mi sembra più che giusto, dato che i rivenditori prendono compensi, o sconti per promozioni particolari o indicazioni di esposizioni!!! Non facciamo sempre gli italiani arraffoni anche nelle notizie...
  • Margherita - In realtà nell'app viene chiesto di presentarsi al direttore dell'attività e di chiedere il permesso per fotografare articoli e di fare varie domande. Quindi si presume che debba essere tutto ESPLICITO.
  • Eye BME - BME non è illegale e non crea danno a nessuno, avete dato notizia di un allarmismo infondato, la società chiede all'eye la rilevazione di determinati articoli negli store, difficilmente il prezzo, quindi in un mercato libero, questo non crea danno, ma vantaggio al commerciante e al consumatore finale. Grandi aziende e la GDO si affidano a questo servizio per monitorare le performance degli store e se seguono le linee guida date dall'azienda. Quindi tutti tranquilli che BME non nuoce a nessuno, anzi.


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