di Eloisa Diomede

Cappello, trombetta e allegria: quando a Torre Canne arriva "Marcello coccobello"
TORRE CANNE – Che piaccia o no, fanno parte dell’estate. Sono i venditori ambulanti, persone che girano in lungo e in largo le spiagge per piazzare qualsiasi tipo di oggetto o “passatempo alimentare”. E se ad essere specializzati in occhiali, collane e bracciali sono perlopiù gli stranieri, a gelati, cocco e mandorle fresche ci pensano sempre gli italiani. Tra questi il 47enne barese Saverio Paparella, alias “Marcello coccobello” (nella foto), che da più di vent’anni bazzica il litorale di Torre Canne, frazione balneare di Fasano.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Attenzione però: Paparella non si limita a “fare affari”, lui quasi “intrattiene” i bagnanti e questo grazie all'allegro personaggio che si è creato, che ha un nome, un abbigliamento e un certo modo di fare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Saverio per esempio nel momento in cui arriva oltre ad esclamare il classico “coccobello”, attira l’attenzione prima con un fischietto e poi con una sorta di trombetta grazie alla quale intona canzoncine con sonorità caraibiche. E così spesso attorno a lui si creano gruppetti di bambini che saltano e cantano, improvvisando festosi trenini.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quando lo incontriamo, in un’afosa domenica di luglio, indossa un vistoso sombrero messicano, mentre si porta dietro un carretto creato con le sue mani. Questi accoglie due contenitori frigo: uno più piccolo per le mandorle e uno più grande per il cocco. Il “negozio” è completato da rami di palme utili a ombreggiare la merce e un’insegna di cartone su cui spicca la scritta: “Marcello Coccobello”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


«In realtà non mi chiamo Marcello, ma avevo bisogno di un nome che facesse rima», dice il simpatico ambulante, che ci racconta di essere originario del rione Japigia di Bari, ma di aver ormai preso da sette anni casa a Locorotondo, lì dove convive con una donna.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Dal paese ogni giorno “scende” in spiaggia, per cominciare a percorrere i suoi chilometri a piedi. «Inizio dal porto di Torre Canne – ci spiega - per giungere infine in prossimità di un lido al confine con Pilone. Da lì ripeto più volte il percorso nel corso della giornata, sino al tramonto».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un vero e proprio lavoro, che Saverio ha iniziato quando è rimasto disoccupato, per sbarcare il lunario. «Ora in realtà una sorta di mestiere ce l’ho – chiarisce –: in inverno faccio il rappresentante di prodotti da forno. Poi d’estate, visto che non c’è nulla da fare, prendo il mio carrettino e vengo a vendere cocco e mandorle ai bagnanti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Bagnanti che lo adorano, anche se c’è chi, come la 60enne Valeria, afferma: «È un rompiscatole, suona le sue canzoncine pure durante la controra, interrompendo la pennichella pomeridiana». «Macchè, è simpaticissimo – ribatte però l’84enne Elvira -. E andrebbe rispettato: voglio vedere chi di voi starebbe tante ore a lavorare sotto il sole».


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