di Nicola Imperiale

Riapre il bar di Parco 2 Giugno: in tre anni ridotto a rudere alla mercé dei vandali
BARI – Il bar di Parco 2 Giugno riapre e avrà un nuovo gestore: si tratta della ditta Lattanzi che martedì scorso ha vinto la gara indetta dal Comune di Bari per l’utilizzo del locale per i prossimi 6 anni. Una buona notizia, anzi una notizia necessaria, visto che da anni il caffè versa in condizioni pietose e pericolose.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Da 2013, anno della sua chiusura, non solo i cittadini sono rimasti orfani di un comodo punto di ritrovo, ma hanno dovuto anche assistere impotenti al suo lento decadimento. Un luogo di relax si è trasformato nel corso del tempo in un rudere dall’aria sinistra, alla mercé dei vandali, lì a due passi dai prati dove i bambini giocano e corrono.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Siamo andati a visitare il bar (vedi foto galleria). Ci siamo trovati davanti a un posto accessibile a tutti, visto il cancello tranquillamente aperto e il grosso buco nella recinzione. Un “lasciapassare” per i teppisti che chiaramente hanno approfittato della situazione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Le porte del locale risultano infatti sfondate, le caratteristiche finestre circolari simili agli oblò di una nave hanno i vetri infranti e distrutti. Dentro ci sono rifiuti di ogni genere. Il bancone marrone sul quale erano serviti ogni giorno centinaia di bevande e gelati, è pieno di scritte prodotte con bombolette spray. Anche il cortile dove ci s’incontrava per chiacchierare è in condizioni pessime. I teloni dei gazebo sotto i quali si trovavano i tavolini, sono lacerati.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Raggiungiamo i bagni alle spalle del bar, dove anche qui troviamo la porta aperta: ci manca il coraggio di affacciarci per guardarne lo stato. E poi troviamo aperto il cancelletto di una scala che porta in basso, al piano interrato del bar, probabilmente a un magazzino. Veniamo invasi da un terribile tanfo, segno che quel luogo è stato usato come orinatoio improvvisato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Finalmente usciamo dal cortile del bar e ci ritroviamo sul vialetto del parco. Scacciamo l’inquietudine ascoltando la risata genuina di tre bambini che si rincorrono sul prato, per fortuna lontano da quel degrado.  Non capiamo come il Comune per tre lunghi anni abbia permesso questo scempio, ma il pensiero che quel caffè possa ricominciare a funzionare ci fa sperare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Chissà, potrebbe  essere questo il primo passo per riportare il parco ai suoi antichi “splendori”, quando le tartarughe riuscivano a sopravvivere alle pietre lanciategli contro e quando le papere nuotavano nel laghetto, prima di essere definitivamente catturate, cotte e mangiate. Nell’unico parco della città.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)


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