di Eugenio Orsi

Incidenti, tante le cause: «Ma nel barese strade buie e poco controllate»
BARI – Per l’ottavo anno consecutivo, in tutto il mondo ieri si è ricordato chi ha perso la vita in incidenti stradali. La “Giornata mondiale in memoria delle vittime della strada” è stata voluta dall’Onu per non dimenticare che ogni giorno c’è chi muore dopo essersi messo in macchina. Solo nel barese, nell’ultima settimana ci sono stati tre incidenti mortali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il Comune di Bari, in collaborazione con la fondazione “Ciao Vinny” e le associazioni “Angeli ribelli”, “aMICHI di Michele Visaggi” e “Mimmo Bucci”, hanno celebrato questa giornata applicando adesivi sui semafori, esponendo sul balcone di Palazzo di Città uno stendardo e facendo volare, in piazza San Ferdinando, 200 palloncini bianchi per simboleggiare le tante vite che si sono spente sulla strada (vedi foto galleria). In più gli angoli delle strade principali del centro sono state addobbate con calle bianche, anche se dopo neanche metà mattinata la maggior parte dei fiori erano già stati prelevati e portati a casa dai soliti incivili.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La fatalità, un guasto alla macchina, la guida distratta o in stato di ebbrezza, il superamento dei limiti di velocità, sono spesso le cause (o le concause) di un brutto incidente. Ma è possibile cercare di prevenire un decesso sulla strada?  In alcuni casi forse sì. Vie ben illuminate, asfalto di nuova generazione, soccorsi rapidi e controlli frequenti, potrebbero a volte bilanciare, in positivo, gli episodi sfavorevoli.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma a Bari e provincia quanto sono sicure le strade?  

«Nel barese - dice Lorenzo Moretti, presidente dell'associazione “Ciao Vinny” – troviamo spesso strade strette e poco illuminate. Soprattutto quelle che collegano i vari paesi sono buie e in percorse in genere ad alta velocità. Non c’è da meravigliarsi se proprio queste vie sono spesso teatro di incidenti mortali».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Se le strade a volte non permettono una guida sicura, forse controlli maggiori potrebbero perlomeno porre un freno alla guida spericolata.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Sì – conferma Moretti -, ma c’è da dire che il “problema controlli” è nazionale: aumenta il numero di strade aperte, ma gli uomini delle forze dell’ordine rimangono gli stessi. Anche per questo i controlli presso discoteche e luoghi del divertimento notturno vengono fatti una volta ogni tanto e non a tappeto, come sarebbe più giusto che fosse».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


«Servirebbero leggi più rigide e pene più severe per chi non rispetta il codice della strada – sottolinea però Lucia Simone, responsabile pugliese dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada -. Viviamo in un Paese in cui il sistema giudiziario è inefficiente. In Italia se guidando male si uccide qualcuno, viene sospesa la patente per qualche mese e dopo tutto torna come prima».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Una notizia positiva però c’è: sembra però che i soccorsi sulle strade stiano diventando sempre più efficienti. «Negli ultimi dieci anni la rete del 118 si è evoluta tantissimo – sottolinea Moretti – nella tempestività dell’intervento e anche a livello organizzativo. Oggi in ospedale riescono ad arrivare tante persone che anni fa avrebbero perso la vita prima o durante il trasporto. Come associazione – continua -  stiamo lavorando alla creazione di un “trauma center”, un vero e proprio ospedale mobile che consenta durante il trasporto in ambulanza di prestare le prime cure, preparando i feriti a entrare in sala operatoria non appena arrivati in ospedale».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Spostando l’argomento sulle “stragi del sabato sera”, spesso si è parlato dei ragazzi che vanno a schiantarsi dopo essere usciti dai locali notturni per avere esagerato con l’alcool e magari con le droghe. Ma si pone poco l’attenzione sul fatto che molte volte chi è alla guida di quelle auto è magari un neopatentato a cui i genitori hanno regalato o messo in mano macchine di grossa cilindrata.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«E’ assurdo – conferma la Simone – i ragazzi a 18, 19, 20 anni non hanno l’esperienza per controllare macchine così veloci e spesso, per goliardia o superficialità, finiscono per compiere azioni irragionevoli che danneggiano, a volte irreparabilmente, loro e chi viaggia con loro».


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