di Mina Barcone

Vegani in un mondo ''onnivoro'': «Rischiamo di morire di fame»
BARI -Può sembrare impossibile, eppure nel 2013, in Occidente, esiste ancora gente per la quale procurarsi del cibo si rivela ogni giorno un'impresa. Stiamo parlando degli oltre 600mila italiani che hanno optato per un regime alimentare che prevede la totale assenza di carne, pesce, uova e latte, ovvero: i vegani. 

La loro rispettabile filosofia si basa sul rifiuto di ogni forma di sfruttamento degli animali. Ma di fatto, vivere in un mondo di “onnivori”, per i vegani si sta rilevando alquanto difficile. 

«Nei bar non si trova nulla per noi - ci confida Mariantonietta- i succhi di frutta sono tutto tranne che frutta, le focacce hanno lo strutto, il miele non si può mangiare perché non è giusto sfruttare le api e nei panini c’è sempre quel cavolo di prosciutto. Ci vorrebbe una legge apposita per le pari opportunità vegani-onnivori».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A Mariantonietta chiediamo un episodio “simpatico” da rivelarci. Ecco il suo aneddoto. «Quando vado a un compleanno e c'è la torta finale, ormai mi sono stufata di dire a tutti che non la mangio – rivela  -. Allora prendo la mia solita fetta come se niente fosse, la maneggio un po' e poi la abbandono da qualche parte. Ma a volte succede che quando sei a tavola con amici devi per forza assaggiare un dolce perché altrimenti la padrona di casa si offende.  E in quel caso scatta l’immediata corsa in bagno».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Per ovviare a queste problematiche i vegani si scambiano opinioni e consigli sui molti gruppi creati ad hoc su Facebook, in cui ogni tanto spunta qualche “pentito”.  «Ciao,  volevo condividere con voi questo mio senso di colpa – confessa Roberto -. Ho mangiato gli spaghetti e pomodoro con il parmigiano: so che le mucche per fare il latte soffrono, ma avevo troppa fame». O qualcuno che ha grossi rimorsi. «Mi dispiace vedere la faccia di mia suocera quando rifiuto le sue lasagne », afferma Maria.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Ovviamente sui social network ci si scambia informazioni su eventi vegani organizzati nelle proprie città e sulla presenza o meno di locali che servano solo verdure o “tofu”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Spesso la cosa più facile, magari dopo una lezione di yoga, è incontrarsi e condividere ciò che ognuno ha preparato. «Onde evitare spiacevoli divergenze – afferma Francesca - io e le mie amiche, rigorosamente vegane, ci incontriamo spesso a cena e ognuna di noi porta un piatto diverso».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E quindi via a scorpacciate di zuppe di zucca e di porro, cuc cus con verdure, latte di soia bio, saitan con anice stellato e funghi, veghelle, cotolette di ceci e perchè no (per farsi del male) anche biscotti ai cereali con gelatina di mele cotogne.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un modo per scambiarsi ricette e non rischiare di morire di fame, in questo mondo dominato dagli “onnivori”.


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Mina Barcone
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  • Er Camillo - Ma come fanno a dire che muoiono di fame! La pasta al pomodoro, con un sughetto fatto con margarina o olio, trito di verdurine, passata di pomodoro non e' un alimento vegano ? O se non c'e' il tofu o la soia transgenica ogm (si', cari, la vostra soia per la maggior parte e' OGM) non e' vegan perche' non fa chic ? O come han suggerito, un bel piatto di polpette di legumi stufati con il riso, le patate bollite/arrosto/fritte, timballi di verdure...
  • Alessio - Vegani: il prodotto di una società di lusso. Ogni giorno ci dobbiamo soffermare su problemi di ben più grande importanza per problemi personali o per lavoro e questi falliti devono venire con i loro vizi a romperci le scatole, che gente inutile
  • Zeta - O potreste mangiare a casa e non rompere le palle.
  • Gloria - Voi morite di fame? Pensate ad esempio ai celiaci che non possono mangiare dove vogliono non per una scelta ma per una malattia. E non possono nemmeno mangiare un piatto di pasta con il pomodoro a meno che non sia gluten free. Quando sara un problema di salute ne riparleremo, fino ad allora state zitti.
  • giorgio - meno chiacchiere più morti
  • TheTranc - Ma morissero di fame e la smettessero di rompere, i vegani, che non si limitano a mangiare LORO solo verdure ma vorrebbero proibire a TUTTI di mangiare carne.
  • qlo - Quindi per par condicio i locali vegani serviranno pietanze onnivore???
  • Francesco - idiozia distillata. Poverini, rischiano di morire di fame... ovvio. L'hanno deciso loro, eliminando dei nutrienti essenziali dalla loro dieta. Si chiama malnutrizione volontaria, questa. Se si vogliono male, affari loro, ma poi non vengano a protestare perché non assecondiamo le loro perversioni.
  • andrea - Vorrei dire anch'io un paio di cose. La prima è sull'articolo. Le mucche non soffrono tanto come si crede quando gli tolgono il latte, è vero che se fosse fatta a mano l'operazione sarebbe più piacevole, ma provate a non mungere una mucca e quella vi griderà di dolore, il latte inacidirå e potrebbe portare a pessime conseguenze per l'animale. Secondo, l'alimentazione vegana può comunque contenere tutti gli aminoacidi essenziali che si trovano nei prodotti di origine animale se si assume soia che è l'unico legume che li contiene tutti in dosi accettabili, oppure se mescolano cereali e legumi come pasta e fagioli o riso e piselli. Importante, non credere quando vi dicono che i pomodori contengono le proteine. È un frutto quindi contiene vitamine carboidrati e sali minerali. Terzo i celiaci spesso non possono proprio mangiare nei locali perché basta il vapore di una pentola accanto per contaminargli la pietanza. Io di mio ho varie amiche tra celiache o con altre allergie e posso assicurare che con un po di attenzione si può preparare tutto per non far star male nessuno.


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