Bari, San Paolo: al buio da anni e il sindaco rimane «all'oscuro di tutto»
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venerdì 18 ottobre 2013
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di Eugenio Orsi
Lì, sotto dei portici nei pressi di una rotonda, ci sono delle attività commerciali nate assieme al sontuoso albergo che sorge vicino all’aeroporto di Bari. Probabilmente questi piccoli imprenditori speravano di poter intercettare la clientela dell’hotel, fatta di turisti, viaggiatori e gente d’affari. Per questo hanno deciso di aprire la propria attività proprio in quel posto, non sapendo però che a distanza di più di due anni il Comune avrebbe negato loro l’illuminazione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Abbiamo contattato l'amministrazione locale, ci avevano detto che dopo la conclusione dei lavori relativi alla rotonda, avrebbero messo in funzione la luce pubblica – ci dice Antonia Giancaspro, giovane imprenditrice proprietaria del bar “The Queen” –. Ma da allora è passato più di un anno e mezzo e la situazione sulla nostra strada non è affatto cambiata. Abbiamo inviato anche una lettera al sindaco che però si è detto all'oscuro di tutto».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Di fatto, senza luce, queste attività commerciali vivono nell’ombra. Se l’albergo “Parco dei Principi” si è dotato di luce propria, privata, questo non è stato possibile per il bar e la pizzeria che vivono in una zona che al calar del sole diventa completamente buia, rendendo anche pericoloso il transito dei pedoni, che giustamente si guardano bene dal girare a piedi per quella via.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E quindi niente clienti, che difficilmente possono venire attratti dalle fioche luci delle insegne del “The Queen”, soprattutto d’inverno, quando il sole cede il posto alla luna già dal pomeriggio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Lavorando in questo modo, al buio, abbassando le nostre serrande presto per la mancanza di clienti, tra qualche mese non ci resterà che una cosa: chiudere», dice Antonia, che spera ancora che un giorno arrivi la luce.
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Eugenio Orsi
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