di Nicola Laricchia

Da Anna a Pasqua: la tradizione delle sette ''pupe di pezza'' appese ai balconi di Casamassima
CASAMASSIMA – Bamboline di stoffa appese ai balconi: è ciò che si nota in questi giorni passeggiando per le vie di Casamassima. Si tratta della tradizione delle sette pùpe de pézze de la Quarandàane, che vengono esposte dai cittadini durante i giorni della Quaresima, che precedono la Pasqua (vedi foto  galleria).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Le bambole sono appese a partire dalla domenica che precede il mercoledì “delle ceneri”. Ogni settimana ne viene riposta una, precisamente al tramonto di ogni domenica successiva, fino al giorno di Pasqua. Le pupe hanno dei nomi che richiamano fatti biblici e particolari caratteristiche che chi le cuce deve assolutamente rispettare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Agli inizi degli anni 80 – ci dice il signor Mino, storico delle tradizioni di Casasamassima – questa usanza stava scomparendo. All’epoca erano rimaste forse solo due famiglie in tutto il paese a mettere le pupe sul balcone. Io cercai di rinvigorirne il ricordo pubblicando un articolo sul bollettino parrocchiale della chiesa madre, nel quale riferivo anche i nomi delle bambole che ero riuscito a conoscere chiedendo lumi agli ultimi anziani che ancora erano soliti appenderle».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In seguito alcune associazioni culturali locali hanno spinto i cittadini verso un ripristino di tale tradizione e da più di dieci anni è ritornato l’entusiasmo verso le bamboline. E le anziane del paese sono riuscite, tramite il passaparola, a diffondere le regole su come cucirle.  

Ma vediamole nel dettaglio queste sette bamboline. La prima a essere riposta è Anna, l’ultima Pasqua.  


Anna (Iànne): prende il nome, appunto, dalla madre della Madonna, ha un vestito beige, con sembianze da contadina e rappresenta la natura.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Susanna (Sesànne): come l’omonima donna dell’Antico Testamento, salvata dal profeta Daniele da un’ingiusta accusa d’adulterio, personifica l’innocenza. E’ di colore rosa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Rebecca (Rebétte): ha una veste viola, si riferisce all’Addolorata e si chiama come la moglie di Isacco, l’ideatrice del tranello della falsa primogenitura di Giacobbe a danno di Esaù.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Pagana o Pagano (Pagàne): un pagliaccio dall’abito rosso a quadri: rappresenta il passato Carnevale e le religioni precristiane.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Lazzaro (Làzzere): rosso come il martirio di Cristo e chiamato come l’amico resuscitato da Gesù.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Palma (Palme): dal vestito nero quale lutto per la morte di Cristo, rimanda comunque alla pace.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Pasqua (Pasque): bianca, a simboleggiare la Resurrezione.


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