di Fabrizia Chieppa

Farmaco shock, tra gli effetti indesiderati: la morte improvvisa
BARI - Assumereste mai un farmaco tra i cui effetti indesiderati compare la “morte improvvisa” ?  Sembra incredibile, ma è vero. E’ quanto vedreste riportato sul foglietto illustrativo se il vostro medico vi prescrivesse un certo medicinale (vedi foto) che si assume per la dispepsia e vari disturbi gastro-intestinali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Tutti i farmaci possono indurre effetti collaterali anche gravi, ma che malato, per curarsi un bruciore di stomaco, assumerebbe un medicinale che porta alla morte?  In realtà la cosa è meno preoccupante di quanto appaia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
L’immissione di un farmaco in commercio richiede da parte delle case farmaceutiche un lungo ed elaborato processo di sperimentazione: una volta riconosciuta l’efficacia terapeutica, la molecola viene testata su un campione molto esteso di persone. Può accadere  che le case farmaceutiche per tutelarsi  siano costrette e riportare nel foglietto illustrativo “casi rari di morte improvvisa” se durante la fase di sperimentazione uno dei volontari è morto, anche senza che si riuscisse a comprendere se la causa fosse direttamente collegabile all’aver assunto il medicinale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

 
«Non mi risulta tra le persone a cui ho venduto dei farmaci che si siano verificati casi di morte dopo la somministrazione  - conferma la dottoressa Salvemini, titolare di una farmacia del centro di Bari -. E’ un evento molto raro e anche difficile da accertare ».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Però resta un dubbio. Il  fatto di citare la possibilità di morte improvvisa sul foglietto illustrativo, esonera le case farmaceutiche da ogni responsabilità, se il decesso avviene?  Sembrerebbe di sì.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
«Una volta i foglietti illustrativi erano molto brevi  – risponde la Salvemini –  ma ora le case farmaceutiche, notoriamente grandi multinazionali, tengono a riportare tutto per tutelarsi.  Per quel che mi risulta, se avvertono i consumatori nel bugiardino non possono essere dichiarate responsabili».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Non vi resta quindi che toccare ferro. O tenervi il bruciore di stomaco.


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