di Simone Lastilla

Il viaggio del barese Roberto: «Ho percorso per intero la dimenticata via Traiana»
BARI - Vi abbiamo già parlato della via Appia Traiana, la strada costruita dai Romani tra il 108 e il 110 d.C. che collegava Benevento a Brindisi attraversando la Puglia e costeggiando l'Adriatico. Si trattava di una variante della via Appia Antica, l'importante arteria proveniente da Roma che una volta giunta nella città campana affrontava invece un percorso più appenninico prima di approdare nel centro abitato salentino.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Misurava 305 chilometri e fu realizzata dall’imperatore Traiano per consentire ai viandanti di accorciare di un giorno il viaggio rispetto alla durata del vecchio percorso. Più tardi, con l'avvento del Cristianesimo, divenne parte della via Francigena, ossia quel complesso di cammini che da mezza Europa i pellegrini affrontavano per visitare la "città eterna" o per imbarcarsi alla volta della Terra santa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E oggi, a distanza di così tanti secoli, un barese ha deciso di ripercorrerla a piedi per intero, documentando il tragitto su Facebook. Si tratta di Roberto Cancellieri, 31enne studente di economia del turismo e dipendente di un grande ipermercato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Ho scarpinato per più di 30 chilometri al giorno - racconta Roberto -, partendo il 4 ottobre scorso e concludendo la mia avventura il 14 dello stesso mese. L'idea è nata dopo aver sentito un mio docente universitario parlare di questo affascinante itinerario: così mi sono documentato meticolosamente su quel che ne è rimasto, notando però come non venga per nulla valorizzato. A dirla tutta sembra quasi che la rotta non sia mai esistita: viene poco curata ed è praticamente stata dimenticata».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

È per questo che il giovane ha cercato di riportarla in auge, esplorandola in tutta la sua lunghezza e postando giorno per giorno su Facebook un reportage su quanto visto. Sul noto social network prima di partire ha infatti aperto un'apposita pagina che ha un nome non certo casuale: "La via Traiana esiste". (Vedi foto galleria)

La traversata del giovane comincia dall'arco di Traiano, monumento fatto erigere nel centro di Benevento dall'omonimo imperatore per celebrare l'apertura della variante. Alto 15 metri e largo 8, ha un solo fornice ed è riccamente decorato su entrambe le facciate con scene di guerra e pace giunte ai giorni nostri in ottimo stato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Di lì - evidenzia Cancellieri - ho proseguito verso Buonalbergo, un paesino di montagna. Gli abitanti del posto sono stati molto gentili: mi hanno indicato la posizione del ponte della Chianche, altro viadotto sul quale è visibile l'antico basolato».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Dopo aver varcato il confine della Puglia e raggiunto Troia (senza trovare alcuna testimonianza dell'arteria), il 31enne si è spostato a Ordona, dove ha potuto ammirare un pezzo di via praticamente intatto che si trova nel terreno di una grande villa privata.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Altra sosta proficua è quella di Cerignola. «Nella città foggiana ho potuto osservare una pietra miliare ancora esistente - ricorda lo studente -. Queste erano cippi piazzati dai romani a bordo strada per ogni miglio del percorso. E anche nella fermata successiva, quella di Canosa, sono riuscito a scovare un tesoro: il ponte a cinque arcate che passa da una sponda all'altra dell'Ofanto, molto ben conservato. I canosini in particolare sono stati molto calorosi: dopo aver visto le foto dei loro "gioielli" su Facebook mi hanno contattato per ospitarmi e offrirmi da bere».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Poi è stata la volta di Ruvo di Puglia dove la Traiana passava dalle attuali via Alcide de Gasperi e via Vittorio Veneto. Una porzione di essa è visibile sotto il pavimento di un panificio, protetta dal vetro: praticamente ci hanno costruito dei palazzi sopra. E dopo un breve stop a Bitonto, in cui una pietra miliare semidistrutta è distinguibile accanto al cimitero, Roberto ha "messo nel mirino" Bari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Stranamente però sul pezzo di itinerario nel capoluogo pugliese i libri di storia dicono poco. Secondo le leggende la via toccava l'area dove poi sarebbe sorta la Basilica di San Nicola, forse anche la quella della Cattedrale, per poi snodarsi lungo strada Palazzo di Città, sbucare in piazza Mercantile e allungarsi infine su piazza del Ferrarese. Lì gli scavi visibili davanti all'ex mercato del pesce potrebbero essere parte della Traiana.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sotto la muraglia del centro storico, sul lungomare Imperatore Augusto, si trova però un'altra pietra miliare: si presenta come un cippo marmoreo di forma cilindrica "mimetizzato" in un giardino colmo di palme e colonne romane. Ma il monumento non è “barese”: è stato traslato dalla sua collocazione originaria, ubicata nel territorio di Bitonto. Indica infatti il 128esimo miglio romano della via di comunicazione: praticamente a 7 km da Bari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Dal capoluogo l'antico tragitto si sviluppava poi seguendo essenzialmente il tracciato dell'attuale 16 bis. «A Polignano a Mare - chiarisce il viaggiatore - ho oltrepassato un ponte traiano che passa sopra la famosissima Lama Monachile parallelamente al viadotto principale, mentre un pezzo intatto e lastricato di 300 metri è ancora percorribile a sud di Monopoli».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Molto soddisfacente è stata la penultima pausa, ossia gli scavi di Egnazia, dove un pezzo perfettamente restaurato porta addirittura a Carovigno. Sono ben 40 chilometri che però si allontanano un po' dal mare: in epoca romana infatti le zone costiere di Torre Canne e Villanova erano paludose e dunque inadatte al passaggio dei viandanti. Dopo San Vito dei Normanni il cammino coincide con la strada statale 379, non percorribile a piedi per via delle auto che vi sfrecciano a gran velocità. Roberto è stato così costretto a farsi gli ultimi sette chilometri in pullman.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Poco male - conclude  - perchè così sono giunto finalmente a destinazione: la colonna che segnava la fine della via Traiana, eretta vicino al porto di Brindisi. In origine erano due: l'altra, rubata o forse donata, è stata spostata a Lecce in piazza Sant'Oronzo, dove oggi sorregge la statua dell'omonimo santo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica)

Qui la pagina facebook “La via Traiana esiste”
 


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