Dalla bara-libreria a quella ''come nuova'': le casse da morto in tempo di crisi
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giovedì 25 febbraio 2016
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di Eva Signorile
Basta farsi un giro su internet per scoprire gli annunci (e magari gli affari) più incredibili. Ad esempio per gli amanti del “vintage” come ignorare la seguente proposta: «Vendo bara come nuova, mai usata». Il virgolettato campeggia su uno dei siti di commercio online e pare sia partito da una città dell’agrigentino, in Sicilia. Il venditore fa sapere di non averne fortunatamente più bisogno. «Sono guarito e dovrei vivere ancora a lungo», è la confortante notizia. Il prezzo: 2500 euro poco trattabili.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Per gli appassionati di letteratura invece impossibile rinunciare alla libreria che all’occorrenza si trasforma in bara (nella foto): certamente un posticino tranquillo in cui poter continuare le proprie letture senza paura di essere disturbati. L’ha progettata il designer inglese Warren William e si vende ovviamente corredata di doppie istruzioni per il montaggio, a secondo dell’uso se ne vuole fare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma se il viaggio è la vostra passione, la bara portatile a forma di valigia è quello che fa per voi. Pratica e maneggevole, è in grado di seguirvi in tutti i vostri spostamenti e certamente vi sarà fedele compagna nel viaggio più lungo. Al momento opportuno, la valigia sarà smontata e rimontata per l’uso dovuto. La segnalazione ci è arrivata direttamente dall'87enne torinese Osvaldo Fasano, colui che l’ha progettata e brevettata. «Il fatto che si tratti di cofani funebri estremamente compatti - ci ha scritto - permette di inviarne diversi occupando molto meno spazio: magari può essere utile in campo militare».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Fatti i debiti scongiuri, proseguiamo nel nostro viaggio. Vi abbiamo già parlato delle bare a forma di uovo, biodegradabili che si decompongono restituendo alla terra tutto ciò che c’è dentro ed evitano sprechi di legno e di soldi, visto che costano solo 300 euro l’una. Ma se si vuole risparmiare restando sul classico, forse è meglio rivolgersi agli “outlet del funerale”, che con un costo fisso pensano a tutto loro: a bara, fiori, rito funebre e incombenze burocratiche. In tempi di crisi, è un bel risparmio.
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Eva Signorile
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