di Eva Signorile

Dalla bara-libreria a quella ''come nuova'': le casse da morto in tempo di crisi
Dalla bara “come nuova”, a quella che può essere utilizzata in vita come libreria, da quella utile anche come valigia, a quella biodegradabile. In tempo di crisi, anche le “casse da morto” si devono adeguare, e così c’è chi ha pensato di fornire loro un’altra funzione oltre a quella classica (per sfruttarle giustamente anche in vita), chi preferisce acquistarla usata a prezzo di favore e chi si rivolge direttamente agli “outlet”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Basta farsi un giro su internet per scoprire gli annunci (e magari gli affari) più incredibili. Ad esempio per gli amanti del “vintage” come ignorare la seguente proposta:  «Vendo bara come nuova, mai usata». Il virgolettato campeggia su uno dei siti di commercio online e pare sia partito da una città dell’agrigentino, in Sicilia. Il venditore fa sapere di non averne fortunatamente più bisogno. «Sono guarito e dovrei vivere ancora a lungo», è la confortante notizia. Il prezzo: 2500 euro poco trattabili.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Per gli appassionati di letteratura invece impossibile rinunciare alla libreria che all’occorrenza si trasforma in bara (nella foto): certamente un posticino tranquillo in cui poter continuare le proprie letture senza paura di essere disturbati. L’ha progettata il designer inglese Warren William e si vende ovviamente corredata di doppie istruzioni per il montaggio, a secondo dell’uso se ne vuole fare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Ma se il viaggio è la vostra passione, la bara portatile a forma di valigia è quello che fa per voi. Pratica e maneggevole, è in grado di seguirvi in tutti i vostri spostamenti e certamente vi sarà fedele compagna nel viaggio più lungo. Al momento opportuno, la valigia sarà smontata e rimontata per l’uso dovuto. La segnalazione ci è arrivata direttamente dall'87enne torinese Osvaldo Fasano, colui che l’ha progettata e brevettata. «Il fatto che si tratti di cofani funebri estremamente compatti - ci ha scritto - permette di inviarne diversi occupando molto meno spazio: magari può essere utile in campo militare».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Fatti i debiti scongiuri, proseguiamo nel nostro viaggio. Vi abbiamo già parlato delle bare a forma di uovo, biodegradabili che si decompongono restituendo alla terra tutto ciò che c’è dentro ed evitano sprechi di legno e di soldi, visto che costano solo 300 euro l’una. Ma se si vuole risparmiare restando sul classico, forse è meglio rivolgersi agli “outlet del funerale”, che con un costo fisso pensano a tutto loro: a bara, fiori, rito funebre e incombenze burocratiche. In tempi di crisi, è un bel risparmio.


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