''Insieme ovunque'': a Bari padroni che portano i cani al museo, ai concerti e a cinema
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mercoledì 4 novembre 2015
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di Marco Giannino
«Il cane viene visto come un essere con il quale non è possibile condividere la propria vita, si ha paura che fuori dalla mura domestiche l’animale non possa essere gestito e viene visto come un fastidio da evitare. Ma i padroni non sanno che i cani soffrono questo distacco, si sentono frustrati e abbandonati». A parlare sono Giusella Massari e Alessandra Giannoccaro, due veterinarie baresi a cui questo rapporto padrone-cane così limitato non va proprio giù, tanto che hanno deciso di dimostrare ai proprietari di animali che il cane si può portare “Insieme Ovunque”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E’ questo il nome del loro progetto (a pagamento) partito nei primi giorni di maggio e patrocinato dall’Ordine dei medici veterinari Bari, che ha lo scopo di far capire ai proprietari di cani, che se ben educati, i loro amici a quattro zampe possono accompagnarli in qualsiasi posto, persino in un museo o a un concerto di musica classica.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Abbiamo messo insieme quindici persone con i loro rispettivi animali – spiega Giusella – e abbiamo posto i cani di fronte ai propri padroni. Li abbiamo messi in relazione, facendo capire ai proprietari che quelli che avevano davanti erano esseri “pensanti”, che capiscono tutto, con i quali si può e si deve avere un rapporto. Non serve dominare l’animale, ma al contrario è necessario conoscerlo e intraprendere con lui un percorso insieme. In questo modo padrone e cane hanno cominciato a rafforzare il proprio legame».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«L’altro punto su cui abbiamo battuto è stata la responsabilizzazione dei padroni – continua Alessandra -: abbiamo spiegato loro che il cane ha dei bisogni che vanno appagati. Per esempio è necessario fargli fare lunghe passeggiate, farlo correre, fargli scaricare tutte le sue energie. Solo così il cane sarà pronto per seguirci».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Una volta studiata la teoria, si è poi passati alla pratica. Sono state organizzare due “uscite”. La prima a luglio: una gita al museo degli scavi di Egnazia (nella foto). «Era un sabato – ricorda Giusella- c’era molta gente, anche turisti stranieri, ma i cani sono stati impeccabili e non c’è stato alcun problema, sono stati sereni per tutto il tempo. La cosa bella è che i visitatori erano incuriositi da noi: evidentemente non avevano mai visto un cane entrare in un museo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La seconda “avventura” è stata quella di assistere a un concerto di musica classica tenutosi presso il Fortino di Bari, il 9 ottobre scorso. «Ci siamo messi d’accordo con il coro “Ottavio de Lillo” e l’orchestra giovanile “La bottega dell’armonia”– ci racconta Alessandra -. Prima del concerto vero e proprio abbiamo fatto delle prove, portando i cani ad ascoltare le prove dell’orchestra, per vedere le loro reazioni e farli abituare al suono. Durante il concerto sono stati esemplari, soprattutto quando a un certo punto si è smesso di suonare e il coro ha cominciato a miagolare: è stata una provocazione, ma gli animali non hanno mosso un muscolo, hanno solo rizzato le orecchie per sentire meglio».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A breve i cani del gruppo verranno portati anche a cinema e in pizzeria. Ma la domanda è: quando si portano animali in questi luoghi pieni di suoni, rumori e confusione, non si rischia che si possano agitare, spaventare, magari per cominciare ad abbaiare infastidendo gli spettatori? «Se il cane è stato ben educato non si corre alcun pericolo - risponde sicura Giusella -. Un cane abituato fin da piccolo alla folla non abbaierà mai: per questo già da quando è un cucciolo bisogna portarlo “insieme ovunque”. E anche se si annoia a morte, il cane starà buono: a lui basta essere vicino al suo padrone per essere felice».
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Marco Giannino
Marco Giannino
I commenti
- Antonio Campese - Umanizzare i cani è una bestialità. I cani devono avere il rispetto per la loro natura, punto e basta