di Anna Ilaria Tattoli

Risse e dialetto, è Gerardo Bevilacqua: «Io, bastonato come un animale»
CERIGNOLA - C’è chi si vergogna di essere suo corregionale e chi invece lo osanna, chi storce il naso solo a sentirlo nominare e chi al contrario lo idolatra, chi lo paragona al personaggio “Cetto la Qualunque” e chi al sindacalista Giuseppe Di Vittorio. Perché ciò che non è chiaro è se il 56enne Gerardo Bevilacqua, candidato sindaco a Cerignola in provincia di Foggia, è uno che “ci è” o che “ci fa”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Parliamo di un signore che è poco definire “folkloristico”, balzato tra l’altro un mese fa alle cronache nazionali per aver picchiato un suo collaboratore. Una sedia scaraventata sulla schiena, un sonoro ceffone ben piazzato e un paio di calci: sono queste le immagini che hanno fatto il giro d’Italia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Abbiamo quindi deciso di intervistarlo, non senza qualche difficoltà e l’esigenza di una traduzione, visto che Bevilacqua (che durante la conversazione inspiegabilmente non si è mai seduto) si è espresso in un colorito linguaggio frutto di un mix tra italiano e dialetto cerignolano (vedi video). Del resto non c’era da stupirsi, visto che tutta la sua campagna elettorale e i suoi slogan sono costruiti in vernacolo (nella foto).
 
Chi è davvero Gerardo Bevilacqua?

Un uomo del popolo: uagliù ghè so come vou  (“ragazzi io sono come voi”,  slogan della sua campagna elettorale, ndr). Ho mangiato pane amaro raccogliendolo da terra. Non ho terminato nemmeno le scuole dell’obbligo e sono quasi analfabeta. Ma sono uno dei pochi rimasto pulito.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Parlando proprio di onestà, lei non ha mai fatto mistero di aver avuto un passato da “malandrino”.

Sono figlio di braccianti agricoli e fratello di altri sette ragazzi,  ho vissuto nella miseria vera. Sì, sono stato costretto a rubare cibo per sopravvivere. È  stata la disperazione ad avermi  portato a compiere gesti illegali: non si nasce mica delinquenti, ma lo si diventa per la disperazione.  Dopo essere stato scoperto, sono fuggito da Cerignola per un breve periodo, ma il mio era un “furto di paglia”, cioè di poco conto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E dove è andato quando ha lasciato Cerignola?

Ero da poco maggiorenne quando mi sono unito ad una compagnia teatrale di Milano e là ho iniziato la mia carriera “artistica” facendo il facchino: proprio al Teatro la Scala ho imparato ad apprezzare e amare la musica classica, le opere di Giacomo Puccini e  Giuseppe Verdi. Ho lavorato al fianco di grandi maestri, a dispetto di chi mi dà dell’ignorante. Sì, non saprò parlare in italiano corretto, ma conosco e apprezzo la musica classica: quanti di loro possono dire lo stesso?

Dopo la parentesi milanese è però rientrato in Puglia…

Sì e ho fondato l’associazione Voci Nuove (diventato poi anche il nome del movimento politico). Ho organizzato sia concerti di musica classica che opere teatrali napoletane (non spettacoli con solo canzoni neomelodiche napoletane, come tutti credono), cercando di coinvolgere ragazzi cerignolani che vivono in condizioni difficili. Però quando mi sono proposto con le mie rappresentazioni teatrali all’amministrazione comunale, sono sempre stato trattato e bastonato come un animale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Perché sostiene di essere stato trattato come “un animale”?

Perché non ho frequentato la scuola, perché parlo in dialetto, perché sono povero e tutti questi uomini incravattati, che oggi sono al Comune, mi hanno sempre fatto sentire inadeguato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


La voglia di rivalsa sociale è stata una degli incentivi che l’ha spinta a candidarsi come sindaco?

Sì. Voglio fare fuori tutto il marcio, tutti questi personaggi che guardano , la povera gente come me con distacco, dall’alto in basso. Ho visto troppa miseria, troppa povertà, troppe ingiustizie. Io sono per il popolo, voglio difendere i miei concittadini: è per loro che mi sono candidato, voglio bene ad ogni cerignolano, soprattutto a quelli più bisognosi, agli ultimi, a chi non ha lavoro, non ha un tetto sotto cui ripararsi, a chi non ha nemmeno il pane. Padre Pio e Di Vittorio dicevano “le bocche sono sorelle”. Cioè siamo tutti uguali, abbiamo tutti bisogno di mangiare per vivere e un pezzo di pane dovrebbe essere diviso in parti uguali tra tutti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A sentirla parlare sembrerebbe vicino ad idee di sinistra…

Non mi piace la politica e io non sono un politico, perciò non appartengo a nessuna corrente. Sono solo e unico. Anzi, vi dirò di più: detesto la politica perché secondo me è tutta corrotta e per colpa dei nostri governanti  l’intero Paese è andato in rovina.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma se proprio fosse costretto a scegliere, da che parte starebbe?

Sarei di sinistra, mi sembra ovvio. Perché la sinistra è rossa, rossa com’è il sangue di Gesù.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Lei si definisce il “ribbellione” e ha puntato il sito contro coloro che hanno costruito l’inceneritore smaltisce rifiuti nelle campagne intorno al paese…

Sì e giuro che appena diventato sindaco, glielo butterò giù con una ruspa quel mostro fumante che sta uccidendo un sacco di persone. Non ho paura di niente. Sono come Peppino Di Vittorio, voglio e devo ribellarmi. Mi vogliono vedere morto? Mi vogliono uccidere? Amen. Io vado comunque avanti per la mia strada. Faccio tutti i nomi che voglio dove, come e quando mi pare, pur di difendere la mia gente. Se domani questo imprenditore venisse da me a dirmi che spegnerà l’inceneritore, io mi farei da parte e ritirerei la candidatura: perché a me non interessa fare carriera politica, a me interessa vincere per aiutare la popolazione. E bloccare quel mostro fumante sarebbe già una vittoria.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Qual è il suo programma politico?

La cultura, il lavoro, il sociale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sì, ma oltre a questa “formula magica” quali sono i dettagli concreti delle proposte?

(Bevilacqua spara percentuali che variano a seconda dell’ardore del momento, ndr) Toglierò il 30% delle tasse comunali. Il 40% sulle imposte!

I suoi comizi raccolgono sempre tanti spettatori: forse perché la  maggior parte dei partecipanti è lì per assistere a uno spettacolo comico?
 
(Il candidato sindaco fa finta di non sentire la domanda, ndr). Io vincerò a “prima botta”. Vincerò perché ho il popolo dalla mia parte. E il mio popolo non mi tradirà.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nel video, l'intervista a Gerardo Bevilacqua:


 


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