Bari, arriva il ''Gap'': «Dal produttore al consumatore, per risparmiare»
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mercoledì 29 aprile 2015
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di Mina Barcone
La storia è abbastanza semplice. Ci si iscrive all’associazione (che ha sede in via De Napoli, nel rione San Pasquale di Bari), versando un contributo minimo di un euro. A quel punto si stabiliscono i generi alimentari da acquistare e i responsabili vanno a contrattare con i produttori. Tra lo sconto del produttore e il fatto che si elimina il passaggio al supermercato o al venditore al dettaglio (che devono aggiungere il loro guadagno al prezzo finale), si riescono a ottenere beni a un costo più basso. Così se al supermercato un pacco di pasta lo si paga 0,50/0,60 centesimi, acquistandolo direttamente dal produttore si riesce a portarselo a casa con 0,40 centesimi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A Bari al momento è acquistabile un pacco del costo di 5 euro che contiene 1,5 kg di pasta, 1 kg di riso, 1kg farina 00, una bottiglia di passata di pomodoro, un di tris di pelati e un pacco di biscotti da 400 grammi. Aggiungendo 3 euro si ottiene anche un kg di legumi. Confrontando i prezzi con quelli di un normale supermercato, effettivamente la stessa busta la si pagherebbe da 1,50 a 1,70 centesimi in più. C’è quindi un risparmio del 30 per cento.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«E’ chiaro che facendo pacchi sempre più grandi il risparmio sarà più evidente – sottolinea Losacco -. Ad esempio stiamo cercando di entrare in contatto con gli agricoltori locali per ottenere da loro frutta, verdura e altri prodotti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
L’obiettivo è quello di aiutare famiglie in difficoltà, che soprattutto a causa della crisi non riescono spesso a far quadrare i conti. Finora sono un centinaio le persone che hanno aderito a questa forma di acquisto alternativa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma andando a comprare direttamente dal produttore non si vanno a penalizzare i piccoli negozianti al dettaglio? «Cento persone che fanno la spesa in questo modo rappresentano un numero irrisorio – risponde Filippo –. Di certo non ci saranno esercenti che falliranno a causa del Gap. Certo, se il numero di tesserati dovesse crescere (a Lecco si è arrivati a 5mila) potremmo cercare di trovare accordi con gli stessi negozianti, per acquistare direttamente da loro a prezzi inferiori prodotti come pane e latte».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Qui la pagina facebook dell'associazione Collettivamente.
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Mina Barcone
Mina Barcone
I commenti
- Nicola fiorella - Salve il concetto è' molto interessante sono contento che ci sia gente che si impegna a creare situazioni cosi' utili. Non so come dare il mio contributo