di Valeria Quarto

L'amore tra disabili: «I normodotati non capiscono, ci uniamo tra di noi»
BARI – «Salve a tutti, sono una 40enne audiolesa e mi piacerebbe conoscere ragazzi che hanno il mio stesso problema». Questo è solo uno dei tanti annunci che spicca sullo sfondo color rosso brillante del sito Amoredisabili.eu. E’ un portale che accoglie tutte le persone con disabilità che cercano amici o amanti, anch’essi diversamente abili. 

Perché nonostante il lodevole sforzo da parte di scuole, chiese e istituzioni di cercare di integrare nella società “normodotata” coloro che sono portatori di handicap, per questi ultimi permane un problema che nessuna legge potrà mai risolvere: trovare l’amore, la “persona giusta”. Perché è ipocrita affermare che “l’amore non guarda la disabilità”. Difficilmente infatti una persona normodotata si unirà a chi non vede, non sente o che magari è costretto su una sedia a rotelle.    

Dice il 24enne Filippo, non vedente: «L’amore è amore però ci sono degli ostacoli più difficili da superare in una relazione tra un portatore di handicap e una persona “sana”. Il rischio maggiore è che il partner normodotato diventi il badante dell’altro».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E’ così nascono siti come “Amoredisabili” , dove non si cerca di livellare le differenze, ma al contrario di intrecciare le reali uguaglianze. «Ciao a tutti ho 33 anni e mi piacerebbe conoscere persone con la mia stessa disabilità», scrive Carla. «Ho 22 anni e sono laureato in Economia. Ho una lieve disabilità al braccio destro, se siete interessate a conoscermi, scrivetemi», dice invece Marco. «Ho 33 anni, disabile da sette per una emorragia cerebrale. Ho problemi di deambulazione, ma non uso la carrozza, ma il tripode. Cerco una ragazza semplice, non una “miss”. Qualcuno che mi voglia per quello che sono», afferma Stefano.  

Annunci diversi da quelli che si è soliti trovare su internet: qui non sono le “qualità” fisiche ad essere messe in evidenza (l’altezza, la forma atletica, gli occhi), ma al contrario si punta a evidenziare i propri problemi, con la speranza di trovare qualcuno che condivida la stessa disabilità o che perlomeno la accetti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sottolinea sempre Filippo: «L’ideale è riuscire a trovare una persona che abbia la tua stessa disabilità. Perché non basta essere entrambi diversamente abili per capirsi. Ad esempio una convivenza tra un non vedente come me e una persona in carrozzina sarebbe molto complicata, soprattutto se i due partner non sono sufficientemente autonomi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Un’analisi dura, ma realistica. «Perché io ho avuto due storie importanti e la prima era con una ragazza vedente, che non aveva nessun handicap – racconta il giovane -. Lei era di Torino e io vivevo a Ravenna, ci siamo conosciuti in chat. Nonostante la distanza, ci incontravamo spesso. Per un anno è stato tutto così bello, ci amavamo tanto, sembrava mi avesse accettato per quello che ero, un cieco. Ma poi cominciarono i primi guai: suo padre non voleva che mi frequentasse. Cominciammo a incontrarci di nascosto. Ma con il passare del tempo capii che il problema era il suo: provava vergogna a farsi vedere con me quando uscivamo insieme. Disse di essersi resa conto di non riuscire più a sopportare che fossi cieco, cominciava a sentire il peso della mia condizione e soffriva perchè voleva che ci guardassimo negli occhi. Chiaramente questa era una cosa che non avrei potuto mai darle e quindi alla fine mi lasciò».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Anche la 24enne Elisa, cieca, ha provato ad avere una relazione con un normodotato, con esiti deludenti. «Una persona “normale” – afferma - non potrà mai comprendere fino in fondo cosa significa combattere tutti i giorni contro il mondo, che non è ancora in grado di accoglierci completamente. Ho avuto una relazione di quasi quattro anni con un normo vedente, ma per quanto si sforzasse di capire i miei disagi, non riusciva mai a scavare davvero a fondo e vedere ciò che vivessi dentro».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Poi Elisa però ha incontrato Marco, anche lui non vedente e la sua vita è cambiata. «Ci siamo conosciuti due anni fa tramite un'amica comune, ci siamo piaciuti subito e dopo un anno e mezzo abbiamo deciso di sposarci», dice sorridente la giovane.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Perché se per l’affinità di coppia è meglio possedere gli stessi gusti musicali, gli stessi hobby, gli stessi obiettivi, forse non è sbagliato affermare che avere le stesse disabilità può aiutare a comprendersi. Come scrive Sergio in un annuncio di Amoredisabili: «Sono privo di corde vocali. Cerco una donna sordomuta che voglia viaggiare con me. Avremo da condividere il meraviglioso silenzio».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Qui il sito di Amoredisabili
 


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  • danilo - grazie questi articoli i disabili perdono la speranza grazie a dio ci sono coppie tra disabili è non durano da anni sono un disabile pure io
  • Salvatore - Cerco una disabile donna in carrozzella accomp. , che la sera del 30 11 stava ipercoop di Bari santacaterina


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