di Daniela Caiati

A Mola il campionato italiano di traina d'altura. La preda: il tonno alalunga
MOLA DI BARI – Seguono la direzione del vento e interpretano il volo dei gabbiani per raggiungere un obiettivo comune: pescare i tonni bianchi “alalunga”, pesci che possono arrivare anche a pesare 25 kg. Sono i pescatori sportivi esperti nella “traina d’altura” che in questi giorni parteciperanno al “big game”, il campionato italiano assoluto di questo tipo di pesca che per la sua 51ma edizione si svolgerà nelle acque di Mola di Bari, organizzato dalla Lega navale italiana di Mola e dalla Fipsas (Federazione italiana pesca sportiva e attività subacquee) e patrocinata dal Coni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La gara di traina d’altura consiste in una sfida di pesca svolta oltre le 12 e fino alle 24 miglia dalla costa, dove il mare raggiunge profondità che vanno dai 400 ai 1200 metri. In due giorni, il 19 e il 20 settembre, per sette ore al giorno (dalle 8.30 alle 15.30), 23 barche in continuo movimento e a bassa velocità si sfideranno per catturare più tonno possibile.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A vincere sarà la squadra che raggiungerà il pescato con peso maggiore. La prima classificata, campione d’Italia, riceverà la maglia azzurra, accedendo al Campionato internazionale. Lo scorso anno, ad Imperia, a vincere fu il Barricata Fishing Club di Rovigo. Quest’anno sono 23 gli equipaggi che partecipano (tutti vincitori di selezioni regionali), tra cui tre squadre di Mola, Otranto e Vieste. Tra gli esperti pescatori pugliesi: Gaetano Mariano, Massimo Rotondaro e Antonio Quarta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Occhio però: si possono pescare solo alalunga. Se all’amo dovessero abboccare altri pesci come tonni rossi, pesci spada, aguglie imperiali o marlin (o alalunga inferiori ai 6 kg di peso), questi dovranno essere rilasciati in mare. Quella del rilascio non è solo una ferrea regola da rispettare ma una vera e propria filosofia condivisa dai pescatori: il “no-kill” o anche “catch and release” (cattura e rilascia).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


«Per noi i rilasci contano tantissimo - afferma Gaetano Mariano, presidente della Lega navale italiana di Mola e responsabile del comitato organizzatore del Campionato -. Stiamo infatti lavorando sulla cultura marinara dei pescatori. Per questo a chi “rilascia” viene garantito un punteggio bonus».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Su ogni barca (di proprietà della squadra o messa a disposizione della Lega Navale) si trova un capo equipaggio, tre pescatori, uno skipper e un ispettore di bordo che controlla che il regolamento venga rispettato. Ogni equipaggio ha i propri colori e i propri sponsor ufficiali. I pescatori devono “combattere” con canne in fibra di carbonio e mulinelli in alluminio o acciaio, ben tarati e con fili estremamente sottili. In loro aiuto c’è l’ecoscandaglio, apparato elettronico che riesce a “leggere” il fondale marino segnalando la presenza di pesce.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Ma gli strumenti servono fino a un certo punto – afferma Mariano -. Quando sei con la canna in mano e il pesce dall’altra parte sta tirando, l’emozione è fortissima: si tratta di un vero e proprio combattimento. Ed è qui che si vede il grande pescatore: colui che riesce a dosare forza e “batticuore”».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nel video una fase del campionato 2010, tenutosi sempre a Mola (vedi anche foto galleria):



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Daniela Caiati
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  • ninni mRiano - Complimenti il pezzo evidenzia anche le emozioni


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