di Micaela Ricci

Le ''costellazioni sistemiche'': «Campi di energia che risolvono conflitti»
BARI - «Il campo di energia non mente mai e mostra sempre la verità». Così il 37enne Paolo parla delle “costellazioni familiari sistemiche”, alle quali ha partecipato qualche mese fa: un’esperienza di gruppo che servirebbe a “sciogliere i nodi irrisolti della nostra vita”.  Tutto parte da un’idea dello psicoterapeuta tedesco Bert Hellinger, che negli anni 80 si è inventato questo “metodo” che pian piano sta prendendo piede in tutto il mondo. Il 15 luglio a Bari si è tenuta una di queste “costellazioni”. Non potevamo non partecipare e questo è il nostro racconto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Entriamo in una grande stanza dove, ad attendere la psicologa Daniela Poggiolini, “costellatrice di fama nazionale”, ci sono una trentina di persone, molti assidui frequentatori di tali meeting e alcuni neofiti curiosi di vedere cosa possa accadere durante queste “messe in scena” a scopo terapeutico. La premessa all’esperienza è una spiegazione della Poggiolini sul sistema «come insieme di elementi in relazione tra di loro, in cui ogni persona è necessaria per creare un equilibrio e dare energia a un campo, rappresentato da un cerchio disegnato sul pavimento».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Le persone si mettono in cerchio e c’è chi comincia a “interrogare il campo”. La prima è una donna tormentata da una relazione difficile con suo figlio. Dopo aver parlato brevemente della sua storia, viene invitata a porsi un interrogativo chiaro di cui vorrebbe conoscere la risposta. Le viene a quel punto chiesto di scegliere tra il pubblico le persone che, per intuito, pensa possano “recitare” la parte dei suoi familiari.  

Gli “attori” che accolgono la scelta non conoscono la storia e si muovono all’interno del cerchio seguendo le proprie sensazioni e interagendo in maniera libera. La donna da quel momento non può più partecipare, osserva le dinamiche, come si comportano gli altri, che si muovono e parlano seguendo una sceneggiatura non scritta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La psicologa conduce il tutto e, nel momento finale, spinge i personaggi a dirsi qualcosa per far ritornare l’armonia tra di loro, a patto che lo provino davvero. Perché il campo energetico del sistema familiare agisce influenzando la rappresentazione e orientando il tutto per ristabilire l’equilibrio. La costellatrice decifra le dinamiche e le orienta, ad esempio chiedendo ai personaggi di spostarsi o di dirsi qualcosa per cercare di «risolvere i conflitti e sciogliere i nodi irrisolti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


E quindi nel primo caso si scopre che la donna ha perso un bambino in passato: una femmina, rivela il campo.  Poi c’è un’altra ragazza che chiede una risposta su un suo insuccesso lavorativo. Per il campo la colpa è dei genitori che non vogliono che lei segua una strada diversa da quella da loro indicata. Ma alla fine lei riesce a conciliarsi con loro e suo padre, impersonato da un uomo di mezza età, l’abbraccia e le dice: «Ti ringrazio per quello che mi hai dato e ti accetto per quello che sei». Alla terza ragazza che domanda al campo perché non riesca a vivere una relazione affettiva seria e duratura, gli “attori” rispondono inscenando  il rapporto tra il padre della giovane e lei sposa: padre che non le permetterebbe di amare fino in fondo un altro uomo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il pubblico scelto per questo “gioco delle parti” sembra davvero coinvolto, prova fastidio, disprezzo, amore, affetto, gioia, pur non conoscendo le storie che va a rappresentare e le persone con le quali deve interagire. Vediamo gente abbracciarsi o allontanarsi in maniera istintiva o alcuni offrirsi di rappresentare una parte che sentono come la propria.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Paolo ha partecipato più volte sia come cliente che come pubblico e afferma: «Facendo una costellazione per me ho scoperto come i miei problemi fisici fossero legati alla mancata accettazione da parte di mio padre. L’ho capito dopo molti mesi, ma mi chiedo quale sia l’energia che muove gli spostamenti e le sensazioni all’interno del campo. Sicuramente c’è qualcosa di più grande di noi, un’energia primordiale, che conosce tutte le risposte».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tra sorrisi, lacrime e rivelazioni, arriviamo alla fine dell’incontro e a quel punto avviciniamo la Poggiolini che dopo aver spiegato come «grazie alla costellazione possiamo liberarci dai condizionamenti antichi», addirittura afferma sicura che le costellazioni aiuterebbero a guarire dalle malattie. «La malattia - sottolinea - è già una fase di risoluzione. Quando c’è una patologia vuol dire che il nostro organismo sta cercando di difendersi e di guarire. Dopo i nostri incontri quello che hai capito dei tuoi problemi  è così forte che la malattia non ha più ragione di esistere».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Fantastico, altro che medici e dottori. La “costellazione familiare sistemica “ risolve tutto e a "soli" 130 euro a seduta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 


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