di Nicola Paparella

Il dialetto barese sbarca in Canada con il comico ''triggianese'' Frank Spadone
«I miei parenti vengono dalla provincia di Bari e lì non si parla “italiano”, ma un dialetto che definirei italo-giapponese». Queste le parole di Frank Spadone (nella foto), comico canadese di chiara origine italiana, che durante i suoi show in Canada usa il dialetto barese per divertenti gag. Lo abbiamo intervistato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Perché è così esilarante il dialetto barese?

Ha dei suoni stranissimi, quasi “giapponesi”. Prendiamo ad esempio la parola “domani”, in barese si dice “cra”: non è strano? O ancora “padre” in barese si dice uattan. In Canada chiunque mi abbia sentito parlare con la mia famiglia in dialetto ha sempre esclamato: “Ma questo non è italiano”. Per questo ho deciso di introdurre il barese nei miei spettacoli, anche perché penso che sia un modo di parlare simpatico, che suscita la risata. In più nel nord America la “commedia etnica” sta prendendo sempre più piede e quando parlo della mia famiglia italiana sul palco gli spettatori sembrano divertirsi nell’ascoltare le mie storie.  D’altronde è proprio così che ho cominciato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In che senso?

Nel periodo in cui lavoravo come assistente fotografo raccontavo sempre storie su cosa succedeva a casa e tutti ridevano e mi dicevano “dovresti andare sul palco e dire queste cose”. Dopo un po’ ho deciso di provarci e ha funzionato. Oltretutto ho notato che quando degli italiani vengono al mio spettacolo vogliono sentire qualcosa che sia più “personale”, in cui si possano riconoscere e riderci su.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Parlaci della tua famiglia.


I miei genitori sono entrambi di Triggiano. Ho ancora famiglia lì: zio, zia, cugini. Sono stato in Puglia tre volte in tutto e quando torno avverto un grande senso di appartenenza: quelle sono le mie radici. Tutto questo è molto nostalgico. A volte mi sembra, passeggiando per le vie del paese, di vedere i miei genitori giocare come quand’erano bambini e di scorgere i miei nonni passeggiare, mentre portano la spesa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Che cosa ti piace di Bari?

Bari è sempre una sorpresa, mi piace prendere "nu bell pezzett de fecazz vicin o mar". Mi ricorda Toronto, una città che ritengo piena di energia. Si può dire, in un certo senso, che Bari è la mia Toronto italiana. Ora non torno da qualche anno e non vedo l’ora di farlo. Chissà, magari potrei proporre uno spettacolo, anche se mi chiedo che cosa capirebbero i baresi, considerato che il mio show è in inglese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un aneddoto in particolare che ti piace raccontare?

La storia che sembrava divertire tutti e che ad essere onesto divertiva molto anche me, riguarda l’abitudine dei miei genitori e di quella di molti immigrati in Canada di portarsi i propri mobili e sedie ovunque vadano. Insomma quando racconto della mia gente la cosa ha sempre molto successo. Però voglio che sia chiaro che io non mi prendo gioco degli italiani: il sangue mio “iè bares”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nel video, “Barese dialect”: un estratto dello spettacolo di Frank Spadone:



 


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  • domenico lorusso - il dialetto barese è quasi uguale. io sono un malato di baresità colleziono quotidiani originali dal 1875


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