di Marco Montrone e Salvatore Schirone

I candidati sindaco/Mangano: «Proposte e assessori scelti dai cittadini»
BARI – Mancano pochi giorni alle elezioni e finalmente sapremo chi sarà il prossimo sindaco di Bari, colui che erediterà il posto occupato per dieci anni da Michele Emiliano. In 10 si contendono la fascia di primo cittadino del capoluogo pugliese: Marco Cornaro, Antonio Decaro, Desirèe Digeronimo, Domenico Di Paola, Sabino Mangano, Matteo Magnisi, Stefano Miniello, Michele Ladisa, Luigi Paccione, Giacomo Petrelli.

Noi ne abbiamo contattati cinque, quelli che ci sono sembrati più accreditati a rivestire un ruolo più o meno da protagonisti in queste elezioni comunali. Siamo stati mossi dalla voglia di capire (e far capire) chi tra i candidati ha davvero una idea di futuro per Bari. Chi insomma ha una visione “inedita” di una città che noi sosteniamo essere piena di risorse, purtroppo però sempre e comunque mal sfruttate e considerate.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Abbiamo quindi invitato per un’intervista Decaro, Digeronimo, Di Paola, Mangano e Paccione. Purtroppo il primo non ha potuto accettare la nostra proposta, perché «non in grado di fissare un appuntamento con largo anticipo», visto la sempre probabile possibilità di «partire per Roma». Dopo tre inviti e tre mancate promesse di richiamarci, abbiamo capito che sentire Decaro sarebbe stato impossibile: troppo difficile per lui riuscire a conciliare i due ruoli di “onorevole parlamentare” e candidato sindaco.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Bene, ecco quindi la quarta delle nostre interviste (le altre le potete leggere cliccando sul nome di Digeronimo, Di Paola, Paccione), quella a Sabino Mangano, 39enne informatico cresciuto nel quartiere Japigia. Dopo la sfiducia a Vincenzo Madetti è stato designato in extremis come candidato sindaco per il Movimento Cinque Stelle. (Vedi video e foto galleria)

Che cosa cambierebbe per Bari avere un Movimento Cinque Stelle in Comune?

Il nostro primo obiettivo sarebbe quello di far partecipare attivamente i cittadini alle scelte della città: parliamo di democrazia diretta.  Il nostro programma del resto è il frutto della raccolta di idee, suggerimenti e criticità pervenute da tutti i cittadini, dalle periferie al centro. Per la partecipazione abbiamo pensato a una piattaforma online open source che non generi alcun costo per il Comune e che permetta la presentazione, discussione e la valutazione delle idee da parte di tutti coloro che usano il web, mentre per chi non ha accesso al mezzo tecnologico ci saranno forum e assemblee pubbliche con presentazione progettuale pubblica. Poi saranno gli stessi cittadini a votare le varie proposte e quelle scelte rappresenteranno le priorità che noi trasformeremo in delibere da portare in consiglio comunale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Non c'è il rischio di essere troppo populisti in questo modo? Se chiedessimo ora ai baresi cosa desiderano, ci direbbero una nuova proprietà per il Bari calcio…

Questo dipende dal cittadino. La città è un organismo unitario che in maniera naturale trova le sue vere priorità. Noi purtroppo siamo abituali a delegare al politico di turno la risoluzione dei nostri problemi, politica che però alla fine realizza solo l'1% di quello che promette. La delega in bianco è per noi qualcosa di morto, defunto. Noi renderemo partecipi e responsabili i cittadini.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma il cittadino potrebbe anche fare delle scelte sbagliate…

Si è visto comunque che la maggior parte delle scelte compiute dai politici si sono mostrate fallimentari, a quel punto è meglio se a sbagliare sia il cittadino. Ovviamente però noi abbiamo già a monte un nostro programma in work in progress, partito da istanze dei cittadini, che tutti conoscono e che non nasce e muore nell'arco di una campagna elettorale. Quindi il programma ha già stabilito alcune azioni e noi chiediamo quindi ai cittadini idee su come rendere concreta questa scelta, informandoli correttamente su costi e vantaggi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ad esempio, una di queste vostre azioni?

Noi prevediamo una totale rivisitazione del commercio di prossimità. Non è concepibile che Bari abbia il più alto tasso di concentrazione di centri commerciali del Centro Sud Italia. Tutto ciò non fa che svantaggiare il piccolo commerciante, che non può competere con i prezzi praticati dagli ipermercati.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quindi si contrastano i centri commerciali?

No, si favoriscono i piccoli commercianti con azioni mirate. Ad esempio non è pensabile far pagare ai cittadini due euro all’ora di parcheggio in centro: si potrebbe fare come in Svizzera, dove se tu acquisti hai uno sconto sulla tariffa del posto auto. E poi c’è il Park and Ride che come è stato pensato ora costringe comunque ad entrare in città. I Park and ride devono stare fuori dalla città e ci devono essere mezzi che mi portano in centro con tariffe adeguate. Il problema dei trasporti allontana dal centro i clienti. Se non puoi competere sul prezzo devi almeno competere sui servizio e in questo il Comune non deve essere di ostacolo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Un’altra azione?

Vogliamo un intervento capillare per i centri di aggregazione sociale, con la scuola che deve essere la protagonista principale, soprattutto nelle periferie, lì dove i giovani hanno voglia di vivere ma sono frenati da problemi economici. Quindi organizzare attività pomeridiane legate ad esempio allo sport, fatte in strutture magari abbandonate riqualificate e riconvertite.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Torniamo all’”online”: come sfruttarlo per poter rivoluzionare l’attività dell’amministrazione comunale?

Il web porta trasparenza. Ad esempio abbiamo chiesto che l'albo pretorio del Comune di Bari, dove ci sono tutte le delibere, sia accessibile a tutti online e invece ancora oggi ci sono sezioni in cui viene richiesta la password per accedere a certi documenti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma bisognerebbe garantire a tutti l'accesso a Internet.

Per questo noi proponiamo la connettività attraversi il wifi cittadino, da attuarsi con progetti finanziati dalla Comunità Europea che permetterebbero di coprire in 5-6 anni i costi semplicemente facendo risparmiare oltretutto al Comune le spese per bollette telefoniche, sull'acquisto di carta e fotocopiatrici grazie alla digitalizzazione dei documenti. Per noi questa è la cultura. A Bari cultura non può essere il Petruzzelli. La cultura è qualcosa che cambia i cittadini che li fa crescere e non deve essere qualcosa usufruibile solo da pochi. In questo noi auspichiamo un cambiamento radicale, lento ma graduale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Anche l’amministrazione deve cominciare a pensare al web come a un’opportunità…

Certo, io che sono un informatico riesco ad organizzare un'App in due ore, mentre ci sono quelli che per fare un sito per promuovere il turismo in Puglia richiedono centinaia di migliaia di euro, con centinaia di persone che ci lavorano, per pubblicare alla fine 3 o 4 notizie utili.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Parliamo appunto di turismo…

Bari ha grandissime potenzialità per il turismo, anche se non possiede una cultura del turismo. Abbiamo 40 km di costa abbandonata e purtroppo gli stessi baresi devono andare a Capitolo per trovare del mare pulito, visto che c’è un sistema fognario che inquina. Bisogna rifare le fogne.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Con quali soldi?

I soldi si trovano. Come città metropolitana saremo più a diretto contatto con l'Europa, che non è solo utile per aumentarci le tasse. Ma se i fondi europei non saranno sufficienti c'è sempre la possibilità del riciclo dell'acqua piovana e di fogna alla fonte, attraverso sistemi di riconversione condominiali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E quando si aggiusta la fogna, resta comunque il lungomare sud totalmente abbandonato.

Il lungomare sud va totalmente rivisto non nell'ottica di una speculazione edilizia ma attraverso tante altre possibilità. Noi abbiamo pensato di fare un bosco urbano con vari porticcioli per rendere viva la zona. E poi strutture per camperisti e spiagge. E anche la ferrovia che è stata sempre vista come un ostacolo in quella zona, potrebbe rimanere, magari interrata, per permettere un accesso da sud alla città.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Lei da sindaco come sceglierebbe i suoi assessori?

Non nominerei nessuno, ma darei la possibilità a qualsiasi persona, anche non di Bari, di candidarsi. Dal nostro sito si può scaricare il modello di autocandidatura e la sottoscrizione al nostro codice etico, inserire il curriculum e scegliere l'assessorato in cui si ritiene di poter dare il proprio contributo in base alle competenze e soprattutto alle esperienze nel settore. La domanda viene trattata da un team di valutazione che, in modo anonimo, lasciando separati i dati anagrafici, seleziona e accerta le competenze. Alla fine i tre più suffragati sono sottoposti alla votazione del popolo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Una specie di Grande Fratello…

Sì ma poi il lavoro dell'assessore viene monitorato e valutato in base ai risultati raggiunti. Noi valuteremo già nei primi sei mesi tutta la struttura dell'assessorato grazie a un algoritmo che calcola le performance in base ai tempi, costi e avanzamento dei progetti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Infine il lavoro: il Comune che passi può compiere?

Il Comune può generare lavoro in vari modo, ma deve partire con il risparmiare sui grossi consigli di amministrazione che pesano sui bilanci delle partecipate e i cui passivi vengono pagati dai cittadini stessi. Noi pensiamo a un'unica azienda pubblica che abbia in gestione tutte le attività. Quindi meno privilegi e più posti di lavoro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

* con la collaborazione di Gabriella Quercia

Il video dell'intervista (di Carlo Gelardi):



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