di Katia Moro

La battaglia del 13enne Fabio: «Basta compiti a casa durante le feste»
BARI – Nella scuola media Eleonora Duse del rione San Girolamo di Bari c’è aria di “rivoluzione”. Ad agitare le acque è Fabio, uno studente tredicenne che vuole far rispettare un proprio presunto diritto, quello cioè di non vedersi assegnati compiti per casa durante weekend e vacanze natalizie, pasquali ed estive.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Prima di avviare la sua battaglia Fabio si è documentato, scoprendo che c’è una circolare ministeriale (la n. 177 del 1969) che proclama senza mezzi termini che: “Valutata l'importanza del tempo libero, della pratica degli sport, delle manifestazioni artistiche, attività tutte che quasi sempre si svolgono nelle giornate domenicali e in altri giorni festivi, si dispone che agli studenti non vengano assegnati compiti scolastici da svolgere o preparare a casa per il giorno successivo a quello festivo, di guisa che nel predetto giorno non abbiano luogo, in linea di massima, interrogazioni degli alunni”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Però quando ho sottoposto il documento ai professori della mia scuola - racconta Fabio - le prime risposte sono state che questa non è una legge ed è oramai datata e quindi superata. Ma mi chiedo allora: perché altre circolari vengono puntualmente rispettate dai professori? E comunque la circolare non è mai stata abrogata anzi, è stata ribadita anche dall’ultimo ministro all’Istruzione Maria Chiara Carrozza».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E Fabio dice il vero, perché lo scorso 21 dicembre in occasione di un incontro con gli studenti a Pisa, il ministro Carrozza dichiarò: «Ragazzi chiedete ai professori di darvi meno compiti . Credo che le vacanze di Natale siano il momento ideale per visitare le città d’arte, le mostre e musei».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«È proprio così - sottolinea Alessandro, compagno di classe di Fabio -. Il fine settimana e le vacanze sono gli unici momenti liberi che abbiamo a disposizione per poter uscire con i nostri amici, andare a vedere un concerto e fare sport. Perché dobbiamo impiegarli solo per fare i compiti? In Germania non si fa così, non dovremmo adeguarci al resto d’Europa?».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Abbiamo quindi provato a sentire la voce dei professori. «Non ero neanche a conoscenza dell’esistenza di questa circolare - ci confida la professoressa di Francese Maria Luisa – e ammetto di aver sempre assegnato compiti per il weekend e per le vacanze. Ma il problema della mia disciplina è che avendo solo due ore settimanali di lezione a disposizione non posso non richiedere un approfondimento ed una esercitazione nelle ore pomeridiane di studio».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


«Anch’io non sapevo del documento - dichiara la docente di Matematica Lucia - ma la verità è che i ragazzi non vogliono studiare mai, né nei giorni feriali né in quelli festivi, mentre una disciplina come la matematica necessita di un allenamento continuo. E poi gli studenti se volessero potrebbero organizzarsi meglio ed anticiparsi i compiti lasciandosi liberi i giorni di festa».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma gli studenti di una scuola media hanno la maturità e senso di responsabilità adeguato per questo tipo di organizzazione e gestione dei compiti? Ci risponde una mamma. «Io credo proprio di no – dice -. I ragazzi a fatica riescono a completare i compiti giornalieri, anche perché obiettivamente sono distratti da altre mille cose. Però io ricordo che ai miei tempi non si assegnavano i compiti per i giorni festivi ed erano giorni in cui davvero la famiglia si riuniva e aveva la possibilità di ritrovarsi e condividere un po’ di tempo libero».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Effettivamente la maggior parte degli studenti nel corso della settimana difficilmente riesce a trascorrere un po’ di tempo con i propri genitori, soprattutto con la figura paterna in genere più oberata dagli impegni lavorativi e quindi i weekend e i giorni festivi sono davvero l’unico momento di ricongiungimento familiare da dedicare anche, perché no, ad una piacevole gita fuori porta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Secondo me bisognerebbe organizzarsi cercando di svolgere anche buona parte dei compiti in classe – è la soluzione di Grazia, professoressa di Italiano - lasciando al pomeriggio solo la fase del ripasso e di un approfondimento facoltativo. Ma il problema più grave a mio parere è un altro: i ragazzi vivono la scuola solo come un obbligo e non amano lo studio. Dobbiamo inventarci forme alternative di coinvolgimento e motivazione più vicine ai loro interessi e al loro nuovo modo di comunicare tutto tecnologico e virtuale».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Fabio nel frattempo non demorde e continua la sua battaglia. Si è messo anche in contatto con studenti di altre scuole d’Italia (una di Como e una siciliana) che sono riusciti ad ottenere il riconoscimento di non avere compiti a casa durante le feste. Forse Fabio non avrà davvero voglia di studiare, ma almeno ha la forza per combattere in nome dei propri diritti. E non è poco.


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