di Raffaella Ceci

Ingegneria senza frontiere, un aiuto per costruirsi il proprio mondo
BARI - Si riuniscono sotto il nome di “Ingegneria senza frontiere” (Isf) e sono associazioni di volontariato nate in Europa e in Italia negli anni 90. Sono formate da studenti e dottorandi delle facoltà di Architettura e Ingegneria, ma anche da liberi professionisti, che mettono in comune le loro conoscenze tecniche e scientifiche e le loro capacità di progettazione per supportare le fasce sociali più deboli, rendendole protagoniste della propria trasformazione sociale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Appoggiano, ad esempio, comunità che hanno bisogno di una casa, persone che vogliono trovare un lavoro, Paesi che necessitano di progetti di riqualificazione. Il loro sogno è quello di creare uno spazio di scambio e di cooperazione tra Nord e Sud del mondo, favorendo progetti sociali, umanitari e culturali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Isf finanzia le proprie attività autonomamente o collaborando con altri organismi, anche organizzazioni non governative. E dal 2012 i soci delle indipendenti associazioni italiane si sono coordinati in un’unica rete che si chiama appunto Ingegneria senza frontiere - Italia e coinvolge 20 atenei italiani. Tra i progetti più importanti quelli di riqualificazione urbana sviluppati in Albania e in Bolivia dove è stata costruita una rete fognaria. In Palestina si stanno portando avanti attività di installazione di pannelli fotovoltaici.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A Bari Isf è presente dal 2003 all'interno del Dipartimento di Architettura e urbanistica del Politecnico (vedi foto galleria). «Ad oggi gli iscritti sono 15, ma il nostro gruppo è aperto a chiunque voglia intraprendere un percorso di cooperazione, volontariato e di scambio di conoscenze e capacità», afferma Claudio Vinci, studente e presidente di Ingegneria senza frontiere Bari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Uno dei progetti di Isf - Bari, partito circa tre anni fa, è stato la collaborazione con la comunità dei migranti, uomini e donne provenienti dall’Eritrea, dall’Etiopia e dal Sudan, che occupa l’ex liceo classico Socrate dal 2009. Gli extracomunitari lamentavano la mancanza di acqua, i pochi servizi igienici, la suddivisione di stanze della struttura e la mancanza di lavoro. I volontari del Politecnico hanno così collaborato con loro partendo da queste esigenze e hanno deciso di mettere su un recupero della struttura con il coinvolgimento degli enti locali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


«Il primo risultato è stato raggiunto lo scorso anno – dice Claudio - quando abbiamo richiesto al Comune di Bari l’installazione, all’interno dell’immobile, di un rubinetto collegato a una fontana pubblica esterna. Ora stiamo tenendo un corso di Italiano e con noi si è coordinata anche una scuola edile, la Formedil, che ha organizzato un corso di formazione teorico e pratico per circa 20 persone che saranno selezionate tra le 60 che occupano il Socrate e prenderanno parte attivamente ai lavori di ristrutturazione».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Gli operai migranti saranno pagati con fondi europei e avranno quindi non solo la possibilità di autocostruirsi un’abitazione dignitosa, ma anche di avere una fonte di guadagno e una certificazione che possa un giorno aiutarli a trovare lavoro. «Abbiamo previsto l’uso di materiali edilizi facilmente lavorabili anche da chi non è professionista di cantiere – sottolinea il presidente -. Ad esempio anziché blocchi di laterizio verranno utilizzati mattoni che si incastrano facilmente tra loro».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il progetto è stato approvato da Regione Puglia, Iacp Bari, Formedil Bari e Politecnico di Bari e attende la sottoscrizione del comune Protocollo d’Intesa per avviare i lavori tecnici e architettonici.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Questo diverso metodo per affrontare un progetto tecnico è parte fondamentale del percorso formativo gratuito di “Cooperazione”, promosso e co-finanziato da Isf-Bari e dal Centro di servizio al volontariato San Nicola, giunto quest’anno alla sua 11esima edizione. Le lezioni sono tenute al Politecnico di Bari da docenti e soci ISF, incentrate su tematiche di cooperazione internazionale e locale, gestione delle risorse idriche e attività di rigenerazione urbana.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Qui il sito dell'Isf - Bari


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Corso di italiano al Socrate
Una riunione di Isf Italia
Laboratorio di autocostruzione solare termico
Ingegneria senza frontiere, i volontari di Bari
Una lezione del corso di cooperazione
Una lezione del corso di Cooperazione



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