di Mariangela Dicillo

Furti e vandalismi, baby gang sconvolge San Cataldo: «Salviamoli»
BARI - Di notte, quando anche le ultime luci delle insegne si spengono, nella zona San Cataldo di Bari, “isola” ai margini dei quartieri più popolosi di Bari, regna la quiete. L'unico rumore che si avverte è quello del vento che, con violenza, soffia sempre in questo “quartiere” affacciato sul mare e dominato dal vecchio faro. È una zona tranquilla e per le strade, dopo le 21, non c'è più nessuno. Ma è proprio in quel momento che entrano in gioco loro: i membri della baby gang di San Cataldo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Si tratta di una decina di ragazzi di età compresa fra i 16 e i 19 anni che da un po' meno di un anno, stanno “disturbando” il quartiere con scorrerie notturne e furti. Inizialmente si trattava di atti di vandalismo fini a sè stessi: cassonetti incendiati, specchietti di auto rotti e lancio di uova contro le abitazioni. Da qualche mese però la situazione si è aggravata: la banda ha cominciato a rubare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

I giovani entrano di nascosto negli scantinati delle abitazioni e nei negozi, mentre tutti dormono, spaccano le saracinesche e agguantano furiosamente quello che possono. Oppure approfittano dell'orario di chiusura degli esercizi commerciali, così da sfruttare la disattenzione del personale intento a sistemare il proprio locale e a chiudere i conti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Ormai la situazione è ingestibile. È la quarta volta che entrano nel mio scantinato e lo ripuliscono»,  afferma sconsolato un residente. Ma il vero obiettivo dei giovani malviventi sono le piccole attività commerciali della zona. Il proprietario di un negozio del quartiere (scriviamo genericamente “negozio” perché chi ha parlato con noi ci ha chiesto di non essere “identificato” per paura di vendette e ritorsioni), racconta ciò che gli è capitato. «Sono venuti ripetute volte a derubarmi – dice -. Si sono intrufolati nel negozio in serata e hanno assaltato la cassa senza che nessuno riuscisse a prenderli e a fermarli» .Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Al gestore di un altro esercizio è andata anche peggio: «Oltre a una parte dell' incasso si sono portati via tutta l'argenteria» . E c’è chi afferma: «Noi per ora abbiamo chiuso l'attività per colpa di questi delinquenti. Ogni notte venivano da noi e si prendevano i soldi e le scorte alimentari, ma anche gli elettrodomestici e le posate».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La cosa incredibile è che tutti sanno chi sono i responsabili di questi furti. San Cataldo è un piccolo quartiere, ci si conosce tutti. E proprio per questo motivo che le vittime stanno tentennando: si vorrebbe trovare una soluzione “pacifica” prima di denunciare tutto alle forze dell’ordine. Qualcuno ha solo presentato un esposto al Comune, ma senza indicare i nomi dei giovani.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Lucrezia Trione, presidente dell'Associazione residenti San Cataldo, sottolinea: «Si tratta di ragazzi cresciuti nel quartiere, spesso all’interno di famiglie normalissime, che però non hanno nulla da fare e così sfogano il loro malessere rubando e mettendo in atto gesti criminali. Noi quindi non vogliamo rovinarli, vorremmo invece tutelarli perché riteniamo che, se presi in tempo, possano essere salvati. Hanno bisogno di aiuto, non di biasimo. Di compassione, non di punizioni».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Belle parole quelle del presidente, che però non trovano tutti d’accordo: c’è chi sta cominciando a perdere la pazienza. «La soluzione - propone un residente - sarebbe quella di allestire delle ronde notturne che vigilino sul quartiere, oppure fare in modo che pattuglie della polizia circolino con più frequenza» . «E se questo non dovesse bastare –incalza un negoziante – non ci restarà che fermarli con le nostre mani».


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  • Filippo - Di Bari?


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