di Mina Barcone

Una compagnia teatrale fatta solo di palesini: «Perchè non siamo baresi»
BARI – Per 51 anni è stata una frazione di Bari, per poi diventare nel 1979 uno dei quartieri-circoscrizione del capoluogo pugliese. Eppure, ancora oggi, c’è chi a Palese difende la propria identità e continua a voler rimarcare la propria “diversità” dal cittadino barese. Abbiamo raccontato del torneo calcistico che si svolge tra i 7 rioni di Palese e oggi parleremo di una compagnia teatrale, il Gat, composta esclusivamente da persone nate e cresciute a Palese, che porta in scena commedie popolari con dialoghi in dialetto palesino. Abbiamo incontrato Gianni Serena, che 36 anni fa con Nicola De Matteo ha fondato il Gat, Gruppo artistico teatrale (nella foto).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Da chi è composta la compagnia?

Attualmente le figure fisse della compagnia sono 15, tra attori, scenografi, tecnici e costumisti. Io mi occupo dei testi e della regia. Siamo tutti rigorosamente di Palese, anche se in passato è capitato di scritturare attori baresi, ma solo perché dovevano intepretare ruoli da “baresi” appunto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma Palese non è Bari?

No, anche se amministrativamente Palese è parte integrante di Bari da 86 anni, i palesini con i loro sette rioni, il loro torneo di calcio, la loro festa patronale, le loro tradizioni, il loro dialetto, continuano a rivendicare la propria identità e quella voglia d'indipendenza dal capoluogo che mai sono riusciti ad ottenere.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il dialetto palesino è così diverso da quello barese?

Sì e il nostro dialetto sta subendo un massiccio attacco di “baresità”, vuoi per il boom edilizio degli ultimi vent'anni che ha visto spostarsi molti baresi qui da noi, vuoi perchè tutti i ragazzi frequentano le scuole superiori a Bari. Il rischio è quello di perdere le nostre peculiarità. La nostra “lingua” è più vicina al modugnese che al barese, perché Palese è stata una una frazione di Modugno prima di diventare parte di Bari. Ad esempio un tratto distintivo nel dialetto palesino è la pronuncia della "a" tonica, che in pratica diventa semimuta lasciando incompleto o semimuto il suono della consonante che la precede. Per esempio "testa" si pronuncia "K-p", mentre a Bari si dice "Càap". Ancora, “fratello” si dice u "fr-t", a Bari u "fraat".Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Quante commedie avete portato in scena?

Ho scritto in tutto 15 testi teatrali, che abbiamo rappresentato non solo a Palese ma in tutta la Puglia. Molte opere sono state tradotte anche in dialetto bitontino. La commedia alla quale sono piu' legato è sicuramente "U'Sfrattate". Si tratta di storie che prendono forma nella realtà quotidiana, quelle in cui chiunque di noi puo' ritrovarsi, scene di vita domestica tradotte in chiave grottesca, quel tanto che basta a suscitare il sorriso del pubblico. E questa è anche la particolarità della commedia popolare palesina.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Perché c’è pure una differenza fra teatro palesino e teatro barese?

Sì, a differenza della commedia barese quella palesina non tende a portare al limite del ridicolo le situazioni, quasi a voler forzare il pubblico alla risata. E noi non usiamo tutte quelle parolacce, che purtroppo sono il marchio di fabbrica del teatro barese.  
 


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